Save our flowers
Un invito collettivo alla leggerezza e alla bellezza da Palazzo Madama come risposta ai tempi complessi. In occasione del Congresso mondiale IFLA-dell’Architettura di Paesaggio a Torino, la “Sala delle Quattro Stagioni” fiorisce con la nuova installazione dell’artista Massimo Barzagli, in mostra fino al 29 maggio. Un’azione che, partendo dal cuore della città, il suo museo, approda all’ospedale S. Anna e all’housing sociale Giulia dell’Opera Barolo, che ospita in residenza l’artista
Flourishing. Gli anglosassoni definiscono con questo termine una prospettiva psicologica che connota prosperità, generatività, crescita e resilienza che dall’individuo può passare ai suoi contesti, alla famiglia, ai luoghi di lavoro, alla comunità. Linguisticamente è l’opposto di pathology. Un concetto che evoca una fioritura, un’epidemia di Ben-essere, prospettiva che, con la dimensione delicata che gli appartiene, l’artista toscano Massimo Barzagli, classe 1960, vuole portare come omaggio a Palazzo Madama attraverso la sua nuova installazione. Come per incanto, l’azzurra “Sala quattro stagioni” del museo, ricca di merletti decorativi barocchi, accoglierà un enorme tappeto rosa in ceramica, abitato da impronte di fiori. Un dialogo tra storia e contemporaneità che è invito a volare con la meraviglia e la creatività.
Da oltre vent’anni l’artista tesse racconti lasciando tracce colorate di corpi premuti su superfici: elementi della natura, oggetti recuperati dalla quotidianità rinascono poeticamente, nella loro grandezza naturale, configurando paesaggi onirici. Un lavoro per impronte che non è solo una tecnica, ma un processo: spazia da ogni dispositivo, girovagando tra pittura, scultura, installazione, video, teatro e, negli ultimi anni, la performance.
Per la prima volta, con l’opera concepita per Palazzo Madama, Barzagli approda alla ceramica, e ci offre un lavoro realizzato a terzo fuoco nei laboratori della storica bottega Gatti di Faenza.
I fiori sono protagonisti. Il lavoro di Palazzo Madama entra nel ciclo narrativo “Save our flowers”, un work in progress attivato nel 2007 alla stazione della metropolitana newyorkese di Fulton Street, proseguito nel 2010 con un gruppo di bambini siriani all’Art Factory di Dynamo Camp (luogo in cui si pratica terapia ricreativa per ragazzi con gravi patologie), nel 2012 al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato in occasione della sua mostra monografica e al Seoul performining festival. Nel dicembre 2013 l’autore arriva a Torino, chiamato dalla Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus. Dona la sua arte coinvolgendo in una performance i dipendenti dell’Ospedale S. Anna in occasione del rinnovo dello storico ingresso di Via Ventimiglia: da allora, una tela collettiva di impronte di fiori dà il benvenuto gioiso a tutti gli ospiti del più grande ospedale ginecologico e ostetrico d’Europa, rivelando presenza di identità nell’unicità di chi ha compiuto il gesto.
Palazzo Madama ha un forte legame con l’Ospedale S. Anna. Nel 2014 con la Fondazione Medicina a Misura di Donna ha ideato un progetto che sta camminando in Europa. “Nati con la Cultura”, il passaporto di cittadinanza culturale consegnato dai medici alle famiglie di ogni nuovo nato con il kit della salute, che consente la frequentazione libera di tutto il nucleo nel primo anno di vita. La Cultura entra così a pieno titolo come raccomandazione per una buona crescita.
Per queste ragioni, l’artista invita i genitori a portare i loro bimbi in visita, a fotografarli sul grande tappeto e ha deciso di lasciare il lavoro a Torino, donandolo alla Fondazione Medicina a Misura di Donna per il nuovo reparto maternità dell’Ospedale S. Anna, in corso di realizzazione.
Il materiale scelto consente l’esperienza sensoriale tattile per tutti, partendo dai bambini e i non vedenti. Il 20 aprile infatti, in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi, si svolgerà in museo “Oltre lo sguardo”, workshop dedicato a 50 dipendenti non vedenti del Gruppo UniCredit, guidati nell’esperienza con i loro manager da Francesco Fratta, responsabile della commissione Cultura UIC, ente che ha prodotto discalie e testo dell’installazione in linguaggio braille.
Palazzo Madama e Barzagli vanno oltre, senza rinunciare alla performance. L’Opera Barolo -che già ospita dal 2013 il compositore Ezio Bosso- accoglie l’artista in residenza nel nuovo housing per persone in temporanea difficoltà abitativa, appena varato nella VI Circoscrizione, in Via Cigna, complesso nel quale è già intervenuto l’artista inglese David Tremlett.
Dalla relazione con le storie che si intrecciano nel luogo nasce il progetto di una fioritura permanente degli otto appartamenti del piano terra, che l’artista creerà con gli abitanti: trompe-l’oeil fatti da persone per altre persone.
Il lavoro verrà presentato il 27 maggio all’housing, in una performance collettiva di abbracci durante la settimana dell’Evento Saving The Beauty, tappa torinese del progetto europeo di teatro sociale e di comunità Caravan Next (www.caravanext.eu), che il SCT Centre dell’Università di Torino sta conducendo con l’Opera Barolo.
Un entrare e uscire da luoghi diversi, ma tutti accomunati dall’attezione per le persone e dall’impegno alla relazione verso l’altro.
La leggerezza di cui ci parla Italo Calvino nell’apertura del ciclo delle “lezioni americane” che avrebbe dovuto tenere ad Harvard. La sottrazione di peso, a volte necessaria, che ci porta al mito di Perseo, l’eroe dai sandali alati che ha sconfitto Medusa. Dalle Metamorfosi di Ovidio, quanta delicatezza d’animo è necessaria per essere oggi vincitore di mostri.
Dal 21 al 29 maggio a Palazzo Madama, “Sala Quattro Stagioni”
“Save Our Flowers”, 2016, Massimo Barzagli
12 lastre in gres porcellanato di 120 cm x 120 cm x 4 mm cad., smaltato e dipinto a 3° fuoco.