Notizie in breve dal mondo delle fondazioni
Rinviata ancora la riforma del Terzo Settore sul tema scottante delle imprese sociali. Patrizia Sandretto nel Comitato di Art Basel Cities. Una Greenway per Firenze. Nuovo presidente per l'Ordine degli Architetti di Torino
La riforma del Terzo Settore slitta ancora
Ad un anno dall'approvazione alla Camera dei Deputati, il progetto di riforma del sociale trova ostacoli al Senato, che dopo la votazione a sei dei dodici articoli del testo, di cui cinque approvati in via definitiva, rinvia al 30 marzo il proseguimento dell'esame del testo.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi a suo tempo aveva indicato questa legge come priorità dichiarando che «compito della politica non è soltanto ringraziare il volontariato. Occorre fare un salto di qualità per rendere i valori del volontariato centrali nelle politiche». Il sottosegretario al Welfare Luigi Bobba aveva previsto che il voto finale del Senato sarebbe avvenuto il 23 marzo. Ma non è andata così.
Tra i nodi da sciogliere c'è l’articolo 6 sulle imprese sociali. Secondo le opposizioni questo articolo trasforma le imprese sociali in un «ibrido» senza «controlli adeguati» rispetto a quelle classiche che operano nel Terzo Settore. «Una sorta di centauro, una specie di mostro mitologico», nelle parole del senatore Luigi Marino (Area Popolare).
L’articolo 6 del disegno di legge prevede, tra l’altro, «forme di remunerazione del capitale sociale che assicurino la prevalente destinazione degli utili allo svolgimento delle attività statutarie, da assoggettare a condizioni e limiti massimi in analogia con quanto disposto per le cooperative a mutualità prevalente, e previsione del divieto di ripartire eventuali avanzi di gestione per gli enti per i quali tale possibilità è esclusa per legge, anche qualora assumano la qualificazione di impresa sociale». La norma, secondo l’opposizione, creerebbe un «ibrido» perché l'impresa sociale diventerebbe una cosa «a metà tra il terzo settore e l’impresa vera e propria».
Nel frattempo, però, gli ibridi sono nati per davvero. Il fine dell'articolo 6, come hanno replicato il relatore Stefano Lepri e il sottosegretario Luigi Bobba, è invece rilanciare l’impresa sociale, proprio prevedendo forme miste pubblico-privato ed estendendo i benefici fiscali delle cooperative a mutualità prevalente.
Per approfondire
Patrizia Sandretto nel Comitato di Art Basel Cities
Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, presidente dell'omonima fondazione di Torino, entra nel comitato scientifico del nuovo progetto della fiera svizzera Art Basel. Art Basel Cities permetterà di sviluppare eventi di livello internazionale in collaborazione con città che hanno una scena culturale già affermata o emergente e che intendono proporsi come mete culturali conosciute nel mondo.
Art Basel Cities si propone di lavorare con le città selezionate per elaborare con loro un programma di iniziative, specifico per ciascuna di esse, e di portarlo all'attenzione del mondo dell'arte internazionale attraverso il suo ampio network. Oltre a Patrizia Sandretto, unica referente italiana e Ambasciatrice della Città di Torino, il Comitato, che collaborerà con il Director of Business Initiatives di Art Basel, Patrick Foret, è composto da: David Adjaye, Fusun Eczacibasi, Richard Florida, Jacques Herzog, Sam Keller, William Lim, Simone Mordente, Lars Nittive, Anne Pasternak, Dennis Scholl, Uli Sigg e Michael Tay.
Una Greenway per Firenze
La Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze promuove «Firenze Greenway», un progetto per coinvolgere istituzioni pubbliche e private (tra cui Comune, Regione e Soprintendenze, ufficio Unesco di Firenze), ai fini di realizzare una passeggiata con viste di grande attrattiva sulla città.
Il progetto, di cui è responsabile l’architetto Maria Chiara Pozzana, intende valorizzare un percorso già esistente, sebbene non attrezzato come tale, di 15 chilometri all'interno di un’area di verde nel cuore della città, tutta collocata Oltrarno su una superficie di 260 ettari
Il percorso si ricollegherà al progetto di Giuseppe Poggi, l’architetto che dopo la metà dell’Ottocento trasformò Firenze in città più moderna, realizzando i famosi viali di circonvallazione sul modello haussmaniano. Partirà dal Giardino Bardini, attraversando il Giardino di Boboli, le Scuderie di Porta Romana, l’area verde di Bobolino, il Viale dei Colli, il viale e il giardino del Poggio Imperiale, per poi ritornare sul Viale dei Colli e raggiungere il piazzale Michelangelo dove sono il Giardino dell’Iris e il Giardino delle Rose e concludersi nuovamente al Giardino Bardini.
Grazie a questa progetto, Firenze avrà come New York e Parigi, la sua Greenway che favorirà il decongestionamento delle zone più affollate della città e, come sottolinea Gabriele Gori, direttore generale dell’Ente Cassa, potrà svelare percorsi inediti al turista medio.
Nuovo presidente per l'Ordine degli Architetti di Torino
Il Consiglio dell’Ordine degli Architetti di Torino ha eletto il nuovo presidente, l’architetto Massimo Giuntoli, già vice presidente. Questa decisione segue le dimissioni del presidente uscente Marco Aimetti per incompatibilità con la nuova carica assunta di componente del Consiglio Nazionale degli Architetti.
Classe 1969, Giuntoli ben rappresenta la figura dell'architetto interdisciplinare con un «caleidoscopio di competenze da spendere nella società civile». Dal 1998 ha scelto di seguire un percorso formativo e lavorativo in un settore specifico e non tradizionale della professione: opera come Coordinatore per la sicurezza e Responsabile del servizio di prevenzione e protezione per committenze pubbliche e private e ha fondato la società di ingegneria Gruppo Torinoprogetti srl con sede in Torino, di cui è presidente. Su questi temi collabora da lungo tempo con l’Ordine degli Architetti e con la Fondazione per l’architettura in qualità di docente dei corsi di formazione dedicati alla sicurezza nei luoghi di lavoro e nei cantieri; inoltre è il coordinatore e tra gli ideatori del Forum internazionale della Sicurezza, evento dell’Ordine di Torino nato nel 2013, che intende promuovere anche grazie alla collaborazione con altri ordini professionali la cultura della sicurezza e della prevenzione.