Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Lo sviluppo del Distretto Culturale della Valle Camonica

  • Pubblicato il: 15/07/2015 - 16:17
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Sendy Ghirardi

Il Distretto Culturale della Valle Camonica coltiva ogni anno i suoi progetti di valorizzazione territoriale, rilanciando la propria identità storica nel mondo contemporaneo. Nella Valle dei Segni si sta assistendo ad un cambio di prospettiva, che nell’ottica del lungo periodo potrà sviluppare una comunità con un forte senso di appartenenza volta ad attivare processi di economia sostenibile
 
 
 
«Orto comune» di Luigi Coppola è un’opera che si insedia lungo la riva del fiume Oglio, a Malonno in Valle Camonica. Le pietre del fiume, formano un inizio di percorso verso i centri abitati del paese e delle varie frazioni e recano soprainciso le varietà locali di alberi da frutto, costruendo così un atlante delle diverse specie frutticole. Queste varietà, nel corso del tempo, si potranno piantumare in collaborazione con alcune associazioni e i cittadini. Orto comune è un’istallazione ambientale pubblica aperta che riporta in superficie le radici agricole della comunità in cui si instaura, la quale proprio in questi ultimi anni ripone nelle coltivazioni il suo progetto per il futuro. Una valorizzazione territoriale attraverso un’opera d’arte contemporanea vicina ai suoi spett-attori. Le pietre costituiscono un potenziale generatore di bene comune che risalirà la valle,che incorpora un patrimonio di conoscenza, di saperi, di evoluzione. L'opera nasce per potenziare un movimento dal basso: la comunità è infatti invitata a collaborare al progetto, completando l’atlante con le varietà delle sementi antiche, scolpendo altre pietre nel tempo. «Oltre alla riappropriazione e alla messa in comune del patrimonio di biodiversità, l’Orto Comune si propone di agire sull’immaginario collettivo, su un’ idea di varietà intesa anche in senso culturale e sociale», spiega Giorgio Azzoni responsabile dei progetti artistici del Distretto Culturale della Valle Camonica. Orto comune crea un dialogo tra contemporaneità e memoria, accostando i nuovi linguaggi dell’arte alle radici profonde del territorio. L’opera nasce infatti dalla collaborazione tra due progetti che operano da alcuni anni sul territorio della Valle, Aperto – art on the border e la residenza di Case Sparse, ideato il primo e patrocinato il secondo dal Distretto Culturale della Valle Camonica, risultato del maxi-progetto Distretti Culturali della Fondazione Cariplo.
Aperto_ art on the border, dal 2010 in Valle Camonica, attiva processi di trasformazione attraverso l’arte contemportanea a partire dall’ambiente, su iniziativa di Giorgio Azzoni. Ogni anno l’edizione si propone di realizzare, tramite residenze, opere site specific, in aree localizzate nei singoli comuni della Valle, capaci di interpretare la tematica scelta e i luoghi in modo «poetico e culturale»  proponendo «riflessioni e stimoli per indurre comportamenti sociali etici e responsabili».
 Case Sparse , tra l’etere e la terra è un progetto di residenza artistica volto alla valorizzazione del territorio ideato da Francesca Damiano e Monica Carrera, vincitrici del bando Creative Camp, azione principale del progetto europeo CCAlps, (Creative Companies in Alpine spaces), che promuove l’industria creativa e culturale per l’innovazione e lo sviluppo per un nuovo modo di vivere la montagna nella contemporaneità.  Il progetto è sostenuto finanziariamente dal Programma Spazio Alpino dell’Unione Europea e ha lo scopo di sviluppare la competitività e l’attrattività del territorio alpino, favorendo le relazioni tra i centri urbani e le zone periferiche. In Lombardia il progetto è realizzato dalla Regione in collaborazione con Unioncamere Lombardia, Politecnico di Milano ed Eupolis Lombardia.  Il progetto invita gli artisti a confrontarsi con il territorio di Malonno producendo opere site-specific e  materiale documentativo che  viene esposto contemporaneamente in alcuni spazi culturali delle città di Milano e Berlino. Al termine di tre anni le opere andranno a costituire il nucleo portante di un parco di arte-natura che si snoderà dal centro alla zona boschiva del paese.
La Valle Camonica è una delle valli più vaste delle Alpi Centrali, lunga circa 90 km, si estende da Ponte di Legno a 1883 m s.l.m e termina a Pisogne, sul lago d’Iseo. Possiede un grande patrimonio culturale, le incisioni rupestri, che le hanno fatto guadagnare il titolo di primo sito italiano dell’UNESCO nel 1979. Questa eredità ha fatto in modo che il turismo diventasse, insieme all’industria, la maggiore risorsa economica della Valle, senza però riuscire a sviluppare un progetto sistematico. Come accade in gran parte dei poli culturali italiani, anche in Valle Camonica sembrava  permanere una visione della cultura quale patrimonio statico, utile per lo più a costruire contenuti ad uso turistico.
La fondazione Cariplo, però, con la realizzazione dei distretti culturali ha costruito un sistema-rete che supporta processi integrati di governance del territorio basati non più esclusivamente su contributi destinati a finanziare infrastrutture tangibili, ma anche sull’attivazione di meccanismi di confronto e di apprendimento, sulla creazione di nuove opportunità di sviluppo, che favoriscano la realizzazione di progetti di crescita condivisi e partecipati. Il progetto di sistema si è caratterizzato fin da subito per la sua natura territoriale. Si è strutturato un piano di interventi coordinato e integrato, e ha definito una governance istituzionale con la collaborazione della Comunità Montana in grado di gestire questo importante programma formato da molti e diversificati progetti nell’ambito del turismo culturale, dell’arte, dei servizi e della comunicazione, per costituire uno strumento di partecipazione e di apertura sociale. Al fine di garantire un’integrazione politico-programmatica sono state identificate alcune azioni di sistema quali la mappatura del sistema di offerta culturale, attraverso la realizzazione di un Atlante degli spazi culturali e del Registro delle eredità immateriali, e l’avvio di specifici forum tematici finalizzati al confronto con i principali interlocutori.
Il Distretto Culturale agisce come facilitatore del territorio, continua a sviluppare una sinergia tra la cultura contemporanea e le tradizioni del luogo in cui agisce.  Ha portato un fermento culturale nella Valle dei Segni, che piano piano sta familiarizzando con i nuovi linguaggi artistici comprendendo le potenzialità della propria terra. Come modus operandi, vede nel coinvolgimento culturale dei propri cittadini una risorsa per lo sviluppo economico e sociale del proprio territorio con una visione del lungo termine. 
Il sistema del Distretto ha costituito una palestra per la dimensione relazionale sul territorio e un punto di partenza per lo sviluppo di progetti bottom-up, come per esempio il primo simposio del marmo bianco di Vezza d’Oglio, Borom, nato su iniziativa dei cittadini in collaborazione con l’amministrazione comunale. La Valle Camonica ha saputo utilizzare il distretto come strumento di rilancio per la propria identità nel mondo contemporaneo. L’offerta culturale che si è sviluppata in questi anni ne è la testimonianza. Il distretto  ha creato, in collaborazione con That’s Contemporary, That’s Valley (un progetto di valorizzazione coordinata del territorio e delle sue innovazioni di arte e design), un’applicazione che segnala le manifestazioni culturale della valle. Informare è il primo passo verso la partecipazione e il coinvolgimento degli abitanti, anche attraverso la  ricerca artistica e la valorizzazione del patrimonio.
E’ evidente che la cultura entra oggi sempre più massicciamente all’interno dei nuovi processi di creazione del valore economico, il compito del distretto è quello di rendere più efficiente ed efficace il processo di produzione di cultura e, dall’altro, di ottimizzare, a scala locale, i suoi impatti economici e sociali. Fondazione Cariplo ha varato sei distretti culturali in Lombardia: Valle Camonica, Oltrepo Mantovano, Le Regge dei Gonzaga, Monza e Brianza, Provincia di Cremona e la Valtellina. In Valle Camonica, i risultati più concreti si possono individuare nell’istituzione di un polo culturale e nell’integrazione del Sistema Bibliotecario e del Sistema Musei Valle Camonica.  
Il Palazzo della Cultura di Breno è stato individuato come aggregatore delle iniziative culturali camune, luogo di incontro pubblico per la comunità locale, contenitore di sale espositive e della galleria degli artisti contemporanei della Valle, nonché spazio di lavoro per i gruppi operativi. L’identificazione di questo centro del sistema culturale ha implementato i servizi in ambito culturale.
Il Sistema Bibliotecario, operativo dal 2001, grazie al distretto ha potuto avviare il progetto Biblioteca diffusa: un libro per tutti, che ha come finalità primaria quella di rendere accessibili i servizi delle biblioteche territoriali ad alcune tipologie di utenti che non rientrano tra i fruitori “tipici”: anziani, extracomunitari, degenti di ospedali, soggetti diversamente abili o semplicemente impossibilitati ad accedere ai servizi bibliotecari dei canali tradizionali. Nel dettaglio, per quanto concerne le biblioteche camune è stato registrato un aumento dei prestiti bibliotecari, delle attività di catalogazione e della circuitazione documentale.
Il Sistema musei di Valle Camonica ha rafforzato la propria rete e la propria offerta culturale, tanto da incrementare il numero delle amministrazioni pubbliche che hanno aderito ai progetti di sistema e l’utilizzo dei servizi culturali offerti.
 
Attraverso il progetto di sistema, il Distretto ha quindi consentito di raggiungere una consapevolezza del proprio territorio  e un processo virtuoso capace di attivare nuove opportunità per la cultura in Valle.
 
© Riproduzione riservata
 
 
Articoli correlati
Oltre il confine
Il bilancio della Fondazione Cariplo si chiude nel 2011 con oltre 163 milioni erogati per 1.290 progetti
Distretti Culturali dalla teoria alla pratica
Distretti Culturali: parola ai referenti operativi, facilitatori dei sei territori
Distretti Culturali: da un bando alla trasformazione concreta di un territorio attraverso la cultura. e poi narrazioni di vera innovazione culturale con il progetto #raise2rise
 
Fonti Bibliografiche
Seddio, P. (2013), La gestione integrata di reti e sistemi culturali, Franco Angeli, Milano