Città e Cattedrali. Valorizzare il patrimonio culturale ecclesiastico
Ideato nel 2005 dalla Fondazione CRT e dalle Diocesi del territorio, il progetto Città e Cattedrali si è sviluppato grazie alla collaborazione, il sostegno e la partecipazione della Regione Piemonte, della società Arcus e delle competenti Soprintendenze. A 10 anni dalla nascita, ce lo racconta don Valerio Pennasso, sacerdote della diocesi di Alba, vice-presidente della Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta e da qualche settimana nuovo direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana
32 gli interventi di restauro per un investimento di oltre 20 milioni di euro. Il progetto Città e Cattedrali, finalizzato a interventi strutturali e di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico del Piemonte e della Valle d’Aosta, è stato ideato nel 2005 dalla Fondazione CRT e dalle Diocesi del territorio, si è sviluppato grazie alla collaborazione, il sostegno e la partecipazione della Regione Piemonte, della società Arcus e delle competenti Soprintendenze. La Direzione regionale del MIBACT ha garantito il proprio apporto in tutte le fasi del progetto. Ne parliamo con don Valerio Pennasso, sacerdote della diocesi di Alba, vice-presidente della Consulta Regionale per i Beni Culturali Ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta, da qualche settimana nuovo direttore dell’Ufficio Nazionale per i Beni culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
Quale è stata la genesi del progetto Città e Cattedrali e da chi è giunto lo stimolo ad avviarlo?
Il progetto nasce nel 2005 e ha avuto percorsi e tempi di evoluzione molto differenti fra loro. Dapprima la necessità più importante è stata quella del restauro. L’allora Vescovo di Casale Monferrato e Vescovo delegato per i beni culturali del Piemonte sponsorizzò questa grande idea progettuale di “Cantieri” importanti per tutto il territorio regionale. In seguito i Vescovi hanno indicato attraverso gli Uffici diocesani per i beni culturali le priorità per ciascuna diocesi e hanno provveduto ad una vera e propria programmazione pluriennale degli interventi a livello regionale. Con la Fondazione CRT, la Regione Piemonte prima e con la Società ARCUS poi, con l’allora Direzione Regionale del MIBACT e altre Fondazioni bancarie del territorio, i fondi derivanti dall’8 x 1000 della CEI e risorse proprie, si è provveduto a costruire un “Grande cantiere” di restauro su tutto il territorio.
Fin dall’inizio fu chiaro che gli interventi di restauro non avrebbero esaurito la loro funzione. La valorizzazione era l’esito naturale perché i beni restaurati potessero essere aperti al pubblico inteso non solo come soggetto indistinto, ma come sfida di accoglienza consapevole.
Che cosa è oggi Città e Cattedrali?
Città e Cattedrali oggi è un Piano di Valorizzazione dei luoghi di storia e di arte sacra aperti e fruibili, organizzati in itinerari di visita geografici e tematici, praticabili anche attraverso la rete grazie al portale www.cittaecattedrali.it. Si tratta di un progetto di comunicazione e valorizzazione innovativo e ambizioso. E’ un sistema informativo a tema, è una narrazione del territorio, è un progetto partecipativo, è un metodo di organizzazione del volontariato, è una modalità nuova di collaborazione tra enti e istituzioni diverse, è un calendario di eventi, è un possibile metodo di programmazione delle attività ordinarie e straordinarie legate al patrimonio d’arte sacra del Piemonte.
Il ruolo delle associazioni di volontariato in questo progetto?
Motore ed elemento fondamentale del sistema di fruizione del grandissimo numero di siti culturali ecclesiastici, concentrati nei centri urbani o diffusi sul territorio, sono i volontari, che si sono formati e sono maturati nella consapevolezza del percorso di crescita delle comunità locali e nel senso di appartenenza dei beni culturali e del paesaggio. Le Associazioni coinvolte hanno profili anche differenti. Molte si sono formate all’interno del progetto stesso di Città e Cattedrali, altre già operanti da tempo sul territorio si sono rese disponibili alla collaborazione in ordine alla apertura dei beni parte del progetto. Le Diocesi provvedono alla formazione dei volontari sia per gli aspetti di storia dell’arte, ma anche sulle modalità di accoglienza dei pubblici, sulle capacità relazionali e sulle attività di monitoraggio dei beni in ordine ai programmi di manutenzione preventiva. Si tratta di un preciso progetto di “professionalizzazione” dei volontari per il loro servizio.
Come si inserisce il sito nel piano di valorizzazione?
Il portale www.cittaecattedrali.it rappresenta un elemento fondamentale nel processo di valorizzazione del patrimonio culturale ecclesiastico di Piemonte e Valle d’Aosta, uno spazio di presentazione e di interpretazione nel quale, in un’unica visione d’insieme, si possano cogliere le specificità e le chiavi di lettura storico-artistiche e liturgico-devozionali dei luoghi, per un’esperienza di visita consapevole. Attraverso organizzate e dettagliate schede di approfondimento, contenenti tutte le informazioni utili (dagli orari di apertura, alle distanze tra un sito e l’altro, ai contatti telefonici) il visitatore può così crearsi un suo itinerario nei territori, a partire dalle cattedrali di Aosta, Ivrea, Pinerolo, Susa, Torino, Alba, Cuneo, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Alessandria, Acqui Terme, Asti, Casale Monferrato, Tortona, Biella, Novara, Vercelli.
Sul sito si possono trovare suggerimenti e approfondimenti nelle sezioni arte, architettura, musei; nella sezione itinerari vengono proposti interessanti percorsi come “Abbazie e i Monasteri della Val di Susa” e “Il Romanico in Alta Langa”; nella sezione eventi si trovano anche le iniziative locali
di particolare interesse:un modo agile e creativo per conoscere ed apprezzare luoghi di culto di rara bellezza artistica e architettonica, spesso inseriti in magnifici paesaggi del Piemonte.
L’obiettivo che si pose la Fondazione CRT con questo progetto fu di promuovere un circuito culturale fra le diciotto Cattedrali sede di Diocesi presenti in Piemonte e in Valle d’Aosta, attraverso il recupero e la valorizzazione del loro patrimonio storico-artistico e con un approccio innovativo e sistematico. Tra il 2005 e il 2009 furono individuati e portati a termine 32 interventi nelle città di Acqui Terme, Alba, Alessandria, Asti, Biella, Casale Monferrato, Cuneo, Fossano, Ivrea, Mondovì, Novara, Pinerolo, Saluzzo, Susa, Torino, Tortona, Vercelli ed Aosta – per un ammontare complessivo di oltre 20 milioni di euro, pariteticamente ripartiti fra Fondazione CRT, Diocesi e Arcus. Il portale www.cittaecattedrali.it è un’ulteriore dimostrazione della validità del progetto e del raggiungimento degli scopi prefissati.
Oltre al sito quali altri strumenti di comunicazione?
Città e cattedrali si è arricchito di ulteriori strumenti per la migliore comprensione del patrimonio artistico e devozionale del Piemonte e Valle d’Aosta: 14 totem nelle cattedrali e 3 schermi nei Musei diocesani, 1 app audioguida per 17 cattedrali in 3 lingue, 1 app georeferenziata con ibeacon nelle cattedrali.
E’ una applicazione fruibile su smartphone e tablet, in versione Ios e Android, in edizione italiana francese e inglese, per proporre in sintesi i punti di interesse essenziali delle 17 cattedrali in ambito artistico, architettonico e devozionale
Il totem istallato nelle cattedrali del Piemonte è illuminato da una luce led attraverso un tablet e offre tre contenuti raccontati in italiano, francese, inglese che illustrano i beni culturali del territorio, il lavoro dei volontari e degli addetti ai beni culturali delle curie e il portale stesso www.cittaecattedrali.it
Tutto il progetto è stato realizzato scegliendo le tecnologie più avanzate, flessibili e sicure dal punto di vista della continuità del funzionamento.
Quale metodo di governance avete adottato per gestire il progetto?
Gli Enti finanziatori (Fondazione CRT, Direzione Regionale, Regione Piemonte e Consulta Regionale per i beni culturali ecclesiastici) compongono la Cabina di Regia del progetto, che ha il compito di coordinare e orientare le azioni del progetto a seconda delle proprie competenze, nonché apportare le risorse economiche e umane affinché si raggiungano gli obiettivi.
Le Diocesi si sono organizzate per quadranti sul territorio per ottimizzare il lavoro con relazioni di prossimità. Quadrante NORD-EST (Biella, Novara, Vercelli) SUD-EST (Acqui terme, Alessandria, Asti, Casale Monferrato, Tortona) SUD-OVEST (Alba, Cuneo, Fossano, Mondovì, Saluzzo) NORD-OVEST (Aosta, Ivrea, Pinerolo, Susa, Torino).
Ogni quadrante ha competenza sui contenuti e sulla organizzazione dei beni sul territorio, la formazione dei volontari e sulla progettazione delle attività di promozione. Un coordinatore svolge il suo ruolo fra diverse figure presenti nelle diverse Diocesi (responsabili del progetto, dei contenuti del Portale, della formazione dei volontari). Ciascun quadrante propone e promuove progettualità e attività alla cabina di regia e da essa riceve sollecitazioni e sostegno.
Il processo è partecipativo e vuole garantire non solo la corresponsabilità delle parti, ma anche la partecipazione ai processi progettuali e decisionali.
Quali i punti di forza e di debolezza ad oggi?
Siamo a un punto di svolta radicale. Il progetto ha raggiunto una massa critica dal punto di vista della capacità dei beni coinvolti, delle relazioni intraprese (beni coinvolti e associazioni attive), della visibilità e della sua comprensione. Il progetto agisce su un territorio vasto (Piemonte e Valle d’Aosta) e ha una forte capacità di interagire con le Istituzioni che operano a livello regionale e in sede locale. I beni sono strutturati in percorsi e sono valorizzati a partire da chiavi di lettura che superano la loro semplice schedatura. In sede locale aumenta la consapevolezza e la capacità di comunicare e il portale con i suoi strumenti collegati sostiene le iniziative e gli eventi organizzati sul territorio. I Vescovi e le Comunità locali individuano il progetto www.cittaecattedrali.it come il loro progetto di valorizzazione dei beni culturali, consapevole strumento di programmazione.
Se le collaborazioni fra le Diocesi e le Istituzioni sono consolidate da tempo, non è mai scontata la capacità di “lavorare insieme” per un progetto comune che coinvolga ampie e variegate visioni e prospettive. Paradossalmente gli elementi di forza possono essere contestualmente situazioni di criticità proprio perché le persone, gli Enti e le Istituzioni debbono sempre individuare progettualità comuni all’interno delle rispettive necessità e prospettive.
Da qualche settimana è il nuovo direttore dell’Ufficio Nazionale dei Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana, a Roma cosa porta di questa esperienza?
Sicuramente una bella esperienza di collaborazione fra i Direttori degli Uffici diocesani per i beni culturali con le caratteristiche di ciascuna realtà e le esigenze dei territori fra loro alle volte anche molto diversi. Questa collaborazione è sicuramente dettata dalla necessità di lavorare insieme, ma soprattutto dalla volontà di esprimere anche in questo modo la realtà della comunione della chiesa. Assolutamente fondamentale la disponibilità alle relazioni nel reciproco rispetto delle finalità, modalità operative e istituzionali da parte degli Enti e delle Istituzioni pubbliche e private ai diversi livelli.
E’ possibile progettare insieme nell’interesse di tutti, è bello lavorare insieme, faticoso, ma assolutamente arricchente e costruttivo.
Si tratta di una “buona prassi” assolutamente trasferibile come esperienza. In Piemonte e Valle d’Aosta si è realizzata in questo modo, altrove avrà altre modalità e contenuti, ma sempre nello stile della collaborazione e del rispetto reciproco.
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