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Notizie in breve dal mondo delle fondazioni

  • Pubblicato il: 21/04/2015 - 15:51
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Rubrica: 
POST-IT
Articolo a cura di: 
Francesca Sereno

Al via Micart, un corso per gestire l’Impresa Creativa
Sono aperte fino al 27 aprile 2015 le iscrizioni al corso di alta formazione MICART - Tecniche di Management per l’Impresa Creativa e le Arti Contemporanee finanziato dalla Regione Lazio con D.D. n. G01672 del 20/02/2015 e promosso da Sky Italia (con il contributo del canale Sky Arte).
Il corso, completamente gratuito, è realizzato con il supporto dell'Università degli Studi di Roma Tor Vergata attraverso la sua Fondazione INUIT, e della Fondazione MAXXI e  si avvale del supporto dell’Ente di Formazione MAGICA.
MICART si prefigge un duplice obiettivo.  Da un lato formare figure professionali in grado di gestire in modo manageriale l’impesa creativa e le arti contemporanee dando loro gli strumenti per esprimere il proprio potenziale artistico anche in termini di occupazione e di business. Dall'altro formare giovani professionisti in grado di comunicare l’arte su tutti i mezzi mettendo in relazione le varie forme ed espressioni dell’arte moderna con quelle della comunicazione audiovisiva ed evidenziando quanto l’una abbia contaminato l’altra e viceversa.
Il corso si svolgerà da maggio a ottobre 2015. Prevede la partecipazione di 30 studenti dai 18 ai 35 anni laureandi e laureati (non occupati) con una preferenza per la conoscenza della lingua inglese.
Il progetto prevede l’integrazione tra formazione tradizionale e case history, speech, laboratori e esperienze che consentano di aumentare l’azione educativa e il trasferimento di competenze.
L'azione formativa di 300 ore riguarderà materie di ambito sia «tecnico-creativo» (Gli strumenti di produzione - Tecnologie per l’audiovisivo - Scene, luci e costumi (informazione, cultura e spettacolo) che «manageriale» (Legislazione, regolamentazione e regolazione. Produzione e regolamentazione - Tecniche di management per le imprese creative, culturali e turistiche - Economia e mercati - Competitività e sostenibilità - Tecnologie dell’informazione e della comunicazione per le arti contemporanee e l’audiovisivo - Produzione e finanza).
I percorsi formativi si avvarranno dell’apporto di professionalità tecniche di rilievo del settore che non sono tipicamente docenti formatori, ma esperti tecnici, dai quali si attiverà un trasferimento di conoscenze ed esperienze in favore dei partecipanti.
Al termine è prevista una prova di verifica finale che consiste nella discussione del project work davanti ad una commissione composta primariamente dai docenti dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, dalla Fondazione MAXXI e da SKY Italia Srl.
Sky Italia offrirà ai tre migliori studenti uno stage retribuito di sei mesi.
 
Per informazioni: http://www.micartformazione.it/#home
 
SCARICA IL BANDO http://www.micartformazione.it/site/assets/files/1022/bando_micart.pdf
© Francesca Sereno

In treno, alla riscoperta della più autentica bellezza italiana
Sabato 11 aprile il Ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, l'AD del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Michele Mario Elia ed il Presidente della Fondazione FS Italiane Mauro Moretti hanno presentato, a bordo di un treno storico con carrozze degli anni ‘20 lungo il tracciato dell’antica ferrovia della Val d’Orcia, un'iniziativa per valorizzare e preservare il patrimonio ferroviario italiano alle future generazioni.
L'obiettivo del progetto è quello di promuovere, attraverso il riutilizzo di treni storici restaurati e di ferrovie in disuso, la scoperta di siti culturali e turistici oggi poco valorizzati, ma pieni di fascino e contenuti: borghi, parchi, castelli, itinerari inconsueti da raggiungere in treno, da percorrere poi a piedi o in bicicletta, con proposte culturali e artistiche di alto livello.
Quattro gli itinerari: oltre a quello proposto l’11 aprile della «Ferrovia della Val D’Orcia», nell’incantevole paesaggio delle «Crete Senesi», la «Ferrovia del Lago» in Lombardia, che si snoda da Palazzolo sull’Oglio a Paratico/Sarnico sulle rive del Lago d’Iseo; in Abruzzo, la «Ferrovia del Parco», la seconda linea ferroviaria più alta della rete FS dopo il Brennero che s’inerpica fino a Roccaraso e i boschi della Majella. In Sicilia, infine, con la «Ferrovia della Valle dei Templi», splendido itinerario che tocca Agrigento Bassa e Porto Empedocle, passando tra i Templi della Magna Grecia, Patrimonio dell’Unesco.
La Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane è nata nel 2013 da una iniziativa della capogruppo Ferrovie dello Stato, Rete Ferroviaria Italiana e Trenitalia per valorizzare e preservare l’inestimabile patrimonio storico, ingegneristico e industriale del Gruppo. Rete Ferroviaria Italiana, socio fondatore della fondazione, garantirà, in regime di economia, la manutenzione delle quattro linee deputate all’esercizio turistico per consentire il transito di convogli a bassa velocità. La fondazione è aperta a forme di partnership con gli Enti o le Associazioni locali, al fine di commercializzare itinerari inconsueti della «provincia italiana», poco conosciuti ma ricchissimi di attrattive. Sui binari correranno affascinanti treni composti da rotabili storici della Fondazione FS Italiane, che viaggeranno a calendario e che potranno anche essere noleggiati per gite «su misura». Locomotive a vapore, carrozze in legno primi ‘900, «Littorine» saranno i mezzi che condurranno i visitatori tra il verde, l’arte e la bellezza del nostro Paese.
Il Mibact, aderendo all'iniziativa, intende rilanciare il turismo nel Paese in chiave di una forte vocazione sostenibile, con l'obiettivo di tutelare, salvaguardare e riqualificare in maniera innovativa il patrimonio culturale, artistico, architettonico italiano, fatto di luoghi, memorie, conoscenze e artigianalità. A bordo di treni che procedono lentamente, l'obiettivo è di fare riscoprire il turismo slow, che cerca nel viaggio esperienziale la possibilità di andare al di là della semplice vacanza; un turismo in cui la qualità del tempo impegnato nella scoperta dei beni di un territorio, conta quanto, e più, del numero dei beni scoperti.

Fondazione Carispezia per il sociale
Fondazione ‪#‎Carispezia ha pubblicato il bando di erogazione 2015 destinato alla progettazione sociale del Terzo Settore, mettendo a disposizione complessivamente 400 mila euro, con l’obiettivo di favorire la crescita di un welfare di comunità, capace di riunire le risorse e i soggetti del territorio per rispondere meglio ai bisogni sociali emergenti.
Gli ambiti di intervento del bando sono stati individuati, in linea con gli indirizzi strategici delineati dal Documento Programmatico Previsionale 2015, all'interno del percorso di lavoro del Tavolo Sociale, uno strumento di consultazione permanente promosso dalla Fondazione, di cui fanno parte in Distretti socio-sanitari provinciali, il Forum del Terzo Settore, il Centro Servizi per il Volontariato Vivere Insieme, nonché la Società della Salute della Lunigiana.
L’analisi del Tavolo Sociale ha identificato, accanto all’emergenza abitativa e alimentare per la quale sono stati presentati i progetti nei giorni scorsi, nuove forme di bisogni, a cui il tradizionale sistema di welfare riesce solo in parte a rispondere, nelle aree della disabilità e del disagio giovanile. Per i primi gli obiettivi sono l'attivazione di laboratori che favoriscano l'inserimento nel mondo del lavoro e l'autonomia quotidiana. Per il disagio giovanile invece si interverrà sull'educazione extra scolastica e la promozione dell'affido familiare.
«Da quest'anno il Tavolo Sociale si occuperà anche di misurare la buona riuscita e l'efficienza dei progetti avviati. - ha dichiarato il presidente Melley - Il nostro obiettivo è quello di identificare nuove forme di bisogni, tra cui i problemi sociali di nicchia, quelli che si rivelano complessi da affrontare per via del loro isolamento».
Il bando è riservato a organismi del Terzo Settore (associazioni di volontariato, cooperative sociali e altre organizzazioni) riuniti in una partnership di almeno tre soggetti, che comparteciperanno all'ideazione, alla realizzazione e al cofinanziamento del progetto da parte dell'Ente responsabile o dei partner della rete, in una misura non inferiore al 20% dell'importo complessivo.
I principali criteri di valutazione dei progetti saranno: la coerenza tra obiettivi, azioni e risorse finanziarie impiegate; la capacità di fare rete con altri partner; la qualità delle risorse umane; l’innovatività delle azioni; la capacità del progetto di auto-sostenersi nel tempo; il numero di beneficiari in relazione alle attività proposte.
Tutto ciò per spingere i soggetti interessati a pensare in maniera progettuale e a creare reti che siano sempre più salde e sicure, per traguardare nel corso dei prossimi anni l'obiettivo della realizzazione di una Fondazione di comunità.
Saranno a disposizione nei prossimi giorni sul sito web della Fondazione un video tutorial che spiegherà in maniera semplice e diretta i vari passaggi necessari alla compilazione della modulistica, e uno spazio FAQ (domande frequenti).
Il testo integrale del bando e la modulistica sono disponibili sul sito www.fondazionecarispezia.it alla sezione Contributi-Bandi di erogazione. Il termine per la presentazione dei progetti è il 12 giugno 2015.

Cantiere dell'arte negli storici spazi della Bracco
Presentato in anteprima dal 13 al 19 aprile, durante la settimana del Salone del mobile, Mostrami Factory @Folli50.0 il nuovo spazio a Milano dedicato all’arte contemporanea.
E' il progetto voluto da Fondazione Bracco per inaugurare i nuovi spazi di via Folli 50. Un'area di 7mila mq che diventerà un grande cantiere culturale e sociale dove i giovani e le arti (visive e non) saranno protagonisti indiscussi. Uno spazio aperto alla cittadinanza, un luogo di condivisione, di produzione artistica e di aggregazione che vuole diventare un punto di riferimento anche per i creativi che verranno a Milano per l'Expo. Dopo questo primo evento, la programmazione andrà a regime dal 14 maggio al 1 novembre, nel periodo di Expo Milano 2015, con attività diverse ogni giorno.
Nei giorni dell’apertura straordinaria al pubblico sarà realizzato un grande murales nella piazza principale dell’ex area industriale e verrà inaugurata una prima mostra collettiva di giovani artisti contemporanei dal titolo Nutrimento urbano. L’esposizione di arte contemporanea sarà focalizzata sul rapporto interattivo tra i soggetti e il paesaggio, tra le persone e l’ambiente, tra l’uomo e gli spazi aggregativi che ha costruito nel tempo. Le serate saranno animate non solo da street artist, ma anche da Dj set, musica dal vivo con ritmi jazz and blues, serate danzanti con la Balera dell’Ortica e cinema d’autore.
Via Folli è una piccola strada nel quartiere di Lambrate a Milano, tra il fiume Lambro e la tangenziale est, che delimita il nucleo residenziale sorto attorno a via Feltre, adiacente al Parco Lambro, uno dei principali polmoni verdi della città. Dal 1956 Via Folli 50 è lo storico indirizzo dell'azienda chimico-farmaceutica Bracco, fondata nel 1927 nello stesso quartiere milanese. Dopo lo spostamento della produzione in siti dedicati in Italia, in altri Paesi europei e negli Stati Uniti, via Folli è rimasta «il cuore pulsante» del Gruppo Bracco fino a pochi anni fa, quando anche gli uffici si sono trasferiti in un nuovo palazzo più conforme alle esigenze attuali, ma non molto distante, così da mantenere il legame con il territorio di appartenenza.
Lo spazio Folli 50.0 diventa con «Mostrami» un cantiere artistico, culturale e sociale. Il nome Folli 50.0 esprime l'identità storica del luogo, rimarcando al contempo l'aspirazione al futuro e all'innovazione, caratteristica che sempre ha contraddistinto la storia dell'azienda Bracco. Al progetto hanno anche collaborato, per la riqualificazione degli spazi, gli studi di architettura Hub.itat e Archilabo.
«Fondazione Bracco è felice di mettere a disposizione della città una parte della storica sede della nostra azienda per dare vita a uno spazio di aggregazione per tutti», afferma Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco. «Anche questo è un modo per rinnovare il legame tra la nostra famiglia e il territorio e la città che 88 anni fa accolse mio nonno. Mostrami Factory @Folli50.0 è un bellissimo progetto nel quale l'attenzione di Fondazione Bracco verso i giovani, unita alla mission di formare e diffondere espressioni della cultura, della scienza e dell'arte per aiutare la coesione sociale si sono pienamente incontrate con gli obiettivi di questo collettivo di giovani artisti, che vuole promuovere e supportare l'arte contemporanea quale motore di crescita sociale e culturale».

 Milano un nuovo spazio per la Pietà Rondanini di Michelangelo.
 Si apre il 2 maggio, con una grande festa al Castello Sforzesco presso il nuovo Museo Pietà Rondanini_Michelangelo, ExpoinCittà, che vivacizzerà la vita culturale milanese per tutto il semestre dell’Esposizione Universale. Il taglio del nastro si svolgerà alle ore 11, mentre dalle ore 14 fino alle ore 23 il Museo resterà aperto alla città e sarà ad ingresso gratuito per tutta la settimana fino a domenica 10 maAggio.
La Pietà Rondanini, rimanendo sempre all’interno del Castello Sforzesco, trova la sua definitiva collocazione nell’affascinante spazio dell’antico Ospedale Spagnolo in un nuovo spazio espositivo dedicato, riscoperto, restaurato e restituito alla città nel raffinato allestimento di Michele De Lucchi.
Il precedente allestimento della Pietà Rondanini firmato da BBPR, che ha ospitato la scultura nella Sala degli Scarlioni per circa sessant’anni, troverà invece nuova destinazione con un progetto di valorizzazione in corso di definizione legato alla storia della Pietà, alle caratteristiche del Museo e alla sua importanza per Milano.
Il progetto nasce dalla collaborazione durata circa tre anni tra istituzioni pubbliche ed enti privati: Comune di Milano insieme alle Soprintendenze, MiBACT, Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ISCR) e al Politecnico di Milano – Centro Beni Culturali per le attività di diagnostica, monitoraggio e ingegneria. Fondamentale è stato inoltre il contributo della Fondazione Cariplo, partner istituzionale del Castello Sforzesco nel progetto di restauro architettonico e di rinnovamento museografico.
La Pietà Rondanini, testamento spirituale di Michelangelo, ha vissuto un lungo avvicendarsi di passaggi di proprietà, fino a quando nel 1952 venne acquistata dal Comune di Milano ed esposta per la prima volta nel 1956 in occasione della riapertura dei Musei del Castello nel secondo dopoguerra.
All’interno dell’antico Ospedale Spagnolo, con i suoi delicati affreschi, la scultura incontra un’architettura ideale, negli spazi realizzati per i soldati della guarnigione spagnola del Castello colpiti dalla peste nella seconda metà del ‘500 proprio pochi anni dopo il momento in cui Michelangelo a Roma lavorava alla Pietà Rondanini.
L’allestimento di Michele De Lucchi è essenziale, per rispettare la sacralità della Pietà: lo spazio è quasi del tutto vuoto, salvo la presenza di tre panche in rovere poste davanti all’opera, con altezze graduate per permettere una visuale completa, e di un leggio che ospita le informazioni riguardanti le sue vicende storiche.
Per salvaguardare il capolavoro da eventuali effetti legati al passaggio della vicina metropolitana e da eventuali scosse sismiche è stata inoltre realizzatoun avanzatissimo sistema di protezione, integrato, da rischi sismici e da vibrazioni verticali provenienti dal terreno. E' stata infatti progettata una speciale piattaforma antisismica e antivibrante con un basamento cilindrico super tecnologico su cui poggia la scultura. La progettazione delle strutture di protezione dell’opera è dell’azienda giapponese Thk con Miyamoto International e il piedistallo è realizzato dall’italiana Goppion. La realizzazione di questa innovativa tecnologia è stata seguita in ogni sua fase esecutiva dal Politecnico di Milano. Il tutto in stretta collaborazione anche con Arterìa che si è occupata della delicata movimentazione dell’opera e con Sabina Vedovello (CBC) per gli aspetti conservativi in tutte le fasi del progetto.
Procedure di tutela e soluzioni di ingegnerizzazione, senza precedenti noti nella museotecnica, sono state affrontate in collaborazione tra Politecnico di Milano, Comune di Milano, Soprintendenza del Castello Sforzesco e Istituto Superiore di Conservazione e Restauro, che ha curato la supervisione di tutto il progetto, dall’inizio alla sua conclusione.
Il sistema di illuminazione della scultura, appositamente realizzato da Artemide, è studiato per evitare le ombre, mentre all’interno della sala si diffonde una luce quanto più possibile naturale che valorizza le decorazioni murali senza entrare in contrasto con la centralità della Pietà.
«Un allestimento che cambia completamente la percezione di questa icona dell’arte mondiale e che valorizza in modo straordinario la potenza struggente dell’opera alla quale Michelangelo lavorò fino agli ultimi giorni della sua vita. Un progetto – dichiarano gli assessori Filippo Del Corno (Cultura) e Carmela Rozza (Lavori Pubblici e Arredo Urbano)– che non sarebbe stato possibile realizzare se non grazie all’eccezionale lavoro di squadra tra istituzioni pubbliche e private, che sta diventando il modello produttivo della proposta artistica e culturale di Milano».
«Confidiamo che in un anno straordinariamente rappresentativo per Milano, il Castello Sforzesco e la Pietà Rondanini possano davvero rendere la bellezza un veicolo universale di accoglienza, inclusione, condivisione, partecipazione, a beneficio dei milanesi e di quanti affolleranno la città», afferma Giuseppe Guzzetti, Presidente Fondazione Cariplo.
«Questo è lo spirito di ExpoinCittà: creare interconnessioni tra mondi diversi, mischiare cultura, imprese, città in modo virtuoso. La rivalutazione espositiva dell’opera è infatti un tema anche economico: attirerà ancora di più turisti, investimenti, capitali. Da oggi abbiamo una nuova icona, un nuovo biglietto da visita di Milano nel mondo, un nuovo elemento di orgoglio per i milanesi e per il nostro territorio» aggiunge Alberto Meomartini, Vice Presidente della Camera di commercio di Milano.
Con un’offerta culturale sempre più ricca e dinamica, il Castello Sforzesco diventa ancora più accogliente grazie all’avvio di nuovi servizi per il pubblico di cittadini e turisti.
La nuova caffetteria Calicantus Sforzesco, inaugurata il 17 aprile nel giardino di fronte all’ingresso dei Musei della Corte Ducale, è allestita in un’architettura contemporanea, leggera e accogliente, confortevole e di design. All’ingresso dei Musei del Castello è inoltre attivo il nuovo bookshop gestito da Civita, dove l’ampia offerta editoriale e di merchandising è incorniciata in un allestimento completamente rinnovato dallo Studio De Lucchi.
 

 
 
Molti artisti per sostenere il Teatro Coccia di Novara
 La Fondazione Teatro Coccia coinvolge molti attori - da Moni Ovadia a Umberto Orsini con Giovanna Marini da Lillo e Greg agli Oblivion da Simone Cristicchi a Diego Vergassola da Maurizio Micheli ad Antonio Cornacchione a Michele (della coppia Gino e Michele) – per promuovere l'Art Bonus a ssotegno dello storico teatro novarese.
È partita con dei selfie video speciali la campagna di raccolta fondi virale «Mettici la faccia!», dove molti artisti opsiti del teatro invitano il pubblico a donare alla causa del Coccia usufruendo delle agevolazioni fiscali della Legge Franceschini.
«Privati e imprese – ha spiegato in conferenza stampa il presidente del cda della fondazione Gian Vittorio Cafagno – possono fare donazioni alle fondazioni lirico sinfoniche e ai teatri di tradizione, usufruendo di sgravi fiscali. Una opportunità importante per sostenere una realtà come la nostra, supplendo alla mancanza di finanziamenti che dal pubblico dovrebbero essere destinati alle strutture culturali. In Francia funziona, speriamo anche in Italia». E  Giusto La Masa, revisore della Fondazione, ha aggiunto: «Una boccata d’ossigeno per il teatro che è costretto pagare  anche 90.000 euro all’anno di Imu». Renata Rapetti, direttrice del teatro, ha sottolineato che : «Nessun artista mi ha detto no. Tutti hanno capito che il Coccia è un teatro di valore, unico teatro di tradizione del Piemonte. Il Coccia va bene, il pubblico c’è ed è contento, i numeri lo dicono in un momento di crisi tragica per il teatro italiano. Milano e Torino soffrono, grandi artisti lanciano l’allarme perché non riescono più ad andare avanti. Ma c’è il rischio che anche il Coccia finisca male. Per la situazione contingente dell’economia italiana e perché non arrivano finanziamenti dagli enti locali o diminuiscono. Le compagnie si autopagano, l’incasso c’è, la lirica perde per i costi altissimi ed è ripagata dal contributo del Ministero. Siamo agli ultimi posti della graduatoria, anche se la cifra è andata aumentando: ora siamo arrivati a 255.000 euro. Speriamo che qualcosa cambi e si vada a premiare i teatri virtuosi. E poi pesa, come una spada di Damocle, il buco della passata gestione: qualcosa come 1.800.000 euro, un debito impegnativo che ci costringe ad accantonare 50.000 euro ogni tre mesi. Di qui l’idea di lanciare l’appello per sostenere il teatro affidandoci ai tanti artisti che hanno dimostrato di essere amici del Coccia».
La campagna virale è partita sul sito, che per l'occasione si è rinnovato, e prevede donazioni da un minimo di 10 euro. Ci saranno inoltre iniziative dedicate, eventi speciali, raccolte fondi in piazza Chi dona può inviare il suo selfie video. Sarà postato insieme a quello degli artisti amici del Coccia.

Non si farà il Museo Ontani a Grizzana Morandi
Sfuma il progetto di allestirlo nella Rocchetta Mattei
Grizzana Morandi (Bo). Sfuma il progetto di collocare presso Rocchetta Mattei, una costruzione di metà XIX secolo realizzata in stile gotico, la Fondazione-museo dell'artista bolognese Luigi Ontani, una idea nata nel 2012. A darne pubblicamente notizia durante un incontro con Ontani nel febbraio di quell'anno era stato Renato Barilli che aveva reso noto il progetto a cui aveva lavorato Fabio Roversi Monaco allora presidente della Fondazione Carisbo che avrebbe dovuto sostenerne i costi (Cfr. Il Giornale dell'arte on line, 8 febbraio 2012). Qualche giorno fa Ontani, in una intervista al 'Corriere di Bologna" (Cfr. 19 aprile, p. 15) ha annunciato la fine di quello che definisce un "Miraggio perduto". Spiega Ontani: "La Rocchetta che con le sue guglie rappresenta l'idea che ho del viaggio verso l'Oriente e nel mondo è ormai perduta e tornata fatiscente. Al progetto della Fondazione Ontani alla Rocchetta Mattei credevo con entusiasmo e si era impegnato molto Roversi Monaco ai tempi della sua presidenza alla Fondazione Carisbo. Ora è fallito, con la nuova presidenza della Carisbo". Ma Ontani non abbandona Grizzana, visto che presso Casa Morandi organizzerà dal 26 giugno, con la curatrice Eleonora Frattarolo e il Comune, una mostra di nature morte in ceramica create presso la bottega Gatti di Faenza e dedicate al pittore bolognese. La Rocchetta Mattei è stata edificata a partire dal 1850, e modificato nel corso del Novecento, dal conte Cesare Mattei sulle rovine di un antico castello con annessa chiesa e cimitero risalente al XIII secolo. E' tutelato dal 1986 e dal 2005 il castello è di proprietà della Fondazione Carisbo.
di Stefano Luppi [Giornale dell'Arte, edizione online, 23 aprile 2015]