Il bene torna comune. Fondazione CON IL SUD valorizza il patrimonio culturale capace di generare innovazione sociale
Secondo Fondazione CON IL SUD (FCS) la Cultura non è secondaria, ma protagonista del processo di cambiamento per il nostro Paese e foriera di energie per attivare i territori con idee e reti. Superare la crisi non significa solo fare sacrifici. Ma implica azzardare, sperimentare, investire e innovare. Le politiche di Welfare non possono stare sempre in secondo piano, come prevalentemente risulta nelle strategie delle Amministrazioni Pubbliche. FCS invece cerca di dare alternative e forse di essere un esempio per altri.
Ed effettivamente il bando sprizza innovazione anche nella sua formulazione: partecipazione attiva della comunità. Con una piattaforma on-line (www.ilbenetornacomune.it), che risponde a requisiti di trasparenza e dove tutti possono trovare informazioni sui beni inutilizzati presenti nelle Regioni meridionali proposti da Enti pubblici e Privati, e lasciare un proprio commento o condividere idee per un utilizzo comunitario.
Sono stati candidati 221 luoghi con un alto potenziale di interesse collettivo. «Lasciare in stato di abbandono questo patrimonio è un indice di cecità verso il futuro, un limite inaccettabile allo sviluppo», dichiara Carlo Borgomeo, Presidente della Fondazione CON IL SUD. «Con questa iniziativa sperimentale vorremmo rendere fruibile il patrimonio culturale nelle regioni meridionali e creare opportunità di sviluppo, attraverso il terzo settore e le comunità locali. Abbiamo chiesto ai proprietari di beni non utilizzati di metterli a disposizione come luoghi da valorizzare attraverso modalità che il territorio stesso sarà in grado di identificare. Terminata la fase di selezione degli immobili, attraverso un bando vero e proprio inviteremo le organizzazioni non profit a proporre, in rete altri soggetti, interventi esemplari di valorizzazione socio-culturale dei beni selezionati, economicamente sostenibili e capaci di favorire la piena fruizione degli spazi da parte della collettività».
La dirompente innovazione passa anche attraverso l’agito stesso dell’Istituzione proponente: la sua posizione, oltre ad essere quella dell’ente erogatore, è quella del facilitatore. FCS non vuole imporre azioni dall’alto, ma stimolare l’emergenza della progettualità dal basso e la creazione di reti territoriali. Uno dei requisiti nell’aggiudicazione dei fondi è proprio quello della capacità di impattare sui territori e creare comunità, nonché la coerenza con l’obbiettivo sociale oltre che la sostenibilità economica.
L’iniziativa è divisa in due fasi: la prima rivolta a soggetti pubblici e privati ha visto la creazione della mappatura dei beni, che la FCS sta vagliando per definire una ristretta rosa di luoghi meritevoli. Successivamente, sarà pubblicato il bando con i beni selezionati rivolto alle organizzazioni del Terzo Settore per la progettazione di iniziative di valorizzazione e impatto sociale. L’ammontare complessivo delle erogazioni è fino a 4 milioni.
Modalità, termini di partecipazione e criteri di valutazione saranno descritti nel bando; sarà comunque importante dimostrare una spiccata capacità di creare infrastrutture sociali.
Tra i casi di successo sostenuti con i precedenti bandi figura un progetto avviato nel 2008 che ha permesso la riapertura, dopo 41 anni, delle Catacombe di San Gennaro a Napoli nel difficile Rione Sanità. Un bene rappresentativo della storia ed identità locale, valorizzato grazie all’impegno dei giovani e restituito alla cittadinanza e alle migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo. Un’ iniziativa che ha permesso il riscatto di tantigiovani, occupati nelle cooperative nate per la cura degli spazi e la gestione dei servizi, ma anche del quartiere. Si sono generate anche nuove progettualità come Fondazione di Comunità di San Gennaro, nata qualche mese fa, che opera per stimolare la cultura del dono sul territorio.
Ma non si tratta dell’unico caso eclatante e virtuoso nato da questa iniziativa linea di intervento. Ce ne sono altri in tutta l’area meridionale.
Ad esempio, a Palermo ha appena compiuto un anno di vita Ecomuseo Mare Memoria Viva, progetto dell’Associazione Clac, che ha messo a valore due edifici appartenenti alla Soprintendenza del Mare e al Comune di Palermo, attivando la cittadinanza nella costruzione del contenuto condiviso del museo stesso, che è di per se un atto di memoria e narrazione collettiva del litorale palermitano e della cultura del mare, prima che la speculazione lo distruggesse.
Oppure a Ragusa, nell’ex Convento dei Cappuccini, è nata Scuola Nosco, la prima scuola di cucina dedicata al dialogo delle culture mediterranee che forma chef orientati all’integrazione delle tradizioni e sapori. Infine il progetto di turismo culturale Viaggi nella Terra di Mezzo che valorizza la cultura messapica nel Salento, e coinvolge diversi siti storici unendo le province di Brindisi, Lecce e Taranto, offrendo percorsi formativi per guide turistiche ai giovani svantaggiati del territorio e realizzando itinerari e pacchetti di turismo sostenibile.
Per FCS innovare non significa per forza inventare ciò che non c’è. Ma soprattutto attivare un’alternativa laddove ci sono difficoltà, chiusure, lentezze, per stimolare incontro, scambi, azioni trasversali e senso di comunità. I progetti vengono monitorati costantemente e rigorosamente, dalla selezione sino alla conclusione delle attività, con una logica di finanziamento per rendicontazione. Le risorse sono preziose e vanno allocate dove si riscontrano caratteristiche di, impatto, sostenibilità, creazione di infrastrutture sociali.
Come sottolinea Borgomeo: « Noi proponiamo un modello diverso, che coniuga pubblico e privato sociale con la partecipazione diretta delle comunità locali, nell’ottica di una responsabilità diffusa. Gli esempi dei progetti sostenuti in questi anni dalla Fondazione CON IL SUD dimostrano che la valorizzazione e promozione del patrimonio storico, artistico e culturale, di cui il nostro Mezzogiorno è ricco, è un efficace strumento di coesione sociale e crea occasioni di riscatto per le comunità, può essere un importante volano di sviluppo locale capace di generare perfino occupazione, soprattutto giovanile «Una volta che sarà chiuso il bando, rimane comunque attiva e fruibile la piattaforma «il bene torna comune», per la pubblica consultazione da parte dei cittadini e di altre Istituzioni che vogliano attivarsi nella loro valorizzazione e recupero.
L'individuazione degli immobili che accederanno al bando è indipendente dai commenti e dai contributi che sono pubblicati dagli utenti. Al di là di questo, però, il sito vuole offrire a tutti la possibilità di contribuire a promuovere i beni come luoghi della collettività, accessibili e fruibili, e portare all’attenzione dei decisori e dell’opinione pubblica il tema dell’utilizzo comunitario del patrimonio culturale attraverso innovazioni, con la collaborazione di pubblico e privato sociale e la partecipazione dei cittadini.
E anche per la terza edizione del bando, Fondazione CON IL SUD si conferma protagonista della scena istituzionale verso l’innovazione sociale a base culturale.
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