ONE TORINO
Torino. La ventesima edizione di ARTISSIMA presenta una novità: «ONE TORINO», progetto che parte quest’anno e vede la realizzazione di cinque mostre ospitate in altrettante istituzioni torinesi, curate da sette curatori internazionali. L’intento è creare - come afferma la direttrice artistica del salone Sarah Cosulich Canarutto - «un prolungamento dell’energia scaturita dalla fiera che si rifletta poi in tutta la città», cosa che arricchirà inoltre ARTISSIMA di nuove gallerie, nuove aree geografiche e nuovi collezionisti grazie all’intensificazione dello scambio internazionale prodotto dai curatori chiamati a dirigere il progetto.
Le sedi che collaborano all’iniziativa – cinque luoghi cardine di Torino quali Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e Palazzo Cavour – accoglieranno le mostre pensate per completare e amplificare la fiera dal 7 novembre 2013 al 12 gennaio 2014, avvalendosi inoltre del sostegno di Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino.
L’iniziativa è stata concepita lasciando completa libertà ai curatori i quali, mettendo in relazione sia artisti già in collezione che altri appositamente invitati per l’occasione, hanno dialogato in modo stretto con le sedi ospitanti. A questo riguardo la direttrice artistica Canarutto ha voluto sottolineare il ruolo di rete culturale e tessuto unico che musei, fondazioni e istituti culturali rappresentano nel rapporto tra città e fiera. Essi divengono infatti «doppia anima dallo stesso ruolo culturale» e «ONE TORINO» nasce proprio per consolidare questa relazione, andando oltre i quattro giorni di durata della fiera, con la costituzione di un programma solido e duraturo.
In questo contesto, così, la mostra «illy PRESENT FUTURE AWARD EXHIBITION» al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea curata dal trio Andrew Berardini, Gregor Muir e Beatrix Ruf presenta le opere dei tre artisti vincitori del Premio di ARTISSIMA 2012 - che alla mostra ha dato nome - creando un dialogo tra le opere che ha come elemento comune interrogativi e trasformazioni provocati dal mondo globale contemporaneo.
«Ideal Standard Forms» è invece la mostra progettata e curata da Anna Colin per la project-room della GAM Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea in cui la relazione tra opere monumentali si inserisce in un più vasto discorso relativo a design, architettura pubblica e scultura esaminando le relazioni che intercorrono tra ambienti artificiali e manufatti da una parte e relazioni dall’altra.
Ancora, la produzione, il concetto di lavoro, manodopera e alienazione così come trattati dagli artisti dal ventesimo secolo ai giorni nostri, costituiscono il punto focale del progetto espositivo «Ways of Working: the Incidental Object» della curatrice Julieta Gonzàlez presso la Fondazione Merz, mentre «VEERLE» è invece il progetto pensato da Chris Fitzpatrick come una serie di mostre in continua evoluzione nel tempo e nello spazio per la project-room della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Qui si presentano non solo opere d’arte tangibili, ma anche racconti orali, visite guidate, materiali stampati, contenuti web, interventi negli spazi residenziali del quartiere, screening di un giorno, gossip.
Infine il progetto speciale «Repertory», ideato da Gary Carrion-Murayari per Palazzo Cavour prevede una collettiva di quindici artisti in dialogo con l’intera struttura architettonica dello spazio ospitante attraverso molteplici linguaggi che vanno dalla pittura al video e dall’installazione alla fotografia.
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