Al 53mo Salone Nautico L’arte contemporanea incontra l’industria
Genova. Bruno Guidi, fondatore dell’omonima azienda leader nella produzione di accessori per l’impiantistica navale, è un imprenditore affascinato dal mondo dell’arte contemporanea e convinto del suo potenziale comunicativo. Dopo la personale di Jill Mathis, «L’Industria», nel 2011 e la successiva esposizione dell’installazione di Michelangelo Pistoletto, «Love Difference», per il terzo anno consecutivo torna al Salone Nautico di Genova con la mostra «Gilmour & Mathis. L’arte contemporanea incontra l’industria».
Allo scultore inglese Chris Gilmour e alla fotografa americana Jill Mathis, Guidi ha commissionato le opere ospitate a Palazzo Ducale, presso gli spazi della Fondazione Regionale per la Cultura e lo Spettacolo, sulla scia di un percorso di mecenatismo industriale avviato nel 2007 per comunicare l’immagine della sua azienda.
«Avere le porte della fabbrica aperte, osservare, scoprire e capire il lavoro degli operai è stato affascinante» ricorda Gilmour che da quella esperienza ha elaborato uno yacht interamente realizzato in cartone su modello di quelli prodotti dai Cantieri Navali Camuffo negli anni Settanta, già allora clienti di Guidi. In scala 1:1 ne vengono riprodotte, con eccellente minuzia e precisione, non solo le forme ma il motore, gli accessori di impiantistica fino alle viti e ai bulloni; strumenti e prodotti in buona parte realizzati dall’impresa committente. L’artista continua così il fil rouge della sua attività scultorea rivolta alle eccellenze e ai simboli della produzione industriale -la moka Illy, l’Aston Martin DB5- celebrando anche in questo caso il made in Italy, il disegno industriale, l’estetica della tecnologia. «Il lavoro cuore pulsante dell’economia e la manualità in quanto peculiarità dell’industria italiana» sono al centro anche dell’opera di Jill Mathis ricorda il curatore, Luca Beatrice. Le sue fotografie raccontano e nobilitano il lavoro artigianale e il suo dinamismo attraverso gli scatti che ritraggono, con close-ups di grande formato, le mani indaffarate degli operai della Guidi s.r.l. Le opere in mostra sono accompagnate da due cortometraggi scritti e diretti dal regista Alberto Nacci che documentano con l’aiuto della musica l’attività in progress di Gilmour e Mathis sottolineando insieme la centralità del tema del lavoro.
La mostra, che nasce in occasione del 54mo Salone Nautico da un dialogo comune tra gli artisti e il committente in una ricerca a stretto contatto, è destinata ad essere itinerante. Le sue opere verranno utilizzate per «illlustrare ai clienti il nostro lavoro, i nostri prodotti anche durante i meeting», racconta Bruno Guidi, in un disegno di comunicazione multistakeholder che sembra valorizzare la capacità dell’arte di parlare a pubblici differenziati.
Visitabile gratuitamente fino al 27 ottobre, la mostra propone una declinazione strategica del rapporto arte-industria, due sfere che secondo il curatore Beatrice si incontrano su un terreno fertile comune: quello della creatività e dello spirito innovativo.
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