A cena con Larte: a Milano ora si può
Milano. Secondo uno studio commissionato in cinque paesi UE dall’ECCIA (l’Alleanza Europea delle Industrie Culturali e Creative, che riunisce Fondazione Altagamma. Comité Colbert, Meisterkreis, Circulo Fortuny, Walpole), sulla percezione delle industrie culturali e creative, il 75% degli intervistati ritiene l’industria di alta gamma importante per preservare le competenze e le professioni creative, attraendo turisti e assicurando il prestigio e l’appeal dei centri città. Le imprese italiane, in particolare, rappresentano da sempre l’eccellenza nei settori dell’arte, della moda, del design e, last but not least, del gusto. Settore quest’ultimo che, pur da sempre rilevante, negli ultimi anni ha assunto una posizione di assoluto rilievo, complici anche l’importanza ad esso riservata dai media di ogni genere, trainati dai quelli di nuova generazione e social network: non c’è evento, presentazione, trasmissione televisiva in cui non imperversino chef, ricette, food expert, etc.
Basandosi su questa constatazione di fatto, lo scorso 16 settembre è stato inaugurato in via Manzoni un concept store di altissimo livello interamente dedicato all’Italian lifestyle, concepito all’interno della Fondazione Altagamma e realizzato da un pool di soci e di partner di eccellenza appartenenti a diversi settori (Alessi, Artemide, Baratti & Milano, Bellavista, Ca' Del Bosco, Caffarel, Cantine Ferrari, Capri Palace Hotel, illycaffè, MK Consulting, Federico Regalia, Sanpellegrino, Santo Versace), insieme per valorizzare il brand Italia.
LARTE, questo è il nome del concept, la cui direzione creativa è affidata a Davide Rampello e la gestione a Ermanno Zanini del Capri Palace Hotel, è al tempo stesso caffè, cioccolateria, hosteria (nel senso di luogo “in cui si ospita”), ristorante e galleria: ambientato nell’edificio che fu la casa dello scrittore e poeta Carlo Emilio Gadda, è concepito come una sorta di “numero 0” per testare la possibilità di diffondere il marchio in tutto il mondo.
In un ambiente affascinante, concepito e composto con pezzi di arredo e design totalmente a firma italiana, sarà possibile degustare cibi, bevande ed ammirare opere d’arte di altissimo livello: il tutto si potrà acquistare tramite un catalogo ad hoc, diventando parte integrante dell’offerta polisensoriale proposta.
Non sarà tanto strano, quindi, per chi potrà permetterselo, uscire per un thè e portare a casa una confezione dei migliori vini in circolazione insieme ad un Burri piuttosto che un Fondana d’annata.
Chissà che non sia davvero un buon traino per la rivitalizzazione dell’identità culturale del nostro paese, e che non serva, più di tanti altri sforzi profusi, a rilanciare il “country branding” di cui da tempo ormai parla il prof. Pier Luigi Sacco nei suoi tanti studi sulle industrie culturali e creative!
Dal 1° ottobre aperto al pubblico.
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