Vicente Todoli e HangarBicocca, il nuovo corso
Milano. Cominciamo con l’evento dello scorso 3 giugno in HangarBicocca, che ha visto il fresco di nomina artistic –advisor Vicente Todoli presentarsi ufficialmente nel nuovo ruolo, chiarendo sin da subito che, dopo 25 anni come direttore in Musei, ha optato per una posizione che gli consentisse maggior libertà e lo svincolasse da tutto ciò che non è contenuto artistico, aggiungendo un gustoso anticipo di ciò che sarà la nuova programmazione culturale dal 2013 al 2015. Alla presenza di Marco Tronchetti Provera e del curatore Andrea Lissoni, sono stati rivelati gli artisti sui quali verteranno le prossime mostre : Ragnar Kjartansson, Dieter Roth, Micol Assaël, Cildo Meireles, Pedro Paiva, Joan Jonas, Céline Condorelli, Juan Muñoz, Damián Ortega. Giovani, dunque, ma già conosciuti nel panorama artistico ed, altresì, grandi maestri ‘pietre miliari’, quali Roth, Meireles, Jonas, Muñoz. Il ‘format’ sarà quello delle mostre personali, niente mostre ‘tematiche’ o ‘collettive’, in molti casi delle vere e proprie ‘prime assolute’ in Italia e sempre, comunque, con l’intenzione di far emergere aspetti inediti. Infatti, i lavori noti degli artisti saranno affiancati da quella prodotti ‘ad hoc’. Così Todoli «L’arte non può andare contro natura, rispetto al contenitore che l’accoglie. Perciò mi sono dato una serie di regole, la prima è di non creare ‘la creatura dentro la creatura’. HangarBicocca, infatti, è uno spazio puro, industriale. Difficile, ma unico al mondo per queste caratteristiche». La seconda regola riguarda l’intensa connotazione del luogo data dall’esposizione permanente de I sette Palazzi Celesti di Kiefer, rispetto ai quali «Abbiamo deciso di operare una separazione, per ottenere spazi autonomi, con l’obiettivo, inoltre, di rispettare Hangar come luogo di memoria industriale». Continua Todoli «E’ lo spazio che detta la produzione culturale», che si esprime anche nel taglio ‘diacronico’ delle mostre progettate, con percorsi liberi e mai cronologici. La nuova visione che vuole darsi Hangar è già visibile nel prolungamento degli orari di apertura, dal giovedì alla domenica sino alle 23.00, e nella creazione di spazi quali la Kids Room, Info wall e Lab. Il progetto è interamente finanziato da Pirelli, socio fondatore e promotore, che eroga circa 3 milioni di euro l’anno con l’obiettivo di generare una visione a lungo termine ed internazionale, che altresì vada nella direzione dell’inclusione e del dialogo con la città, che prevede percorsi guidati del quartiere Bicocca. Il ‘trait d’union’ con Fondazione Pirelli si esplicita nella visione di cultura d’impresa, che emerge sin dal 1948 quando Leonardo Sinisgalli, capo della comunicazione dell’azienda, fonda la Rivista Pirelli, sulle cui pagine si snoda uno dei più vivi dibattiti culturali del Paese. Di volta in volta, poi, gli artisti vengono coinvolti nelle campagne di comunicazione Pirelli, basti citare i nomi di Munari, Noorda, Mulas, Mendini, Fletcher e Basilico, inoltre come non ricordare il calendario Pirelli che ha visto la collaborazione dei più grandi nomi della fotografia. Il centro direzionale Bicocca risale agli anni ’80, su progetto di Vittorio Gregotti, simbolo di una visione che si muove nella direzione dei servizi e del sapere e che, nel 2009, si concretizza nella creazione di Fondazione Pirelli. L’evento del 2 giugno ha messo in luce tali aspetti, attraverso una visita dei luoghi deputati alla conservazione del patrimonio storico d’impresa (con archivio storico ricco di documenti, fotografie, audiovisivi, bozzetti e manifesti) nonché alla promozione di eventi, esposizioni, convegni, in partnership con la Scala, Piccolo Teatro di Milano e Teatro Parenti, FAI, Triennale, Museo d’arte di San Paolo del Brasile. Uno sguardo d’insieme è offerto dal direttore vicario di Fondazione Pirelli e general manager di HangarBicocca, Alessia Magistroni, che sottolinea, in prima battuta, l’umanesimo industriale sempre espresso dai Pirelli. «Ad HangarBicocca abbiamo trasferito le logiche d’impresa, per gli ambiti di gestione e formazione. In tale direzione gli artisti che espongono in Hangar vengono invitati a visitare il centro di documentazione di Fondazione Pirelli, per favorire uno sguardo di ricerca (che nel caso di Micol Assaël è stato di ispirazione per le sue opere)». Continua Alessia Magistroni «Fondazione Pirelli non sponsorizza ‘a pioggia’, ma solo se c’è la possibilità di lavorare entro il progetto». Interessante è la specificazione sui differenti pubblici che attengono ad HangarBicocca e Fondazione Pirelli, quest’ultima rivolta ad un pubblico specializzato composto da studiosi, giornalisti, scuole, con l’obiettivo di implementare soprattutto la fascia scolare. Per Hangar, invece, il pubblico di visitatori constava soprattutto di un target di età piuttosto elevata, al quale si è cercato di addizionare un uditorio composto da famiglie e da giovani. «Lo spartiacque con il quale abbiamo centrato tale meta è stata l’installazione di Thomas Saraceno, ma anche l’evento mostra di Carsten Nicolai, che ha richiamato in una sera 3000 giovani». Il prossimo traguardo è di allargare la forbice dei visitatori stranieri, ora il 12 % di quelli totali, per divenire un loro punto di riferimento. E, date le premesse, non dubitiamo che possa essere raggiunto.
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