Con «Pittoriscrittori» arriva «Don Chisciotte»
Torino. Ad aprile nasce un nuovo spazio espositivo a Torino. Caterina Bottari Lattes, patron dell’omonima fondazione che ha preso in carico il premio Grinzane-Cavour dopo affaraccio di Soria, vara Don Chisciotte con la mostra «Pittoriscrittori» dal 18 aprile fino al 22 giugno.
Con sede a Monforte d’Alba, nella provincia di Cuneo, la Fondazione è nata con l’obiettivo di promuove la cultura e l’arte attraverso l’ampliamento della conoscenza dell’opera di Mario Lattes nella sua poliedrica attività di pittore e scrittore originalissimo, nonché editore di una casa a lungo punto di riferimento nell’editoria scolastica italiana.
Spazio Don Chisciotte è stato il nome di una storica galleria romana diretta da Giuliano De Marsanich e appoggiata da Alberto Moravia, che inaugurò la sua attività nel 1962 proprio con una mostra di Mario Lattes.
«Pittoriscrittori», a cura di Vincenzo Gatti, ospita venti opere provenienti da collezioni private, di nove artisti famosi anche per le loro opere letterarie, proprio come Mario Lattes: Luigi Bartolini, Dino Buzzati, Italo Cremona, Filippo de Pisis, Albino Galvano, Mario Lattes, Carlo Levi, Alberto Savinio, Emilio Tadini. I protagonisti della vita culturale torinese del dopoguerra, come Cremona, Galvano, Lattes e Levi, sono messi in dialogo con le figure di spicco della ricerca artistica italiana del Novecento, tra cui Savinio e de Pisis. Il curatore ha usato le parole dello scrittore Dino Buzzati, presente in mostra con i suoi disegni, per spiegare il criterio utilizzato per la selezione degli artisti: «sono un pittore il quale, per hobby, durante un periodo purtroppo alquanto prolungato ha fatto anche lo scrittore e il giornalista. Ma dipingere e scrivere per me sono in fondo la stessa cosa».
Bruno Quaranta, nell’introduzione al catalogo, ha sottolineato il criterio di selezione che avvicina personalità artistiche apparentemente molto lontane: «Che cosa accomuna …gli autori adunati? L’essere pittori e scrittori, indissolubilmente, esibendo una sola carta d’identità. (…) Nella città jamesiana che è Torino – come non evocare la devozione di un Maestro incisore quale Mario Calandri verso Giro di vite –, una mostra di arte e letteratura naturalmente s’impone. Immagini e parole irrevocabilmente intrecciate».
Ai nove pittori scrittori protagonisti del percorso espositivo saranno dedicati incontri di approfondimento per sondare le relazioni tra le opere visive e letterarie; il programma degli appuntamenti sarà pubblicato sul sito della fondazione da inizio aprile.
© Riproduzione riservata