Chiara Dynys rivendica il diritto a giocare
Catanzaro. «Right to play», diritto al gioco: è questo il titolo della mostra promossa dalla Fondazione Rocco Guglielmo (la nona dal 2011, anno della sua nascita, ad oggi). Protagonista assoluto è il tema del gioco, variamente declinato da una selezione di opere di Chiara Dynys corrispondenti a tre tipologie: due ispirate ai giochi del tirassegno e dello shangai, una all’illusionismo delle false prospettive. «Nelle tre tipologie di opere, l’intuizione e l’azione appartengono con la stessa intensità sia all’artista che al fruitore, sottolinea Michele Buonomo, curatore della mostra. L’artista predispone la scena, prepara gli strumenti, indica la regola o i suoi limiti [...]. Il fruitore a sua volta impone l’andamento del gioco accettandolo o sovvertendolo».
Una mostra pensata per gli spazi della Fondazione, dove rimarrà allestita fino al 5 maggio, che include, tra le altre, sei opere inedite, tre «bersagli» e tre «shangai», e una serie di installazioni ambientali, alcune provenienti dalla collezione di arte contemporanea italiana della VAF-Stiftung. In rappresentanza della quale, il collezionista Volker W. Feierabend in persona ha voluto presenziare all’inaugurazione, avvenuta lo scorso 9 marzo. Presente anche il critico ed editore tedesco Peter Weiermair.
Ma non è tutto dalla Fondazione Rocco Guglielmo. Fervono già i preparativi per il prossimo appuntamento espositivo in programma per l'autunno: «Artisti nello spazio», a cura di Marco Meneguzzo e dedicato all’Arte Ambientale italiana, da Lucio Fontana ai giorni nostri. Si tratta della seconda annualità del progetto artistico ammesso a finanziamento nell’ambito del bando regionale «Arte Contemporanea in Calabria». Dopo lo «Lo sguardo espanso», retrospettiva dedicata al cinema d’artista italiano, a cura di Bruno Di Marino, Andrea La Porta e Marco Meneguzzo, prima annualità del progetto, gli spazi del Complesso Monumentale di San Giovanni torneranno ad animarsi accogliendo, questa volta, una trentina di «ambienti» che hanno segnato la storia dell’arte italiana. In parte saranno ricostruiti, in parte documentati fotograficamente in scala 1:1. In mostra Lucio Fontana, Pinot Gallizio, Gianni Colombo, Alberto Biasi, Getulio Alviani, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani. Oltre a Mario Merz, Jannis Kounellis, Giuliano Mauri, Fabio Mauri. Fino a Liliana Moro, Massimo Bartolini, Chiara Dynys, Loris Cecchini, Manfredi Beninati.
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