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Le passioni di Howard

  • Pubblicato il: 18/01/2013 - 00:43
Autore/i: 
Rubrica: 
DAL MONDO
Articolo a cura di: 
Anna Maria Merlo
Ruth Orkin

Parigi. Howard Greenberg ha aperto una galleria a New York, a SoHo, nel 1986, dopo aver lavorato a Woodstock, dove dal 1981 aveva una galleria dall’evocativo nomePhotofind. Qui, nella cittadina che dal 1902 ospitava una colonia di artisti, già nel 1977 aveva fondato il centro di fotografia. La Fondation Henri Cartier-Bresson dal 16 gennaio al 21 aprile per la prima volta espone al pubblico la collezione costruita negli anni, soprattutto negli ultimi trenta, da questo infaticabile gallerista, che ha iniziato la carriera come fotografo. Per Greenberg la fotografia è stata una vera e propria passione. È stato attento alle tirature; ha cercato, e trovato, molti originali; ha avuto un’attenzione particolare per i piccoli formati dei grandi autori. Il suo interesse per la fotografia si è sviluppato su due linee contrastanti: da un lato l’utilizzo sperimentale del mezzo, che Greenberg ha definito «la magia» di «un pezzo di carta che vi colpisce profondamente, che vi porta altrove»; dall’altro, la fotografia come documento. Nella collezione si trovano i modernisti, come RösslerFunke, ma anche numerose opere dei fotografi che avevano lavorato per la Farm Security Administration, creazione del New Deal tra il 1937 e il 1943, come Walker Evans o Dorothea Lange. Presenti anche i fotografi umanisti, Hire o Seymour e i maestri americani, Callahan, Frank, Winogrand, un insieme che rappresenta una personale storia della fotografia. Accompagna la mostra, coprodotta col Musée de l'Elysée di Losanna (che ne ha ospitato la prima tappa), un catalogo edito da Steidl.

da Il Giornale dell'Arte numero 327, gennaio 2013