Il «bucaniere» Spazzapan al Castello di Miradolo
San Secondo di Pinerolo (TO). Continua al Castello di Miradolo la mostra dedicata al pittore Luigi Spazzapan, inaugurata il 20 ottobre e aperta fino al 24 febbraio 2013.
Luigi Spazzapan, nato a Gradisca nel 1889 e formatosi alle Scuole Reali di Gorizia, negli anni venti si avvicina al Movimento Futurista Giuliano di Giorgio Carmelich, Sofronio Pocarini e Mirko Vucetic. Nel 1928 si trasferisce a Torino per collaborare all’allestimento del Padiglione della Chimica all'Esposizione di Architettura torinese in occasione del decennale della Vittoria. Aderisce al Gruppo dei Sei (composto da Gigi Chessa, Enrico Paulucci, Carlo Levi, Jessie Boswell, Nicola Galante e Francesco Menzio) e stringe amicizia con i critici Lionello Venturi ed Edoardo Persico, che continueranno a seguirlo e a scrivere del suo lavoro.
Durante gli anni Trenta è invitato alla XX Biennale di Venezia e alla II Quadriennale di Roma, e in tale occasione dichiara di essere «risolutamente contrario ad ogni criterio prestabilito di organizzazione del quadro. Ad ogni attività sistematica, ad ogni metodo. Vedo le più giovani generazioni seriamente afflitte o insidiate dal malanno della stilizzazione». Durante la Seconda Guerra Mondiale un incendio nel suo studio distrugge buona parte dei suoi lavori, Spazzapan interpreta questo evento come la necessità di rielaborare il suo percorso e dal 1946-1947 i suoi lavori recuperano il senso dell’astrazione e della geometria attraverso la serie dei «Santoni». Nel 1947 organizza con Piero Bargis, Umberto Mastroianni, Oscar Navarro, Ettore Sottsass jr. e Mattia Moreni la mostra «Arte Italiana d’oggi - Premio Torino» che solleva un vivo dibattito. Negli anni Cinquanta Spazzapan si orienta sull’arte Informale con l’attenzione per il segno e per la cromia e conquista una crescente fama in Italia e in Francia, tanto che nel 1954 partecipa di nuovo alla Biennale di Venezia, dove gli viene dedicata una sala personale.
La mostra, curata da Francesco Poli, presenta cento opere provenienti da musei pubblici, fondazioni, gallerie e da collezione private e ha l’obiettivo di raccontare in modo completo le principali fasi della ricerca pittorica di Spazzapan, a cui fa da contrappunto la colonna sonora «Avant-dernière pensée» appositamente creata per la mostra da Roberto Galimberti. Inoltre il percorso espositivo insiste su una narrazione parallela di vicende artistiche e biografiche; il percorso artistico di Spazzanpan si può interpretare come una lunga dichiarazione d’indipendenza da mode e teorie, a partire dal rifiuto della contrapposizione tra figura ed astrazione che è stato uno dei leitmotiv del dopoguerra. In occasione di una mostra su Spazzapan a Palazzo Salmatoris di Cherasco, Guido Folco ha riassunto in poche righe la controversa posizione artistica di Spazzapan descrivendolo come un pittore «autonomo e distaccato tanto dal classicismo casoratiano quanto dalla poetica post-impressionista del Gruppo dei Sei, Spazzapan diventa per gli amici del tempo “il bucaniere”, spesso affiancato dal “pirata” Umberto Mastroianni».
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