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Una famiglia enigmatica

  • Pubblicato il: 20/04/2012 - 11:46
Rubrica: 
NOTIZIE
Articolo a cura di: 
Guglielmo Gigliotti
Ruggero Savinio

Roma. Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma un centinaio di opere, tra dipinti e disegni, raccontano l’intera vicenda artistica di Ruggero Savinio. (Ruggero Savinio. Percorsi della figura, fino al 27 maggio).
Figlio di Alberto Savinio e nipote di Giorgio de Chirico, Ruggero Savinio respira già in casa uno dei temi portanti dell’arte del Novecento, ovvero l’idea che l’enigma alberghi in tutte le cose. Nei cicli tematici presentati («L’età dell’oro », le «Conversazioni », le «Stanze», la «Malinconia», gli «Istmi», le «Rovine») fino alle ultime opere realizzate su un supporto di velluto, a sostenere l’impianto fantasmatico di tutte le visioni sono il dubbio e la poesia. Nato nel 1934 a Torino, pittore dall’età di quindici anni a scuola dello zio, dopo vari soggiorni a Parigi, dal 1968 al 1984 si trasferisce a Milano, e quindi a Roma. Esordisce nel 1956, in una collettiva presentata da Ungaretti, con opere influenzate dalla Scuola romana e da Ziveri. Bacon e il rispetto per la tradizione lo accompagnano nei suoi progressi nell’ambito della Nuova figurazione internazionale, fino alle celebrazioni avvenute con le sale personali alle Biennali del 1995 e del 1997. La mostra alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea, curata da Mariastella Margozzi con Sabina D’Angelosante, accompagnata in catalogo da testi di Andrea Cortellessa ed Emanuele Trevi e organizzata in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, vuole fare il punto anche sulla continuità tra l’attività pittorica di Ruggero Savinio e quella letteraria. In pieno stile di famiglia.
 
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da Vedere Roma, supplemento al Giornale dell’Arte n. 319 Aprile 2012