Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Polonia creativa e attenta al sociale con Fondazione Signum, a Venezia

  • Pubblicato il: 06/04/2012 - 09:43
Autore/i: 
Rubrica: 
DAL MONDO
Articolo a cura di: 
Neve Mazzoleni
Logo Fondazione Sigmun

Venezia. Con un PIL in crescita, un'economia in espansione, nuove infrastrutture volute dal Governo Centrale e gli Europei di calcio alle porte, che portano sponsor, media e pubblico, la Polonia vive un momento di grande fermento sociale che si accompagna a interessanti manifestazioni culturali e artistiche.
Una coppia di curatori polacchi, Artur Żmijewski (che è anche artista) e Joanna Warsza , alla Settima Biennale di Arte Contemporanea di Berlino, di prossima inaugurazione (27 aprile) e una generazione di artisti sulla scena internazionale che catturano l'attenzione dei collezionisti di tutto il mondo: Althamer, Sasnal, Kozyra, Balka , Leto per citarne alcuni.
L'ultimo Padiglione nazionale alla 54esima Biennale di Venezia, dove un'artista di origine israeliana, Yael Bartana, ha narrato l'epopea degli ebrei polacchi dalla strenua Resistenza nel ghetto di Varsavia alla loro diaspora  e i successivi movimenti per il ritorno in Patria, riportando l'attenzione su sensibili argomenti come il senso del nazionalismo e il delicato rapporto fra ebrei e polacchi.
Esiste anche un piano per la diffusione capillare di poli museali dedicati all'arte contemporanea in tutto il Paese, non solo nella capitale, Varsavia dove primeggia il Centre for Contemporary Art Ujazdowski Castlediretto dal nostro Fabio Cavallucci, insieme alla Galleria Zacheta, ma anche il Mocak di Cracovia, su progetto di architetti italiani Claudio Nardi e Leonardo Maria Proli, eretto nella ex fabbrica dell'imprenditore polacco Schindler, da cui l'omonimo film Premio Oscar, o il CoCa-Centro per l'Arte Contemporanea di Torun diretto da Dobrila Denegri; il Museo di arte contemporanea di Lodz, fondato nel 1929.
Numerose gallerie private sono fiorite a Varsavia stimolando un collezionismo  polacco legato alle giovani generazioni rampanti e un mercato di rispetto, con partecipazioni ai principali appuntamenti fieristici.
Un panorama ricco e in evoluzione che si compone anche di realtà private votate alla promozione della cultura nazionale, come la Fondazione Signum.
Nata per volontà della coppia di coniugi Hanna e Jaroslaw Przyborowski, ha inaugurato pubblicamente le sue attività a Venezia nel 2009 con la Biennale in corso, in Palazzo Donà a Dorsoduro. La Fondazione lavora su un duplice binario: la beneficienza a favore di progetti sociali dedicati a bambini e cooperazione internazionale e la promozione della cultura polacca attraverso uno strutturato programma di mostre di arte contemporanea, basate sulla stessa collezione privata dei coniugi Przyborowski, che annovera lavori dell'Avanguardia polacca pre-Guerra, ma soprattutto lavori di giovani artisti agli esordi, per circa 1000 pezzi raccolti nell'arco di 15 anni.
La Fondazione ha anche una sede in terra patria a Poznan nella fabbrica di Zeyland, unico edificio di archeologia industriale in centro città, che ospita regolarmente mostre e progetti di arte pubblica.
L'evento inaugurale che ha fatto conoscere la Fondazione è la mostra «Awake and Dream / Svegliati e sogna» a cura di Grzegorz Musiał e Andrzej Turowski, costruita intorno al tema del desiderio senza un particolare ordine cronologico: il desiderio del corpo, dello spazio e dell'immagine. Con l'occasione ha preso avvio anche la progettazione site specific con il primo lavoro di Robert Kusmirowski e del curatore del Museo di Arte Contemporanea di Varsavia, Sebastian Cichocki dal titolo «Antologia».
Ospite d'onoreil giovanissimo fotografo Michał Martychowiec (classe 1987), che la Fondazione ha voluto sostenere in questo suo primo progetto espositivo.
Il collegamento tra le due sfere dell'attività della Fondazione - l'arte e l’impegno sociale, ha portato alla realizzazione di progetti educativi attraverso le opere di Janusz Marciniak, dedicati agli assistiti della Fondazione. Hanno preso avvio dal 2007 i laboratori «Gioia di vivere» che si tengono durante gli «Incontri d'arte e di attività sociali» a Rybojady ed a cui partecipano bambini e gli studenti dell'Accademia di Belle Arti a Poznań.
La Fondazione è anche presente in numerosi progetti di partnership internazionali con altre istituzioni culturali, aperta alla ricerca e al dibattito culturale: questo è anche supportato da un fitto programma di conversazioni dove sono stati invitati curatori non polacchi e rappresentanti di altre discipline.
L'ultima mostra a Palazzo Donà si è chiusa a Novembre, a cura di Andrzej Turowski e Grzegorz Musiał dal titolo «P A R T I C O L A R E Art That Sparks Unrest», trattando la complessa relazione fra l'arte e la politica e la difficile domanda del dove un'arte radicale possa avere spazio di esistenza nelle democrazie contemporanee.

© Riproduzione riservata