Il trittico della Gnam
Roma. Un trittico di mostre allestite alla Galleria Nazionale d’arte moderna inizia il 23 marzo con «Arte cinetica e programmata» a cura di Giovanni Granzotto e Mariastella Margozzi, focalizzata sul movimento che dalla metà degli anni ’50 e per tutti i Sessanta si impegnò in ricerche legate alla fisica e agli studi sulla percezione visiva. Sono esposte le opere di gruppi quali T di Milano (Anceschi, Boriani, Colombo, De Vecchi e Varisco) ed Enne di Padova (Biasi, nella foto «Cinereticolo spettrale n. 9», Costa, Landi e Massironi), oltre a quelle di individualità come Bruno Munari, Luigi Veronesi ed Enzo Mari, e alla produzione di gruppi più «programmatici» come lo Sperimentale P e lo Sperimentale R. La scena internazionale è rappresentata dal francese Grav, dal tedesco Gruppo Zero, e da artisti della ex Jugoslavia e russi. Il 24 marzo si apre un’antologica di Ruggero Savinio, pittore figurativo oltre che scrittore, come da tradizione ereditata dal padre Alberto e dallo zio Giorgio de Chirico. La mostra, curata da Margozzi con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, presenta un centinaio di opere tra dipinti e disegni. Il 29 marzo è la volta del poeta indiano Rabindranath Tagore (1861-1941): premio Nobel per la letteratura nel 1913, fu anche un prolifico pittore: in mostra un centinaio di lavori su carta. Tutte le mostre terminano il 27 maggio.
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