L’onda positiva di pubblico. Torino tocca i cinque milioni di visitatori
Torino. Presentata alla sede dell’Ires Piemonte l’annuale relazione 2010 della ricerca di Fitzcarraldo per l’Osservatorio Culturale del Piemonte con le previsioni sull’andamento 2011.
Le 56 sedi del sistema museale metropolitano hanno fatto registrare quasi 3,5 milioni di visite, frutto dei 2 miliardi di euro impiegati per restauri e nuovi musei negli ultimi 15 anni. Ben altri erano i dati del 1992: 15 le sedi con 700mila presenze. Ma è nel 2011, anno delle celebrazioni del 150º anniversario dell’Unità, che si registra il record storico di presenze, con 5 milioni di visitatori, ad affermare l’evoluzione e l’eccellenza raggiunta dal sistema e a consolidare l’immagine di Torino come città d’arte e cultura. I principali musei cittadini rimangono stabili per numero delle presenze (+28%), le residenze sabaude e il polo reale crescono del 40%, il museo nazionale del Risorgimento e quello dell’automobile riaprono con 400mila ingressi, mentre le mostre alle OGR e alla Venaria Reale ottengono ottimi risultati: grazie ai 440mila visitatori delle OGR, Torino entra nella Top 10 delle sedi espositive nazionali. 125mila sono invece le presenze agli eventi del sistema Contemporary Art.
Se si allarga lo sguardo all’intero territorio piemontese, gli ingressi registrati nelle 148 sedi monitorate sono 1,2 milioni nel 2010 (44 sedi registravano 853mila visite nel 2000). Per il 2011 i dati rimangono stabili, a significare la difficoltà ad estendere l’effetto trainante dei 150 anni al resto del territorio.
Ora le note dolenti: le risorse destinate alla cultura sono diminuite costantemente a partire dalla punta massima del 2007 che aveva toccato 407,9 milioni; nel 2009 erano 355,9 mentre nel 2010 sono stimate in 302,7.
I fondi provenienti dai comuni sono diminuiti da 189 a 139,8 milioni e anche le erogazioni delle fondazioni bancarie hanno registrato un calo da 90,4 a 79 milioni. Le previsioni per il 2012 confermano questo andamento. Tuttavia, come si legge nella relazione «il turismo culturale a Torino è una realtà e il successo delle manifestazioni per il 150° lo sta dimostrando, seppure in presenza di una contrazione fortissima delle risorse. Sebbene il 2012 prevedibilmente non possa che registrare un calo sensibile delle presenze dopo i festeggiamenti dell’Unità d’Italia, il mantenimento degli effetti di attrazione, anche se su livelli più bassi, costituirà uno dei patrimoni importanti da non disperdere e da conservare anche attraverso le necessarie ristrutturazioni».
Per quanto riguarda gli spettacoli dal vivo, si osserva negli anni 2010 e 2011 una contrazione nel numero di eventi rispetto al 2009, ma un pubblico sostanzialmente stabile. Di fronte a una diminuzione delle risorse della Regione, aumenta l’incidenza degli incassi da mercato, sponsor e risorse proprie, grazie alla capacità delle istituzioni culturali. L’assessore regionale Michele Coppola evidenzia che entro il 31 marzo la giunta regionale e il consiglio approveranno il bilancio, nel quale si prevede che l’1 per mille dell’addizionale Irpef regionale venga destinato alle attività culturali, mentre l’assessore provinciale Ugo Perone invita a pensare a una formula simile a quella dell’Abbonamento Musei (le cui vendite sono aumentate del 36% dal 2009, raggiungendo oltre 84mila abbonamenti per 600mila ingressi, senza segnare flessioni nel 2011) anche per gli spettacoli dal vivo.
Franco Amato, consigliere della Fondazione CRT, spiega come nel 2010 la fondazione abbia mantenuto stabili i finanziamenti alle grandi istituzioni culturali cittadine e ridotto il meno possibile le erogazioni all’associazionismo diffuso, importante per garantire l’eterogeneità dell’offerta e la capillarità sul territorio, scelta quest’ultima condivisa e attuata anche dalla Compagnia di San Paolo. Oltre alle erogazioni, le grandi fondazioni possono svolgere un ruolo rilevante nella crescita della cultura di progetto. Amato cita l’esempio di Caravan, progetto europeo di teatro sociale e di comunità per il quale la Fondazione CRT, con l’Università di Torino, ha condotto una cordata di soggetti per un bando comunitario: il progetto ha ottenuto un punteggio di 99/100 e, su 3 milioni di budget, contributi per un 1,5 milioni di euro. A Torino la fondazione è alle battute finali nella trattativa con Rete Ferroviaria Italiana per la creazione nel 2015 di un grande polo culturale e di ricerca (900 tra ingegneri e informatici) oltre che un centro congressi da 5mila posti. Questo nell’ottica di fare di Torino un luogo di produzione culturale, piuttosto che un museo di musei, come auspica anche Marco Demarie, responsabile Ufficio studi della Compagnia di San Paolo, che prospetta, per far fronte alla diminuzione delle risorse, una compartecipazione da parte del pubblico, citando alcuni tentativi di sensibilizzazione e coinvolgimento dei cittadini nel sostegno alla cultura.
Sul sito dell’Osservatorio Culturale del Piemonte sono scaricabili la Relazione annuale 2010 - Cultura in Piemonte e le anticipazioni sui consumi Culturali 2011
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