Trieste, la forza (e la fragilità) della natura nel Salone degli incanti
Trieste. Negli spazi di quello che fu il mercato ittico di Riva Nazario Sauro, adibito a struttura espositiva dal 2006, inaugura domani, sabato 11 febbraio, «Il fuoco della Natura», l'ultima proposta organizzata dall'assessorato alla Cultura del Comune di Trieste con il contributo di Fondazione Crtrieste, Illy e Camera di Commercio.
I curatori Marco Puntin e Jonathan Turner hanno selezionato per quello che comunemente viene chiamato il Salone degli Incanti dell'ex Pescheria, 82 artisti contemporanei del panorama internazionale le cui opere, provenienti da oltre 20 gallerie in prevalenza italiane e da collezioni private, rimarranno esposte sino al 9 aprile.
Specie animali e paesaggi appartenenti a tutte le zone climatiche del Pianeta trovano collocazione nell'allestimento firmato dagli architetti Gian Paolo Venier e Luigi Semerani. Agli scatti di Gianni Berengo Gardin, Franco Fontana, Ansel Adams, Mario Giacomelli, Robert Mapplethorpe, si aggiungono video, dipinti, sculture, installazioni. Fauci spalancate di squalo (Robert Longo, «Untitled», 2008) emergono inquietanti da uno sfondo cupo; la surreale epifania d'un ginnasta che volteggia afferrando le ramificate corna d'un cervo (Robert Gligorov, «Gymnast with Deer», 2010) si alterna a papaveri dalle tinte psichedeliche (Renato Grome, «Life», 2006) o alle «Coffee Flowers Ideas» di James Rosenquist (2005). E mentre nella lightbox «Private Garden 2» di Giacomo Costa (2009) il groviglio vegetale si reimpossessa del luogo antropizzato, si fa pressante l'invito a una riflessione sul sempre più fragile equilibrio tra uomo e natura.
© Riproduzione Riservata
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da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 10 febbraio 2012