Stasera si recita… al Ristori
Verona. Il 14 gennaio 2010, dopo circa dieci anni di lavori di restauro e ristrutturazione, promosso dalla Fondazione Cariverona, riapre il Teatro Ristori.
E non si poteva non augurare la nuova vita del Teatro Ristori che con un omaggio agli amanti più celebri della città di Verona: Romeo e Giulietta come a voler sottolineare il forte legame
che intercorre tra il nuovo teatro e la storia che lo ha preceduto, il rispetto che questo nuovo intervento ha di essa, quasi a porsi su un’immaginaria linea temporale che dalla contemporaneità ci porta solennemente nel passato. Sarà il violoncellista Mario Brunello, nella doppia veste di direttore e solista a inaugurare il nuovo Teatro con l’Ouverture-fantasia Romeo e Giulietta di Čaikovskij che eseguirà anche le Variazioni rococò per violoncello e orchestra, con l'accompagnamento dell'Orchestra della Fondazione Arena di Verona. Una nuova stagione artistica che segna subito la collaborazione con le istituzioni cittadine.
Seguiranno le più celebri danze dal balletto Romeo e Giulietta di Prokofiev, alternate alle letture e ai racconti di Alessandro Baricco.
A presentare il nuovo corso dell’antico teatro, in occasione del termine dell’opera di restauro, i protagonisti della lunga vicenda che ha portato alla restituzione alla collettività dell’ottocentesco monumento. In prima linea Paolo Biasi, Presidente della Fondazione Cariverona, promotore e sostenitore dell’intervento di recupero,insieme al Sindaco Flavio Tosi, al Soprintendente per i Beni artistici e paesaggistici Gianna Gaudini, al direttore del Teatro Angelo Curtolo e al progettista del restauro Aldo Cibic.
Lunga la storia dell’edificio che è stato centro della cultura popolare della città.
Nato nel 1837 e nel 1856 intitolato alla più celebre attrice italiana dell'800, Adelaide Ristori, l’edificio fu requisito durante la seconda guerra d’indipendenza dagli austriaci per poi essere riattivato nel 1861 come sede per manifestazioni patriottiche, fu cinema nei primi del ‘900 per poi, durante gli anni ‘60, subire una grave crisi che ne decretò la chiusura nel 1983.
Acquistato infine nel 2001 dalla Fondazione Cariverona il Teatro Ristori torna a vivere grazie ad un progetto che rispetta la tradizione, pur senza rinunciare all’innovazione.
Un nuova vita grazie alla Fondazione Cariverona che ne ha sostenuto l’intera spesa - 20 milioni di euro circa – e grazie alla sinergia tra pubblico e privato: un dialogo costante tra un'impresa di costruzioni tutta veronese, la Mazzi, e la sovrintendenza per i beni architettonici, che ha supervisionato il progetto di recupero, firmato dall’architetto Aldo Cibic.
Un teatro rinnovato dove la tradizione incontra nuove tecnologie: cinque piattaforme mobili consentono di modificare la configurazione del teatro adattandola alle diverse esigenze sceniche.
La nuova programmazione vedrà – attraverso la cooperazione con le altre istituzioni cittadine - protagoniste la musica classica e la danza, riservando però grande spazio, coerentemente con la vocazione popolare del teatro, anche alla ricerca e alla formazione.
Una nuova stagione dove contemporaneità e memoria si incontrano per restituire a Verona uno dei suoi luoghi simbolo.
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