Cosa c'è nell'archivio del Mart?
Una collaborazione e una complementarietà fra due istituzioni territoriali che mette in dialogo ricerca moderna e sperimentazione contemporanea.
La Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca sulla Contemporaneità di Trento e il Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto sono insieme per la prima mostra personale in istituzioni pubbliche italiane dell’artista italo-tedesca Rosa Barba (Agrigento, 1972), una delle più affermate artiste italiane dell’ultima generazione che esplora cinema, suono e testo.
Vincitrice del Nam June Paik Award 2010, ha avuto personali alla Tate Modern di Londra, Kunsthalle Düsseldorf e Kunsthalle Fridericianum Kassel, Kunsthalle Basel, ARGOS, Bruxelles, Transmission Gallery, Glasgow, Baltic Art Center Visby e Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia (entrambe a cura di Lynne Cooke), al Centre International D'Art et du Paysage de l'Ile de Vassiviere e Center of Contemporary Arts, Tel Aviv.
Curata da Chiara Parisi e Andrea Viliani, direttore della Civica e co-curatore di Documenta 13, la mostra prende il titolo di«Stage Archive», ovvero «Palcoscenico Archivio», perché parte dallo studio di documenti del periodo futurista degli Archivi Storici del Mart re-interpretandone il ruolo, inteso non solo come luogo della conservazione, ma come fonte di nuove narrazioni, come palcoscenico, che plasma l’identità e l’attività istituzionale del museo contemporaneo.
Il progetto prende forma con un duplice allestimento: da una parte installazioni filmiche e sonore in linea con la pratica dell’artista, dall’altra una scultura-teatro astratta che contiene varie opere futuriste, tra cui sceneggiature e trattamenti cinematografici di Fortunato Depero (Fondo 1892 - Rovereto 1960) mai realizzati, i cui originali sono conservati presso il Mart.
Nelle sedi, le singole opere – alcune recenti e altre site specific – sono coreografate l'una dentro l'altra.
L’ingresso agli archivi del MART è occupato dalla grande scultura circolare «Stage Archive», l’opera che dà il titolo alla mostra, sulla forma del grande lampadario progettato dall’architetto Adalberto Libera per il salone centrale del Palazzo della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol.
La mostra è inclusa nel Silver Summer Program della Fondazione Galleria Civica di Trento, un articolato programma estivo di proiezioni e riflessioni sullo spazio proiettivo e immaginifico del cinema con la prima mostra personale in un’istituzione pubblica italiana dell’artista tedesco Clemens von Wedemeyer (Göttingen, 1974) la cui ricerca si sviluppa intorno all’interazione tra cinema e arte visiva.
Cambiando periodicamente, la mostra si configura come una grande video-installazione in continuo mutamento, in progress, che potrà essere visitata più volte dal pubblico sempre in maniera inedita. Da qui il titolo del progetto: «The Repetition Festival Show».
Un percorso che prosegue la ricerca di Viliani, avviata fin dall’inizio del suo mandato, tra storie e storia, reale e ipotetico.