Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Il museo scomparso di Berlino non è perduto

  • Pubblicato il: 15/09/2018 - 08:00
Rubrica: 
DAL MONDO
Articolo a cura di: 
Francesca Petretto, da Il Giornale dell'Arte numero 389, settembre 2018

Quattordici Fondazioni tedesche alleate per salvare le opere della Collezione Bode
Rubrica in collaborazione con la Fondazione Marino Marini di Firenze


Berlino. «Che cos’è un museo senza la sua collezione? Qual è il senso di grandi mostre con prestiti internazionali quando non si può esporre il proprio tesoro?». Così recita il manifesto programmatico di Kunst-auf-Lager, sodalizio di quattordici Fondazioni tedesche nato per finanziare lavori di ricerca e di restauro dell’arte (Kunst) chiusa nei depositi (Lager) dei musei nazionali (Staatliche Museen zu Berlin).

La coalizione è appena riuscita a portare a casa una bella vittoria, con la sponsorizzazione (a sei zeri) da parte della Kunststiftung Ernst von Siemens del restauro di 59 opere appartenenti alla Skulpturensammlung e al Museum für Byzantinische Kunst del Bode-Museum, da 73 anni nei depositi.

Erano un tempo gli highlight della Collezione Bode, di cui ci rimangono alcune foto degli anni Quaranta: opere soprattutto italiane di età antica, tardoantica e rinascimentale che allo scoppio della seconda guerra mondiale si pensò di mettere al sicuro in un bunker antiaereo a Friedrichshain, mai immaginando che vi sarebbe divampato il terribile incendio che in tre giorni ininterrotti distrusse più della metà delle collezioni dei musei berlinesi. 430 dipinti della Gemäldegalerie andarono perduti, e con essi sculture, ceramiche, tessuti e gioielli. Molte opere si polverizzarono, altre furono trasportate in Unione Sovietica (il bottino di guerra dell’Armata Rossa fu di un milione e mezzo di pezzi) per essere poi, nel 1958, restituite in pietoso stato da Mosca al Governo amico della Ddr.

Conservazione e restauro nella nazione socialista erano concetti quasi sconosciuti: i pezzi finirono di nuovo nei depositi fino al 2015, quando il Bode-Museum organizzò la mostra «Il museo scomparso», in cerca di fondi per gli urgenti interventi di salvataggio necessari, affiancando ai riapparsi cimeli le loro foto d’epoca e studi di restauro.

Un’immagine precedente al 1945 mostrava una terracotta di Donatello del 1445, Madonna col Bambino e quattro cherubini, smaltata e dorata. Oggi l’opera risultava priva di colori, mancante di parte dei rilievi originali e a rischio rottura per corrosione dell’armatura metallica di sostegno, sorte condivisa con una Trinità di Scuola ferrarese (1460) e con lo Scudiero di Tullio Lombardo, marmo di Carrara di provenienza veneziana ridotto in pezzi.

Per i gioielli del Bode si temeva il peggio, ma oggi grazie alla Kunst-auf-Lager le prospettive paiono più rosee e già si parla di imminente ritorno del fantomatico «museo scomparso».

Articoli correlati:
Mosca, 59 sculture rinascimentali italiane rispuntano al Museo Pushkin

Francesca Petretto, da Il Giornale dell'Arte numero 389, settembre 2018

Ph: La Madonna di Donatello prima del 1945 (a sinistra; © Staatliche Museen zu Berlin, Skulpturensammlung und Museum für Byzantinische Kunst) e come appare oggi (a destra; © Staatliche Museen zu Berlin, Skulpturensammlung und Museum für Byzantinische Kunst / G. Kunze)