R’Evolution urbana a Bordeaux
Bordeaux. La città francese attraversata dalla Garonna e affacciata sull’Atlantico, dove si sviluppò nel XVI secolo uno dei porti più ricchi e attivi, grazie anche alla tratta degli schiavi, ospita dal 6 al 16 ottobre il festival di arte contemporanea: «Evento Bordeaux 2011».
Un luogo, dunque, che ben si presta all’indagine di temi forti quali immigrazione, schiavitù, problematiche sociali e utopie, scelti per questa occasione all’interno di una rielaborazione critica finalizzata a riprogettare il presente e il futuro. Non a caso la direzione artistica, che nella scorsa edizione fu di Didier Fiuza Faustino, è stata affidata a Michelangelo Pistoletto. Celebre esponente dell’Arte Povera, che ha istituito a Biella nel 1998 Fondazione Cittadellarte, un luogo dove tutte le forme artistiche e le differenze socio-culturali s’incontrano per essere ridefinite alla luce di un concetto base: trasformazione sociale responsabile. Pistoletto hadefinito un ruolo nuovo per l’artista, che così facendo pone l’arte in un’interazione diretta con tutti gli ambiti dell’attività umana, dalla scienza alla politica, dall’educazione al comportamento, alla religione, aprendo nuove prospettive nella società.
Un modus operandi, questo, che Pistoletto ha già sviluppato, per esempio, nella Biennale Arte Giovane di Torino nel 2002, promuovendo la creatività giovanile, gli scambi internazionali e lo sviluppo di relazioni pacifiche al di là dei confini politici e geografici dei paesi dell'area Euro – Mediterranea e che ha saputo infondere, anche, alla kermesse francese, quest’anno intitolata «L’Art pour une Ré-Èvolution Urbaine». «Bordeaux – commenta Pistoletto – è ricca di prospettive sociali, è una città ambiziosa che si affaccia alla Francia, all’Europa e al mondo».
Il programma, fitto e articolato, si nutre di mostre, eventi speciali e svariate attività, con la partecipazione di una cinquantina di artisti, ospiti e istituzioni francesi e internazionali; tra questi Juan Aizpitarte, Claudia Castellucci, Eric Chauvier, Shilpa Gupta, Steve Piccolo, Castello di Rivoli, Ècole des Beaux-Arts de Bordeaux e Radio Grenouille Collective, coordinati da associazioni e realtà locali.
Tre le mostre che proseguono sino al 26 febbraio, analizzando la relazione tra passato e presente con uno sguardo storico, artistico e urbanistico sulla città.
Nel Musée d’Aquitaine, ad esempio, 5 artisti, tra cui Marzia Migliora e William Kentridge, presentano opere, inedite e non, per riflettere sui temi dell’immigrazione e della schiavitù nella società contemporanea.
Nel CAPC Musée d’Art Contemporain, invece, 30 artisti selezionati dal Van Abbenmuseum di Eindhoven indagano problematiche e tensioni presenti in spazi sociali condivisi e nella Halle Debat Ponsan, ancora, una rassegna è dedicata alle utopie del passato, del presente e del futuro.
Volontà imprescindibile di Pistoletto è la partecipazione attiva della cittadinanza, che ha portato ai progetti «Luogo della Conoscenza Condivisa» e «Cantieri Mobili», finalizzati a stabilire relazioni salde e durature tra l’arte contemporanea e la città.
Il primo è un grande laboratorio creativo che parte dal centro storico e lambisce l’intero perimetro della città; qui gli artisti lavorano insieme ai cittadini per creare performance, installazioni, eventi e spettacoli.
Lo stesso spirito anima anche «Cantieri Mobili», un cantiere in movimento volto a esplorare il tessuto urbano e sociale di Bordeaux grazie all’organizzazione workshop, dibattiti e proiezioni di video, stimolando così un’esperienza condivisa.
Nei 10 giorni di «Evento 2011», infine, non mancano avvenimenti di danza, musica, lavori collettivi e teatro disseminati per la città.
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