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Pisa, il polittico di Santa Caterina torna a splendere in San Matteo

  • Pubblicato il: 16/05/2013 - 23:25
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Articolo a cura di: 
Tina Lepri

Pisa. Sfavillante nel suo fondo oro, il grande polittico di Simone Martini che raffigura ben 43 santi e personaggi, risplende di suggestive sfumature. Dopo due anni di restauro l’opera torna nel  suo Museo di San Matteo a Pisa, per festeggiare «La Notte dei Musei» (18 maggio). Pochi metri, un breve percorso «da stanza a stanza»: il capolavoro è stato restaurato in una sala a vetri dello stesso museo visitato soprattutto dalle scolaresche durante i lavori finanziati dalla Fondazione Pisa con 99.600 euro.
Risplendono le tinte cangianti, le lacche rosse e il raro blu oltremare di Martini che realizzò l’operatra il 1319 e il 1320 per l’altare maggiore della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria a Pisa. Il dipinto, passato ai raggi X, ha mostrato storie e dettagli delle complesse fasi della realizzazione. L’artista senese dipingeva a mano libera con il carboncino: «Un disegno preciso realizzato direttamente sulla superficie ingessata delle tavole e fermato col pennello ad acquerello»,  ha dichiarato Pier Luigi Nieri che ha seguito i lavori per la Soprintendenza. Responsabile del delicato intervento di restauro, lo stesso direttore del Museo di San Matteo, Dario Matteoni.
Il polittico di Simone Martini restò sull’altare pisano fino al 1680, quando fu smontato, messo in un deposito e dimenticato fino alle fine del Settecento. Il restauro ha svelato gli innumerevoli «lavori, smontaggi e ritocchi nel corso del tempo»; le tavole sono state infatti più volte rimontate con un ordine sempre diverso e alterato fino al 1946 quando il polittico ritornò nella forma realizzata da Simone Martini. Molte le novità del recente restauro emerse grazie alla riflettografia infrarossache permette di vedere il disegno sottostante: l’artista ebbe molti ripensamenti in corso d’opera, alcuni davvero innovativi. Tutti i comparti del polittico furono allungati di otto centimetri per poter raffigurare i santi oltre la cintura: una novità per l’epoca.

da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 14 maggio 2013