Lucca: nuovi spazi per la città
Nei giorni scorsi la terra ha tremato a Lucca, ma non si sono certo fermati i preparativi per l’inaugurazione, il 6 luglio scorso, del Complesso Conventuale di San Francesco, acquistato nel 2010 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che ha poi finanziato un imponente restauro, per circa 23 milioni di euro. L’obiettivo era restituire alla città l’ex convento, attribuendogli un ruolo centrale in un ben più ampio progetto di riqualificazione e recupero di alcune tra le più importanti aree monumentali di Lucca quale è quella posta ad est. La porzione orientale della città, che va dalla cintura dei fossi fino alle Mura, è infatti caratterizzata da una dimensione e una spazialità diverse rispetto ad altre parti, con un assetto originariamente contrassegnato dalla presenza di grandi complessi monasteriali e conventuali e dalle loro estese aree a corredo, fatte di orti e giardini, connessi visivamente alle aree verdi e alle alberature delle Mura. Peraltro a metà degli anni Cinquanta quest’area si era ridotta a vera e propria periferia urbana ed è solo negli ultimi tempi che, grazie soprattutto all’iniziativa della Fondazione, è stato avviato un piano di recupero e di valorizzazione, capace di assecondarne e potenziarne le numerose valenze architettoniche, urbanistiche e ambientali. Oltre al Convento di San Francesco sono stati così restaurati il Complesso Conventuale di San Micheletto e la Chiesa di San Ponziano, mentre per la fine del prossimo anno è previsto il recupero della vecchia palestra vicina alla passeggiata delle Mura, della «Casa del boia» e dell’ex canile sul baluardo «il Salvatore». Il Complesso Conventuale di San Francesco da oggi ospita la sede del Campus universitario Imt Alti Studi Lucca, aggiungendosi alla Biblioteca e agli uffici amministrativi già realizzati nel vicino Complesso di San Ponziano. Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato tutti i Lucchesi, compresi quelli fuori città e all’estero, perché l’evento è andato in mondovisione e in diretta streaming, alla presenza del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Maria Chiara Carrozza, insieme con numerose altre autorità, tra cui il presidente della Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali del Senato, Andrea Marcucci, il professor Giovanni Puglisi, presidente della Fondazione Sicilia, membro del Comitato di presidenza dell’Acri e rettore dello Iulm di Milano, il Governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi. A fare gli onori di casa c’era il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Arturo Lattanzi.
Il restauro del San Francesco è avvenuto dopo un attento rilievo architettonico e un’analisi accurata dello stato di degrado del complesso nelle sue varie parti storiche, cercando di rileggere l’impianto conventuale originario in modo da proporre una soluzione progettuale che corrispondesse alle esigenze dell’Imt ma che, allo stesso tempo, fosse compatibile e rispettasse la sua natura storica.
In particolare si è cercato di recuperare le spazialità e le percorrenze interne, insieme all’originaria organizzazione degli edifici. Sicché oggi il Convento si estende su una superficie di oltre 12mila mq, articolata in tre chiostri, un cortile, spazi verdi e tutti gli ambienti del campus: sale studio e spazi meeting, variamente attrezzati a seconda delle esigenze di ricerca, allestite nell’ex biblioteca, nel refettorio, nella Chiesa di San Franceschetto e nella Sagrestia vecchia. Ci sono poi uffici per docenti e studiosi, una vasta aula magna nella Cappella Guinigi, per oltre 120 posti a sedere, una mensa ristorante e spazi di aggregazione nella «Ca Nova», antico deposito del grano. Nella porzione nord, sul cortile e sul giardino, si concentrano invece gli spazi per la residenza: oltre 120 posti letto suddivisi in camere doppie e singole, mini appartamenti per docenti con relativi servizi e spazi incontri. Inoltre parte dei percorsi dei chiostri è aperta al pubblico, connettendo direttamente Piazza San Francesco con il Giardino degli Osservanti e il parcheggio Mazzini. Negli ambienti annessi all’abside della chiesa di San Francesco, sarà infine allestito un piccolo museo archeologico, dove verranno esposti i risultati della campagna di scavo.
È, infatti, una storia lunga nove secoli, quella del Complesso Conventuale di San Francesco. Una storia che il restauro ha riportato alla luce. L’estesa campagna di scavi e saggi stratigrafici, promossa dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana, ha consentito di ritrovare frammenti di apparati decorativi di grande pregio, che danno modo di ricostruire la storia del Complesso dagli anni della sua fondazione, intorno al 1225-1290, fino alla sua trasformazione in caserma nell’Ottocento, nonché varie sepolture fra cui quelle di tre donne, che i successivi studi antropologici e paleo patologici, condotti dalla Divisione di Paleo patologia dell’Università di Pisa, hanno identificato. Si tratterebbe dei resti delle tre mogli di Paolo Guinigi, fra cui la bellissima Ilaria del Carretto, resa immortale dal ritratto scultoreo che ne fece Jacopo della Quercia nel celebre sarcofago conservato nella Cattedrale di San Martino, risalente al 1406 -1408.
Né mancano codici e documenti. Fra questi un libro degli avvenimenti e della memoria lucchese, redatto alla fine del Seicento dal frate francescano Giovanni Francesco Biagi di Limano con il titolo «Annali del Convento di San Fran cesco cominciando dall’anno 1228 fino al 1699»». Ovvero la cronaca di quanto è avvenuto nell’ambito del complesso conventuale nel corso della sua quasi millenaria vicenda. Una sorta di archivio di tutti i fatti che hanno percorso la città per secoli, che il frate francescano ha riportato con uno stile puntuale e asciutto, dopo aver confrontato notizie, documenti, luoghi comuni, dicerie e tracce di episodi realmente accaduti, elaborando con dovizia di particolari una commistione fra la tradizione popolare e orale e il giornalismo ante litteram.
Da FONDAZIONI, Periodico delle fondazioni di origine bancaria, Anno XIV, Luglio - Agosto 2013