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Le Primarie della Cultura

  • Pubblicato il: 07/01/2013 - 15:25
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Redazione

Milano. Ventuno giorni pervotare online le priorità nell’ambito della cultura, del paesaggio, dell’ambiente da indicare a chi si candida a guidare il prossimo Governo. Sono queste le «Primarie della cultura. Se non puoi scegliere il candidato, scegli le sue idee», un’iniziativa ispirata daigruppi giovani del Fai - Fondo Ambiente Italiano, aperta a tutti gli italiani, con inizio delle votazioni oggi, 7 gennaio, fino a lunedì 28. «L’Italia è la sua cultura, sottolinea Ilaria Borletti Buitoni, presidente del Fai, e nonostante questo, la cultura da troppi anni è un’emergenza dimenticata: nei programmi elettorali dei partiti si parla di promuovere il turismo e il patrimonio storico e artistico, ma nessuno spiega come invertire una rotta che ha portato al disastro dei nostri beni culturali. Un Paese senza cultura è un Paese senza futuro».

Testimonial della consultazione sono Dante, Giotto, Leonardo, Giuseppe Verdi e Federico Fellini, ovvero «cinque personaggi simbolo della storia del bello del nostro Paese».
Dopo essersi registrati sul sito www.primariedellacultura.it i votanti possono indicare un massimo di tre temi prioritari tra i 15 individuati dal Fai nei settori della cultura, del paesaggio e dell'ambiente che da sempre ne contraddistinguono l’attività.
Le procedure di voto nelle Primarie della cultura sono aperte per tre settimane, fino al 28 gennaio, periodo durante il quale la piattaforma internet, anche grazie all’interazione tramite i social network permetterà agli utenti di esprimere commenti sui temi e integrarli con suggerimenti. I dati così raccolti verranno presentati ai partiti e candidati delle prossimeelezioni politiche del 24 e 25 febbraio, che potranno impegnarsi pubblicamente a sostenerli in caso di vittoria.

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I 15 temi da votare alle Primarie della cultura:

1. Non 1 di meno: quota minima 1% dei soldi pubblici per la cultura
Perché con la cultura si mangia: aumento degli stanziamenti pubblici al mantenimento del patrimonio storico e artistico e alle attività culturali in linea con quanto avviene nei maggiori Paesi europei per favorire il conseguente turismo culturale che ne deriva.

2. Chi tocca il suolo muore: stop al consumo del paesaggio
Per fermare il consumo di suolo: revisione delle norme che tutelano il paesaggio, imposizione di limiti al consumo di suolo anche per le aree non agricole e aggravamento delle sanzioni contro l’abusivismo.

3. Io non dissesto: piani certi per la sicurezza del territorio
Per contrastare i disastri ambientali: una strategia nazionale contro il dissesto idrogeologico per mettere in sicurezza i territori. La tutela dei territori ha bisogno di misure che favoriscano la valorizzazione dei paesaggi agricoli e della loro vocazione produttiva efficace anche contro rischi idrogeologici.

4. Io centro: difendere i centri storici
Per fermare l’abbandono dei centri storici: incentivi fiscali e semplificazioni burocratiche per l’apertura di attività artigianali, ricettive e commerciali consone alla vocazione architettonica dei luoghi e maggiori sgravi fiscali per chi abita e restaura la propria casa all’interno di un centro storico.

5. Basta «leggi mancia»: piani triennali per le risorse della cultura
Per la musica, il teatro, il cinema, la danza: programmazione triennale e certezza delle risorse pubbliche a favore delle attività culturali stabilite con criteri di valutazione condivisi anche con gli enti locali.

6. Agri-cultura: più lavoro e benessere a km zero
Agricoltura: se smettessimo di importare prodotti alimentari dall’estero l’Italia avrebbe una capacità di sopravvivenza di soli tre mesi. Incentivi all’agricoltura come fonte di cibo, lavoro, cura del paesaggio e territorio con criteri innovativi sviluppando l’agricoltura a chilometro zero. Il più vecchio lavoro del mondo dal quale dipende molto la futura vocazione del nostro Paese.

7. Legge per il terzo settore che opera nei beni culturali
Perché insieme si è più forti: riconoscimento del terzo settore e dei privati come fondamentali interlocutori per la valorizzazione, la gestione e la promozione del patrimonio storico, artistico e naturalistico.

8. No profit, no tasse: incentivi per chi opera nei beni culturali
Per essere più europei: riduzione delle imposte indirette agli enti non profit che operano nella conservazione e nella gestione dei beni culturali e incentivi fiscali per le donazioni private.

9. Ricomincio da tre (ore): più storia dell’arte a scuola
Perché un’ora alla settimana non può bastare a fermare l’ignoranza: triplicare le ore di insegnamento di Storia dell'Arte in tutte le scuole superiori.

10. Mi ricordo, sì, io mi ricordo: salviamo le biblioteche
Perché la memoria di ciò che eravamo non si perda: la riorganizzazione delle biblioteche e archivi e la loro digitalizzazione per garantire la loro sopravvivenza e consultazione in futuro anche attraverso l’uso delle nuove tecnologie.

11. Progetto Mibac 2.0
Per uno Stato più efficiente e moderno: adeguare le politiche culturali e di tutela e le professionalità necessarie a metterle in atto per consentire al Ministero per i Beni e le Attività culturali un ruolo più incisivo e attuale.

12. Più start up per tutti: vere agevolazioni per i giovani
Perché la cultura è un'opportunità: dal recupero dell’evasione fiscale, un fondo per favorire lo start up delle iniziative affidate a cooperative di giovani che vogliano misurarsi con la gestione e tutela di beni e attività culturali offrendo loro deduzioni fiscali così come dovrebbero essere offerte a tutti i privati che volessero appoggiare la cultura in tutte le sue manifestazioni.

13. Meno Italialand, più Italia: politiche integrate per il turismo
Perché andiamo indietro come presenza nel turismo quando abbiamo il Paese più bello del mondo? Ha fatto bene l’Italia ad abolire il Ministero per il Turismo attribuendo competenze in materia alle Regioni?

14. Restauro, resta con noi: tutelare l’artigianato di qualità
Noi siamo ancora i migliori: nel restauro, nell’artigianato di qualità, nella conservazione dei beni d’arte. Potenziare gli investimenti nella formazione e nella promozione di competenze che sono l’orgoglio del nostro Paese.

15. Diritto allo studio, dovere di finanziarlo
Formazione: sostegno alla creatività come nuova frontiera? Quale formazione sarà necessaria in futuro, come sostenere i migliori di ogni disciplina evitando la loro fuga all’estero?

Fonte: FAI - Fondo Ambiente Italiano