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La cultura italiana e olandese a lezioni di business

  • Pubblicato il: 15/09/2017 - 10:06
Rubrica: 
DOVE OSA L'INNOVAZIONE
Articolo a cura di: 
Francesca Panzarin

In occasione della visita di stato dei Reali d’Olanda in Italia dello scorso giugno è stata organizzata la prima missione economica per far incontrare gli operatori dell’industria culturale e creativa dei due Paesi. Un’occasione interessante per capire quanto del patrimonio e della gestione culturale italiana si conosca realmente all’estero, a partire dalla valutazione della riforma Franceschini, considerata un segnale positivo di sviluppo della politica culturale del nostro Paese. Ne parliamo con Ernst Bas, addetto agli affari culturali all'ambasciata del Regno dei Paesi Bassi a Roma, a cui abbiamo chiesto anche di raccontarci l’approccio dell’Ambasciata olandese nel settore culturale in Italia e il loro impegno per i prossimi mesi 
 


 
Dai pittori olandesi che attraversarono l’Italia durante il loro Grand Tour agli architetti italiani che trasformarono i centri urbani olandesi, Italia e Paesi Bassi sono da sempre buoni partner commerciali : L’Italia è il 5° mercato di esportazione dei prodotti olandesi per 18 miliardi di euro e  i Paesi Bassi sono il 10° mercato per il made in Italy per  9 miliardi di euro.
 
Lo giugno scorso, mentre sulla stampa e sui social spopolava l’immagine del diecimilionesimo visitatore del Rijksmuseum (dopo la riapertura del 2013) premiato con la possibilità di trascorrere una notte davanti alla “Ronda di Notte” di Rembrandt, in occasione della visita di stato di Maxima e Willem-Alexander d'Olanda in Italia, tra le missioni economiche parallele agli incontri ufficiali, è stata organizzato il primo business matching per far incontrare gli operatori dell’industria culturale e creativa dei due Paesi.

La missione, organizzata dall'Ambasciata dei Paesi Bassi insieme a BAM! Strategie Culturali, si proponeva di individuare opportunità di mercato tra istituzioni culturali, avviare collaborazione con realtà italiane mettendosi in filiera con aziende fornitrici di servizi simili già inserite nel mercato nazionale e pensare a progetti congiunti su scala europea. Alla delegazione hanno partecipato agenzie del governo dei Paesi Bassi (l’Agenzia olandese dei Beni Culturali e l’associazione Creative Holland) e aziende leader nel settore della digitalizzazione del patrimonio culturale (software per la gestione di archivi, audioguide, tecnologie per il restauro di opere e rilegatura di libri, animazione, VR) oltre alla fondazione che sta organizzando la prossima Manifesta a Palermo nel 2018.
 
Un’operazione commerciale innovativa per la cultura italiana, a partire dalla call nazionale per individuare progetti di valorizzazione digitale che ha raggiunto oltre 30 mila utenti sul web, raccolto oltre 80 adesioni e portato a una selezione finale di 15 progetti da presentare durante la missione olandese in Italia.
 
Innovativo anche il format, declinato sulle specificità locali: a Roma l’incontro, iniziato con seminario propedeutico sulla riforma Franceschini per far comprenderne meglio agli ospiti stranieri le caratteristiche e i punti di interesse del provvedimento, è continuato con un evento di networking informale a cui le realtà olandesi hanno incontrato 18 tra istituzioni e aziende del territorio. Infine, una visita ad alcuni musei come il Maxxi, la Galleria Nazionale e la Biblioteca Nazionale.
Il giorno dopo a Milano è stato organizzato un vero e proprio business matching a porte chiuse e accessibili su invito con incontri schedulati di 30 minuti con 34 operatori del settore creativo e culturale del nord Italia, da Torino a Venezia.  Anche in questo caso sono state organizzate visite alla Pinacoteca di Brera, al Museo della Scienza e della Tecnologia e in Triennale.
 
“Si è trattato di un evento molto proficuo sia dal punto di vista degli accordi commerciali che dei contatti istituzionali – ha commentato Ernst Bas, addetto agli affari culturali all'ambasciata del Regno dei Paesi BassiL’Italia ha un patrimonio culturale vasto e nel settore della digitalizzazione ci sono molte realtà all’avanguardia.
 La riforma Franceschini ha rappresentato un’importante inversione di rotta e per gli operatori olandesi era importante capire come funzionano i bandi e avere un contatto diretto con le istituzioni e le aziende che lavorano in questo settore.
Per quanto riguarda l’attività dell’ambasciata olandese in Italia, noi non abbiamo una programmazione specifica come quella degli istituti di cultura, ma operiamo in collaborazione con le realtà italiane.
Il nostro modo di lavorare è caratterizzato da un approccio prevalentemente “demand driven”: informiamo gli operatori italiani sugli sviluppi e le opportunità presenti nei Paesi Bassi e a lavoriamo per aumentare la visibilità di artisti e professionisti creativi olandesi in Italia. Ci proponiamo di rafforzare la collaborazione tra operatori dei nostri due paesi e di creare le condizioni per avviare nuovi progetti sul territorio italiano per il nostro settore creativo. 
Nello specifico, ora stiamo lavorando con i nostri partner italiani per progettare la presenza olandese nei grandi eventi per il 2018 come la Milan Design Week e la Biennale di Architettura di Venezia. Autori dei Paesi Bassi parteciperanno ai maggiori festival di letteratura, fra cui Mantova e Più Libri Più Liberi a Roma.  Crediamo molto nello scambio di buone pratiche ed esperienze. Per questo motivo saremo anche presenti a appuntamenti di management culturale come Artlab e Ravello Lab.

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Ph: dal sito di BAM! Strategie culturali