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Giovani progettisti fabbricano idee

  • Pubblicato il: 14/10/2015 - 21:36
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FONDAZIONI PER LA CULTURA
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Redazione

Fondazione Sella apre gli spazi del Lanificio Maurizio Sella con una mostra sui Paesaggi Industriali
 
 
Biella. Ha inaugurato il 9 di ottobre e sarà aperta fino al 27 Novembre negli affascinanti spazi affacciati sul torrente Cervo del Lanificio Maurizio Sella, l'esposizione Paesaggi industriali. Giovani progettisti fabbricano idee. In mostra le 10 installazioni finaliste del premio biennale, intitolato alla memoria dell’ingegnere architetto biellese Federico Maggia, incentrato sul riuso del patrimonio industriale dismesso. Il premio è bandito dalla Fondazione Sella onlus con gli Ordini degli Architetti e degli Ingegneri di Biella, la Città di Biella e in collaborazione con Casabella. Curatori di questa edizione sono gli architetti Francesca Chiorino, Anna Arioli e Raffaele Pe.
In questa seconda edizione, le installazioni, firmate dai 10 finalisti under 30 selezionati a maggio tra oltre 170 candidature, si snodano tra i diversi spazi del Lanificio, offrendo da un lato uno sguardo più ampio che abbraccia il paesaggio industriale nel suo complesso e, dall’altro, consentendo di realizzare un’esposizione diffusa che diventa anche percorso di visita e di scoperta dell’enorme potenziale custodito in questi spazi. In mostra insieme agli allestimenti dei finalisti anche l'installazione interattiva Le porte di Cittadellarte, a cura di CittadellarteFondazione Pistoletto in collaborazione con Studio Azzurro. Presentata nel 2013 come parte della mostra Année 1 - Le Paradis sur Terre di Michelangelo Pistoletto al Musée du Louvre di Parigi, l’opera introduce i visitatori alla Fondazione Pistoletto, facendone “l’autoritratto” in un video interattivo
L’edizione 2015 del Premio era incentrata sul tema della relazione, intesa come connessione fisica degli spazi e quindi progettazione di percorsi, come incontro in luoghi della convivialità ripensando i punti di accesso e di osservazione del Lanificio e infine come legame temporale tra la fruizione presente del complesso e gli importanti archivi documentari e iconografici che vi sono contenuti.
Dopo aver portato all'attenzione del pubblico nel 2013 il cospicuo patrimonio industriale dismesso biellese, il Premio Federico Maggia 2015 suggerisce nuovi modi di interpretare la realtà e nuovi modelli di utilizzo dello spazio che possano incidere sullo sviluppo del territorio biellese. I profili ricchi e spesso internazionali dei giovani progettisti, la competenza e la capacità di entrare in relazione con attività artigianali e imprenditoriali presenti sul territorio fungono infatti da vero stimolo per la città di Biella.
Il progetto “Il rammendo della vallata”, ideato e realizzato dal gruppo Concreto (Gregorio Pecorelli /Andrea Bellincampi / Gianluca Canzini / Alberto Pizzoli), ha vinto il primo premio.
Secondo la giuria, presieduta dall'architetto Aimaro Isola e composta da Francesco Dal Co, direttore di Casabella, Werner Tscholl, architetto e Anna Zegna, Image Advisor Ermenegildo Zegna e Presidente Fondazione Zegna, il progetto ha saputo interpretare in maniera lucida il tema del bando “mettendo in gioco, in un punto strategico, l'intera organizzazione del complesso del Lanificio con una soluzione che ben si adegua alle preesistenze, contribuendo ad aumentare la riconoscibilità del luogo e del patrimonio industriale”.
Se nel 2013, “Making solo” di StudioErrante Architetture aveva lasciato un messaggio sulla centralità del saper fare in riferimento ai luoghi per cui l’opera è nata, la proposta di Concreto, selezionata anche perché realisticamente realizzabile, suggerisce una serie di interventi di rammendo dei due lembi della vallata del torrente Cervo. Tramite una sequenza di percorsi pavimentati, spazi di sosta, luoghi conviviali e potenziali infrastrutture da riconvertire, il progetto mette in relazione il centro storico di Biella con il convento di San Gerolamo, passando per il nucleo centrale formato da Fondazione Sella e Cittadellarte.
Si sono invece aggiudicati le due menzioni abacO – collaborative design studio (Alessandro Carabini/Alice Braggion) con l'installazione Palomar. Trame digitali, una grande sfera autocostruita con polipropilene che proietta giochi di luce e fotografie di montagna ottocentesche scattate da fotografi alpinisti di cui la Fondazione Sella custodisce gli originali; e Assia Carpano / Fabio Liberati con WoodWool, una passerella sull’antica presa d’acqua, una pedana di osservazione che traguarda verso l’altra sponda del torrente Cervo e una serie di mobili serigrafati con trame tessili che si possono produrre in qualunque Fablab del mondo, con impresso un Qrcode che rimanda a una piattaforma web.
L'allestimento del percorso espositivo è firmato da StudioErrante Architetture, vincitore dell'edizione 2013 del Premio, che dopo la vittoria del 2013 ha ottenuto due menzioni speciali per Europan 12 e ha partecipato a Yap Maxxi 2015.
 
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