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Franceschini scrive ai 18mila del Mibact: «È fondamentale mettere cultura e turismo al centro delle politiche di governo»

  • Pubblicato il: 27/02/2014 - 09:42
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Stefano Luppi

Roma. Il nuovo ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha scritto una lettera di saluto ai 18mila dipendenti del Mibact. Ecco il testo integrale del ministro. «Sin dal primo istante in cui ho varcato la soglia del Collegio Romano ho percepito la grande responsabilità assunta con il giuramento prestato al Presidente della Repubblica. Il patrimonio materiale e immateriale della nazione, frutto delle numerose civiltà che nel corso dei millenni sono fiorite e si sono sviluppate sul nostro territorio, è al tempo stesso il fondamento del nostro essere italiani e una grande opportunità per la crescita economica, civile e democratica del Paese. Voi tutti custodite un bene che la Repubblica tutela e promuove in forza dell’articolo 9 della Costituzione proprio grazie alle grandi professionalità del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. Sono consapevole di quanto voi tecnici, architetti, ingegneri, storici dell’arte, restauratori, archeologi, bibliotecari, archivisti, funzionari scientifici e amministrativi, personale di assistenza e vigilanza nei luoghi della cultura adempite al vostro lavoro con passione, dedizione e competenza, insieme a tutti i dirigenti del Ministero.
Ho grande stima e considerazione del vostro operato e sono pronto a prestare ascolto alle istanze e alle esigenze che provengono dal territorio, a battermi per risolvere i piccoli e grandi problemi che possono essere d’ostacolo nel vostro lavoro, a pensare insieme a voi alle iniziative utili a rendere sempre più autenticamente partecipi i cittadini del nostro splendido patrimonio.  Con voi desidero anche impegnarmi per rilanciare con orgoglio un programma di grande respiro. Musei, monumenti, aree archeologiche non sono solo il fulcro di importanti flussi turistici che dall’estero sempre di più sostengono un settore che, nonostante le difficoltà interne, conta il 10,3% del Pil. Sono anche potentissimi attrattori di investimenti stranieri, che trovano nella bellezza del nostro Paese un valido motivo per insediarvi attività e stabilimenti. Per questo ritengo fondamentale mettere la cultura e il turismo al centro delle politiche di governo. È utile e vitale tornare a considerare la cultura un potente volano per lo sviluppo economico e sociale. Come per tutte le economie avanzate, anche per l’Italia è decisivo investire sull’istruzione, sulla formazione e sulla ricerca. Ma nel nostro Paese la cultura si esprime anche in ambiti che costituiscono invece una specificità e una potenziale eccellenza italiana. Design, architettura, arte, musica contribuiscono a definire l’identità e l’immagine dell’Italia. Una bellezza da sempre riconosciuta, ambita e ricercata. Una naturale simpatia che col tempo abbiamo imparato essere universale e che investe al contempo tutti i settori della produzione e della nostra tradizione culturale. È su queste eccellenze che il nostro Paese può e deve puntare se vuole costruirsi un futuro migliore. E sarò felice se riuscirò a farlo insieme all’aiuto di ciascuno di voi».
Alla lunga missiva ha immediatamente risposto il sindacato Ugl-Intesa: «Prendiamo atto con soddisfazione delle parole del ministro, dice il Coordinatore nazionale di Ugl-Intesa Mibact Renato Petra, ma poniamo  subito sul tappeto alcune questioni che da anni aspettano una risposta come la gestione di Pompei dove per anni, sebbene in presenza di risorse economiche, si è pensato di tutelare il sito attraverso i lavori di somma urgenza anziché con la normale manutenzione; o come la Soprintendenza Archeologica della Calabria laddove i Bronzi di Riace a dicembre sono stati esposti al pubblico in pompa magna ma che a febbraio sono finiti nel dimenticatoio e con un'utenza di una ventina di presenze giornaliere. Ma le cose non vanno meglio al Museo Archeologico di Napoli, con molte sale chiuse. Altri esempi potrebbero essere fatti per l'Archivio di Catanzaro o di Pescara». La Ugl-Intesa polemizza anche contro le troppe, a suo dire, Direzioni Generali e le 13 Direzioni Regionali, mentre per domani, giovedì, è previsto l'incontro con i sindacati del Collegio Romano. Franceschini ottiene invece le congratulazioni da Astoi Confindustria Viaggi: «Il nostro auspicio, spiega il presidente Nardo Filippetti, è che il turismo possa finalmente occupare il posto prioritario che gli spetta di diritto, ma la condizione perché ciò avvenga è che non si perda altro tempo e che siano da subito messi in campo provvedimenti e misure ad hoc».
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da Il Giornale dell'Arte, edizione online 26 febbraio 2014