Bovolone e i bronzi del Garda
Verona. La sezione di Scienze dell’uomo della collana di «Memorie del Museo Civico di Storia Naturale di Verona» si è recentemente arricchita di due pubblicazioni edite dal Comune scaligero con il sostegno della Fondazione Cariverona. Si tratta di La necropoli dell’età del Bronzo di Bovolone, a cura di Luciano Salzani (214 pp., Verona 2010) e di I bronzi del Garda. Valorizzazione delle collezioni di bronzi preistorici di uno dei più importanti centri metallurgici dell’Europa del II millennio (146 pp., Verona 2011) a cura di Alessandra Aspes. La necropoli di Bovolone, databile alla media e alla recente età del Bronzo (XIII-XII secolo a.C.), fu tra le prime dell’Italia settentrionale a essere scoperta, durante i lavori di costruzione della linea ferroviaria Verona-Legnago (1875-1876). Caratteristica della necropoli, condivisa con altri siti della provincia veronese, è la compresenza spesso indifferenziata dei riti di inumazione e di cremazione. Meritoria soprattutto l’indagine storica di Salzani: oggi i materiali archeologici rinvenuti a Bovolone sono distribuiti tra il Museo Civico di Storia Naturale di Verona, la Soprintendenza veneta, il Museo Archeologico di Milano e il Museo Pigorini di Roma. Con il volume sui bronzi del Garda, invece, torna all’attenzione della comunità scientifica l’immenso patrimonio archeologico portato alla luce dalla II metà dell’800 nelle palafitte veronesi, con l’obiettivo di «offrire una base di riflessione e di metodo applicabile a contesti così delicati e difficili». Significativi i contributi di Franco Marzatico, un’aggiornata sintesi sulle problematiche della metallurgia a sud delle Alpi, e quelli originali di Ernst Pernicka e Paola Salzani, in cui sono esposti i risultati delle analisi condotte su campioni prelevati da 176 reperti, analizzati nel laboratorio Ceza a Mannheim, e che forniscono dati imprescindibili per lo studio dell’evoluzione della metallurgia preistorica.
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da Il Giornale dell'Arte numero 313, ottobre 2011