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Armleder sottosopra

  • Pubblicato il: 14/10/2011 - 00:14
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DAL MONDO
Articolo a cura di: 
Anna Maria Merlo

Parigi. Il Palais de Tokyo di Parigi dà «Carta bianca» a John M. Armleder dal 18 ottobre al 31 dicembre. L’artista (Ginevra, 1948) ha scelto un gioco di parole per il titolo del suo intervento: «All of the above», che ribalta l’espressione inglese «None of the above», il cui significato, letteralmente, è «niente sopra», ma che è usata per definire le schede bianche in una tornata elettorale.
Armleder ha avuto mano libera per curare una mostra con una cinquantina di opere, concentrate nelle parti del Palais de Tokyo ancora aperte al pubblico. Il grande edificio è infatti in piena ristrutturazione: alla fine dei lavori diretti dagli architetti Anne Lacaton e Jean-Philippe Vassal, ci sarà uno spazio di 22mila mq, dedicato all’arte contemporanea, in particolare francese. Armleder ha occupato l’ex auditorium, ora battezzato «Alcova», gli spazi della Fondation Pierre Bergé-Yves Saint Laurent e la grande hall di entrata. Le opere in mostra sono un dialogo tra l’elogio della superficie e la contestazione, tra il desiderio di fare tabula rasa e i riferimenti a un relativismo generalizzato. Armleder ha partecipato nel 1969 alla creazione del progetto «Ecart», tra ready made e performance, assieme agli artisti Patrick Lucchini e Claude Rychner, vicini a Fluxus. L’ambizione era di controllare tutte le fasi di produzione dell’opera d’arte, dalla creazione alla diffusione. «Ecart» è stata anche una galleria d’arte, aperta nel 1973. Per questo, Armleder è all’origine di numerosi progetti che sovrappongono la figura dell’artista al ruolo di curatore.
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da Il Giornale dell'Arte numero 313, ottobre 2011