Una prospettiva dinamica ed interculturale: Milano & Oltre la mostra – evento che dialoga con la cittadinanza
Milano. Un progetto che parte da lontano, avviato più di due anni orsono dall'associazione Connecting Cultures e sintetizzato nella mostra «Milano & Oltre, una visione in movimento», aperta in Triennale il 2 maggio. Più che una mostra è in realtà un laboratorio aperto, un invito alla partecipazione attiva della cittadinanza a ripensare insieme il futuro della città con una mostra - evento, che supera il concetto statico di «esposizione» per approdare in una dimensione condivisa, sostanziata nell’offerta di un calendario fitto di occasioni di confronto, che si terranno sino al 30 maggio: incontri, progetti permanenti, tavole rotonde, workshop e performance live. Il progetto ha la sua genesi nella volontà di esplorare le risorse potenziali di Milano, a partire dai quattro Cantieri di Barona, Bicocca, Bovisa e Quarto Oggiaro. Puntando sulla formazione dei giovani, entro una visione multidisciplinare, quattro gruppi di lavoro selezionati sulla base del loro curriculum e guidati da un’artista hanno realizzato alcuni progetti che si propongono di rifondare le basi con cui si guarda alla città. A tal proposito Anna Detheridge, ideatore e direttore di Connecting Cultures, chiarisce «Non si tratta di proporre una mera visione localistica del territorio, ma di puntare al concetto dello ‘specifico’ per ampliare lo sguardo, per andare ‘oltre’ », termine, non a caso, che assume rilevanza sin dal titolo della manifestazione. «L’interdisciplinarietà investe il senso di collaborazione, alla ricerca di un linguaggio comune, per meccanismi che si aprono ad un concetto di rigenerazione della città, attraverso i linguaggi dell’arte, nelle modalità di ricognizione, di mappatura, nell’interconnessione delle variegate realtà cittadine». In buona sostanza attraverso la sperimentazione progettuale abbiamo un superamento della nozione di «riqualificazione urbana». I punti fondamentali che si vogliono sottolineare attengono all’accezione di formazione, che si concreta nella serie di workshop come occasione di confronto e dibattito del tessuto cittadino, ma anche nell’iniziativa Il premio internazionale dell’arte partecipativa, rassegna in cui vengono presentate le documentazioni dei progetti artistici realizzati con l’obiettivo di consentire piattaforme di dialogo nella direzione di una socialità condivisa. L’altro tema cardine consta nella presentazione della vitalità ‘effettiva e reale’ di Milano, che si legge nei numerosi gruppi collettivi e creativi presenti in Triennale. In tal senso viene messa in luce una sostanza viva del territorio, costituita dalla realtà delle associazioni, nonché delle imprese che condividono questa visione dinamica di cittadinanza. Anna Detheridge ci offre un approfondimento anche nel merito nelle dinamiche che attengono al reperimento delle risorse, in larga parte derivate dai bandi vinti, altresì frutto di contributi privati e fondazioni, quali Fondazione Cariplo. Nel generale sconfortante quadro di finanziamenti derivanti dalle amministrazioni locali si evidenzia la città di Cagliari, che ha affidato a Connecting Cultures un progetto da titolo «Piccolo Caos», basato sulla visione dei luoghi narrati in prima persona dai residenti, attraverso l’intreccio delle diverse arti. Un’interessante riflessione attiene all’universo del non – profit, che nel nostro Paese alligna su posizioni arretrate nell’equazione di «non–profit, volontariato» e nella farraginosità della nostra legislazione, in molta parte lacunosa. Secondo Anna Detheridge occorre aggiornare questa visione nella direzione di un’occasione di servizi messi a disposizione della collettività, il che comporta anche il concetto di formazione delle competenze. Le partnership di Connecting Cultures attengono anch’esse alle specificità territoriali: si individuano nella vasta rete di Arci presenti sul territorio, nelle realtà della formazione universitaria, quale il Politecnico di Milano, nelle associazioni che hanno collaborato fattivamente alla realizzazione di «Milano & Oltre», nonché nei numerosi collettivi di artisti.
© Riproduzione riservata