Una collezione tutta di Prouvé alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
Torino. Dal 2006 buona parte dell’attività espositiva della Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli di Torino ruota attorno al tema del collezionismo privato: le recenti mostre sulle collezioni di Bruno Bishofberger, Alexander von Vegesack, Damien Hirst sono alcuni degli esiti di un interesse che ha trovato ulteriore sbocco in un ciclo di conferenze e nei Quaderni del collezionismo, pubblicati a scadenza
semestrale dall’editore Johan & Levi.
≪Una passione per Jean Prouve. Dal mobile alla casa. La collezione di Laurence e Patrick Seguin≫, aperta fino all’8 settembre nello scrigno di Renzo Piano rappresenta un nuovo tassello di tale ricerca. Perno dell’esposizione sono una quarantina di pezzi della collezione dei coniugi parigini Laurence e Patrick Seguin, titolari dal 1989 di una galleria specializzata in arredi e architettura del ventesimo secolo situata nell’undicesimo arrondissement della capitale francese: tavoli, scrittoi e sedie da lavoro, da scuola, da caffe, da anfiteatro, smontabili o reclinabili, sgabelli in legno, acciaio, lamiera di alluminio, lampade da parete e rampe luminose, pannelli per facciate e un’intera abitazione, la Maison Metropole, montata per l’occasione sulla pista del Lingotto, progettati da Jean Prouvé (1901-1984), figura singolare nel panorama della storia dell’architettura del Novecento. Figlio di Victor Prouvé, cofondatore dell’Ecole de Nancy, Prouvé si forma negli anni dieci presso l’atelier del fabbro Emile Robert e nel 1924 apre il suo primo laboratorio in rue du General Castine a Nancy, dove, grazie a un innovativo sistema di saldatura elettrica, elabora i primi prototipi di mobili in lamiera d’acciaio di minimo spessore. A fianco, tra gli altri, di Robert Mallet Stevens, Le Corbusier e Charlotte Perriand, e uno dei membri fondatori dell’Union des artistes modernes, l’associazione di artisti, artigiani e architetti nata con l’intento di sfruttare nuovi materiali e tecniche costruttive per adattarli a una visione moderna delle arti decorative. Più che a restituire la complessità di una figura professionale atipica, d’imprenditore e costruttore, oltre che di architetto e designer, impegnata nei critici anni della guerra e della ricostruzione a rispondere ai mutati fabbisogni abitativi di una società in condizioni d’emergenza, la mostra ambisce a offrire il personale ritratto di una passione per il collezionismo che prende avvio negli anni ottanta, restituita anche attraverso alcuni pezzi di una collezione d’arte che include lavori di Jean Michel Basquiat, Adam McEwen, Marc Grotjhan, Alexander Calder e Richard Prince.
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Da Il Giornale dell’Architettura, Numero 114, estate 2013
«Una passione per Jean Prouvé. Dal mobile
alla casa. La collezione di Laurence e Patrick
Seguin», Pinacoteca Marella e Giovanni
Agnelli, Torino, fino all’8 settembre