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Quale futuro per il Museo Casa natale Enzo Ferrari?

  • Pubblicato il: 11/07/2013 - 00:46
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Stefano Luppi

Modena. Ora il Museo Casa natale Enzo Ferrari, di proprietà della fondazione omonima, inaugurato poco più di un anno, il 10 marzo 2012, è davvero a rischio. E' infatti di oggi la rinuncia alla gestione del museo, costato 18 milioni di denari in larga parte pubblici, da parte del concessionario «Grid Modena», un consorzio di aziende composto dalle coop  MediaGroup, Coop Cultura, ManutenCoop, Sirio e Ing.Ferrari SpA (quest'ultima società di proprietà del presidente di Confindustria Modena Pietro Ferrari. Così recita il comunicato di rinuncia redatto dalla responsabile Cristina Manfredini: «Si è chiusa nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 luglio, l’esperienza di Grid Modena nella gestione in concessione del Museo Casa Enzo Ferrari. I servizi museali sono stati erogati fino all’ultimo senza che i visitatori avessero percezione dei “lavori in corso”, il servizio di biglietteria è stato messo in grado di poter proseguire l’attività, anche l’official Store. Lunedì 8 pomeriggio è stato gestito anche un evento.  La cronaca dei fatti è una fredda sequenza di date che dal 18 febbraio scorso, quando Grid ha comunicato alla Fondazione casa di Enzo Ferrari Museo l’impossibilità di proseguire il rapporto alle stesse condizioni economiche, passando per l’8 aprile quando dopo quasi due mesi di silenzio è stata spedita la disdetta formale del contratto, porta al 22 aprile quando il consiglio di amministrazione della Fondazione ha proceduto alla richiesta dei preventivi a potenziali fornitori per assumere direttamente la gestione del Mef. Nessuna trattativa è mai stata possibile e qualsiasi cosa accaduta dopo il 22 aprile non appartiene alla sfera dei fatti oggettivi.  Ma tra i fatti ci sono anche la passione e la professionalità: quella che i soci di Grid Modena e i loro lavoratori hanno messo in questo progetto che ha consentito, unitamente alla liquidità iniettata nella gestione museale, di avviare il Mef e mettere a regime la struttura, gestirla, accogliere  i visitatori, posizionare il museo nel mercato degli eventi e aprire l’Official Store, i cui prodotti dedicati al museo sono stati in assoluto i più scelti dai visitatori. Un’eredità intatta che lasciamo al Museo e alla città. Grid Modena ha messo in campo tutte le sue forze, ma le condizioni nelle quali ha dovuto operare non sono risultate compatibili con quelle minime che un imprenditore responsabile deve rispettare. Orgogliosi per aver avviato e gestito questo patrimonio auguriamo alla Fondazione che ne assume la gestione diretta di avere successo, e confidiamo che la città di Modena valuti l’importanza di investire su una struttura che può esserne un simbolo, accanto agli altri, per molto tempo». Nei mesi scorsi, come riportato dal quotidiano Gazzetta di Modena, la stessa dirigente di Grid aveva parlato di una perdita nel suo primo anno di gestione di circa 730 mila euro. Già alcune settimane fa il presidente del Museo Enzo Ferrari, Mauro Tedeschini aveva evitato polemiche ed espresso il suo rammarico:  «Abbiamo letto con rammarico, dice, le dichiarazioni di Cristina Manfredini, presidente di Grid Modena e non è nostro intento alimentare polemiche, visto che lavoriamo esclusivamente per dare serenità e successo al Museo Casa Enzo Ferrari». Ma ora che la decina di addetti che compongono il personale del museo che accadrà? La struttura è destinata a chiudere i battenti?
All'ultimo secondo, in questo modo evitando la chiusura della struttura, la Fondazione Mef ha «assoldato » direttamente, in via temporanea per 6 mesi, personale per i servizi museali. Certo non può essere la soluzione definitiva. Tra alcuni mesi, in ogni caso, la Gazzetta di Modena ha annunciato un probabile intervento nella gestione diretta del Mefi di Ferrari Spa di Maranello.

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