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A MILANO DAL 2018 UN MUSEO ETRUSCO, PRIMA TAPPA DI UN TOUR PER L'ITALIA

  • Pubblicato il: 14/12/2016 - 20:12
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI PER LA CULTURA
Articolo a cura di: 
Manlio Lilli

Presentato il progetto di restauro di Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro, a Milano. Nell'antico immobile nel 2018 aprirà il Museo etrusco che la Fondazione Luigi Rovati ha deciso di realizzare per esporre i materiali della collezione di vasi etruschi acquistati in Svizzera. L'intervento di Mario Cucinella ridisegna gli spazi per esaltare i materiali archeologici. Un'operazione che Giovanna Forlanelli Rovati, vicepresidente della Fondazione, esalta a ragione. Forse l'archeologia non é stata così protagonista.

Milano. “Non si tratta di un atto di pura filantropia. Qui c'è il desiderio di contribuire a realizzare un luogo nel quale un capitolo della nostra storia sia declinato attraverso oggetti straordinari. Qui c'è il tentativo di coniugare l'osservazione e quindi la conoscenza, con la ricerca”. Giovanna Forlanelli Rovati, vice presidente della Fondazione Luigi Rovati, racconta con soddisfazione il suo progetto. Non vuole convincere, ma solo spiegare la sua idea. Quella dalla quale è partita la sua sfida. 
Già perché si tratta di un “progetto”, ma anche di un' “idea” e di una “sfida” che coinvolge la famiglia di imprenditori discendenti da Luigi Rovati che negli anni Sessanta fondò la casa farmaceutica Rottapharm. Offrire a Milano un museo archeologico, dedicato agli etruschi. Dopo aver acquistato una collezione e aver individuato lo spazio nel quale esporla. “Una straordinaria raccolta di più di 700 vasi etruschi di bucchero e impasto risalenti al periodo dal IX al VI secolo a. C.”, ha detto la Soprintendente all'Archeologia, belle Arti e paesaggio della Città metropolitana, Antonella Ranaldi. Un'operazione quella del rientro in Italia della collezione Cottier Angeli tutt'altro che agevole. Resa possibile da un accordo con il Mibact e la collaborazione delle Soprintendenze e i Carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale. Ma mentre si predisponevano i permessi, si formalizzavano le procedure richieste per l'acquisto, la sede era stata già scelta. Uno spazio che non sarà soltanto un contenitore. Neppure un involucro da riempire. Lo storico palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro in corso Venezia, ridisegnato da Mario Cucinella, promette molto di più. Il rendering presentato il 15 novembre a palazzo Marino non lascia dubbi. L'accesso ai 15mila metri quadrati del Museo garantirà un viaggio nel mondo degli etruschi, un'esperienza multisensoriale nelle architetture di quel popolo dell'Italia antica. A partire dal padiglione ipogeo, fulcro dell'esposizione per proseguire nei piani superiori. Il tutto in una continuità che il giardino al piano terra piuttosto che interrompere, esalterà. Ci saranno, naturalmente, anche un bookshop e una caffetteria. Ma a fare la differenza non saranno questi servizi, anche se quasi indispensabili. L'idea di fondo é che il Museo, oltre agli spazi di visita per così dire ufficiali, debba contemplare quelli nei quali troveranno collocazione i materiali non esposti. Insomma  non magazzini polverosi e soprattutto chiusi al pubblico nei quali stipare quel che l'allestimento ha escluso. Avverrà il contrario. Fruizione totale, verrebbe da dire, illimitata. Ma non è tutto. Già, perché nel Museo ci saranno anche laboratori per i più piccoli e quelli per la ricerca. 
"Il museo è un oggetto vivo e in fieri. Ci stiamo lavorando da anni e vogliamo che sia un luogo animato … vogliamo che il museo diventi anche una sede di esposizioni temporanee e un punto di riferimento per il restauro e la ricerca. Un luogo di diffusione della cultura", dice Giovanna Forlanelli Rovati. 
La mission è proprio questa. Farne un luogo vitale. Nel quale i materiali della collezione suscitino curiosità. Inspirino voglia di spostarsi, una volta terminata la visita. Spingano a raggiungere antiquaria, musei e aree archeologiche etrusche. Insomma il Museo, sarà davvero compiuto se contribuirà a creare una sorta di corto circuito nei suoi fruitori. Se diverrà la prima tappa di un viaggio in Italia alla scoperta dei luoghi degli etruschi. A partire dal Museo Civico archeologico di Milano, che possiede un'importante sezione dedicata alla civiltà etrusca. Solo in questo modo il nuovo Museo che ha aderito al codice International Council of Museums e al Sistema Museale Lombardo, si trasformerà in un polo d'attrazione per tutte le realtà legate all'archeologia etrusca dislocate sul territorio nazionale. 
E' sempre prodigioso veder nascere un nuovo luogo in cui una parte della storia italiana viene raccontata. Provoca una certa meraviglia scoprire che per un numero inimmaginabile di persone quei luoghi non sono accessori. Anzi sono a tutti gli effetti considerati indispensabili. Di più, autentici laboratori di ri-scoperta. Anche per queste ragioni, c'è da crederci, il nuovo museo continuerà a far parlare di sé.  Intanto bisogna registrare un'operazione meritoria. Giovanna Forlanelli Rovati, dopo aver ideato il Natale al museo per i dipendenti dell'azienda di famiglia, dopo aver cercato di fare della Brianza un territorio nel quale l'arte potesse essere davvero protagonista, scommette sul Museo etrusco. Scommette sulla possibilità che la sua realizzazione diventi l'occasione per valorizzare anche professionalità del settore. Insomma, archeologi, ma anche restauratori. E' così che il progetto del nuovo spazio museale coinvolge non solo la collezione di materiali archeologici ma anche diverse Persone. 
Il museo che sarà convenzionato con il Comune ed entrerà a far parte del sistema museale della città, sarà gestito dalla Fondazione Luigi Rovati. Ci sono tutte le premesse perché il connubio fra pubblico e privato possa regalare uno spazio “effervescente”. Non rimane che aspettare l'apertura, promessa per il 2018. 

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