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La bella collezione del poeta Tito Balestra con 300 Maccari nel Castello Malatestiano

  • Pubblicato il: 13/09/2013 - 16:21
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi
Una  sala della Fondazione Tito Balestra

Longiano (Forlì-Cesena). La Fondazione Tito Balestra, attualmente diretta da Flaminio Balestra è un istituto fondato nel giugno 1991 dalla famiglia Balestra e da Provincia di Forlì-Cesena, Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena e Soprintendenza ai Beni Storici ed Artistici di Bologna, che porta avanti la memoria del personaggio a cui è intestata esibendo un’importante collezione di circa 200 lavori di Tito Balestra, noto poeta romagnolo e collezionista d’arte scomparso nel 1976. La Fondazione nacque anche grazie alla moglie di Balestra, Anna Maria De Agazio che nel 1986 donò alla fondazione l’intero patrimonio figurativo composto da dipinti, opere di grafica e sculture. Nel corso degli anni la collezione ha continuato ad arricchirsi grazie a numerosi lasciti e donazioni (oltre 900 pezzi) di amici, parenti e artisti entrati in contatto con il poeta. Attualmente la Fondazione è collocata nei locali del Castello Malatestiano di Longiano e diffonde la conoscenza dell’opera grafica e delle arti visive contemporanee attraverso l’esposizione di parte del patrimonio nonché esposizioni temporanee e manifestazioni. Il patrimonio permanente è composto da tre raccolte. La Balestra, quella originaria, raccoglie il Novecento italiano con lavori di Mario Mafai, Ottone Rosai, Filippo De Pisis, Mario Sironi, Renato Guttuso, Giorgio Morandi, Toni Zancanaro oltre a un numero di pezzi di artisti internazionali quali Chagall, Goya, Kokoschka, Matisse, Twombly. Quasi duemila, inoltre, le opere di Mino Maccari, intimo amico del poeta, che dunque costituiscono quasi un museo autonomo dell’artista toscano. Altre collezioni di pittura italiana sono state inoltre acquisite nel corso del tempo: si tratta delle tre donazioni Tano Citeroni, del Fondo Giorgio Amelio Roccamonte, delle donazioni Giuseppe Appella, Gino Montesanto, del fondo Leonardo Castellani, del fondo di incisioni Ilario Fioravanti, della donazione Piergiorgio Spallacci e di quella Nino Ricci. Inoltre 3mila libri sono raccolti in una biblioteca aperta al pubblico: dal 1991 a oggi anche qui numerosi sono stati i lasciti, gli scambi e le donazioni. L’istituzione romagnola svolge inoltre una amplissima gamma di attività didattiche coordinate da Flaminio Balestra, Cinzia Lega, Francesca Righi, Fabiana Rossi, Rodolfo Santandrea con il «Gruppo Par 110». Da ottobre a maggio 2014 saranno attivati i laboratori dell’argilla e «Ma che bel castello», «Si canta e si balla» e «Fotografo io».

Per informazioni: Fondazione Tito Balestra Onlus, piazza
Malatestiana 1, Longiano (Forlì-Cesena), tel. 0547 665850,
www.fondazionetitobalestra.org

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In «Vedere in Emilia Romagna e nella Repubblica di San Marino» allegato al numero de settembre di «Il Giornale dell'Arte», ora in edicola.