Esempi nel mondo e i primi passi dell’Italia
Oltre ai casi ricordati nel testo, il panorama internazionale offre numerosissimi altri esempi di gestione dinamica di brand culturali di istituzioni museali e di valorizzazione del relativo patrimonio di opere e diritti immateriali (tra cui soprattutto marchi, patrimonio fotografico e diritti di riproduzione).Un elenco non esaustivo può ricomprendere l’esempio del Guggenheim (che si finanzia anche attraverso la licenza onerosa del proprio marchio nell’apertura di nuove succursali), del Musée Rodin (che a quanto risulta ha concesso una licenza sul proprio marchio per l’apertura del Museo Rodin di Salvador de Bahia), del Victoria & Albert Museum (che si finanzia ampiamente attraverso una gestione dinamica del proprio patrimonio di diritti di proprietà intellettuale).Qualcosa peraltro inizia a muoversi anche da noi. Da una recente intervista rilasciata da Anna Maria Buzzi, direttore generale per la valorizzazione del Mibac, risulta, infatti, che il Ministero starebbe trattando con gli Emirati Arabi per dare in prestito a rotazione beni archeologici e artistici dei propri depositi al fine di creare dei «Musei Italia».
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(il testo integrale è disponibile nella versione cartacea)
da Il Giornale dell'Arte numero 331, maggio 2013