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Educare, innovare, sognare. A Farm Cultural Park si riparte dal Futuro

  • Pubblicato il: 13/02/2017 - 23:20
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Rubrica: 
DOVE OSA L'INNOVAZIONE
Articolo a cura di: 
Elena Lombardo

Centro culturale indipendente, Museo delle persone, esperienza unica d’innovazione sociale a base culturale, impresa folle di un notaio creativo, luogo del possibile, laboratorio di sperimentazione del futuro. A Favara, in Sicilia, Farm Cultural Park non si ferma: progetta, cresce, sogna. Un’intervista con il cofondatore Andrea Bartoli.

Farm Cultural Park (FARM) è molte cose: uno spazio culturale di nuova generazione, nato tra le mura abbandonate dei Setti Cortili, antico centro storico di Favara, in una delle più isolate, in termini di infrastrutture e attenzione del pubblico, province siciliane, quella agrigentina.
FARM è il progetto di due genitori visionari ed innamorati – Andrea Bartoli e Florinda Saieva - disposti a spostare le montagne pur di garantire alle loro bimbe un futuro all’altezza dei loro sogni.
È una comunità di persone amorevoli, positive, appassionate che intorno a questo progetto è cresciuta e maturata, andando nel mondo e portato il mondo a Favara per “inventare nuovi modi di pensare, abitare e vivere”. È un esperimento di innovazione sociale a base culturale, un laboratorio del cambiamento per l’impossibile che diventa possibile. Un posto che ti rende felice.
Ma se a Favara non ci sei mai stato è difficile spiegare quante cose belle e nuove si possono scoprire in questi sette cortili, per questo, per tentare di raccontare un’emozione, di FARM negli ultimi anni si è molto parlato ma senza mai parlarne abbastanza.
Incontriamo l’ormai noto come “notaio pazzo” Andrea Bartoli, per discutere di una delle cose che ci sta più a cuore: il Futuro.

Avete appena condiviso sulla vostra pagina Facebook il nuovo video di presentazione di Farm Cultural Park, “Restart from The Future”? Quattro minuti ricchi della vostra storia, dei vostri valori, progetti e sogni. Andrea, come si Riparte dal Futuro?
Dopo sette anni di lavoro intenso, ci siamo resi conto che FARM ha prodotto molti effetti sul territorio, ma che se vogliamo veramente lavorare per produrre degli impatti duraturi nel tempo, bisogna ripartire dai nostri bambini, ripartire dal futuro.
Viviamo in un momento di grande crisi dei valori di democrazia, libertà ed uguaglianza, un momento denso di eventi preoccupanti, di strappi e rotture: Trump Presidente, la Brexit, i flussi migratori, le violazioni dei diritti umani.
E allora ci chiediamo, cosa possiamo fare, qual è la soluzione? Come si risolvono i problemi del mondo? Noi crediamo che si debba ripartire dall’educazione dei nostri bambini, insegnare loro valori diversi da quelli che per troppi anni sono stati trasmessi: l’apparire, l’essere necessariamente ricchi, fare fortuna con facilità.
Ai nostri bambini vogliamo restituire la magia della creatività, la creatività come Valore, ancora troppo poco riconosciuto nel nostro Paese a cui è strettamente connesso il merito, di cui in Italia si è fatta carne di porco e che invece noi intendiamo valorizzare.
Allo stesso tempo vogliamo spiegare ai nostri bambini quanto importante sia fare delle cose per se stessi ma pensando anche agli altri, trasmettere loro il desiderio di sognare di rendere possibili cose impossibili, lo stesso con cui sette anni fa abbiamo iniziato, circondati dallo scetticismo, questa avventura verso il cambiamento.

Come nasce la SOU – La scuola di architettura per bambini? Come state lavorando? E quali progetti avete in serbo per lei?
La SOU - Scuola di architettura per bambini - nasce all’interno dello spazio espositivo FARM XL per rispondere in modo creativo ad un primo momento di difficoltà: qualche anno fa abbiamo acquistato l’antico Palazzo Miccichè per farne la sede del nostro Children’s Museum: “un luogo per il futuro dove i bambini di tutte le età, potranno giocare, imparare e sognare, per coltivare pensiero critico, responsabilità sociale e consapevolezza globale e per aiutarli a rendere il mondo migliore”.
L’edificio, in pessime condizioni, è stato consolidato e messo in sicurezza ma ci vogliono ancora molti soldi per completare un progetto di riqualificazione molto impegnativo. Per non arrenderci e non aspettare troppo tempo abbiamo deciso di sottrare una parte dello spazio espositivo di FARM per dedicarlo ai nostri bambini e al progetto SOU consentendoci di iniziare a sperimentare nuovi modelli educativi grazie alla partecipazione di tantissimi docenti che a titolo volontario vengono ad insegnare nella nostra scuola. Siamo partiti a Settembre 2015, ma abbiamo grandi progetti: quello che oggi stiamo facendo con l’architettura, domani speriamo di poterlo fare con la musica, la danza, il teatro, il cinema e tutte le altre forme di espressione della creatività.

Quanti bimbi coinvolge e su quali tematiche?
Attualmente lavoriamo con un nucleo di 15/20 bimbi ai quali si aggiungono nel fine settimana gruppi provenienti da altre città, ma sappiamo già che tra Maggio e Giugno avremo circa un centinaio di alunni che verranno a trovarci.
Stiamo lavorando per moduli formativi, nei quali almeno una volta alla settimana i bambini incontrano un formatore che arriva da Palermo, Milano, Torino, ovunque. Sono professori universitari, architetti, artisti, giornalisti, scrittori, videomaker. Abbiamo avuto Maurizio Carta, professore e influente urbanista, abbiamo parlato di città sostenibili con Sara Busnardo, giovane architetto che lavora a Berlino. Abbiamo affrontato il tema del riuso e del low cost design con Daniele Pario Perra, di città emozionali con Francesco Lipari, di storie di spazi con Marialuisa Palumbo.
Le lezioni non sono mai banali e ogni modulo è una sfida, dieci minuti di parte teorica e poi si immaginano, progettano e costruiscono microcittà, parchi giochi, progetti futuristi e creativi.
Ci sono anche delle attività extra scolastiche e la cosa bella è che grazie alla scuola entriamo in contatto con un pubblico nuovo che è quello dei genitori. Abbiamo portato i nostri bambini a Gibellina a visitare il Cretto di Burri, a conoscere la Fondazione Orestiadi e molte sono le gite in programma: ad Aprile, ad esempio, avranno la fantastica οpportunità di partecipare ad una lezione con Atsushi Kitagawara, architetto del Padiglione Giapponese a EXPO Milano.

La scuola si rivolge a bimbi delle scuole elementari e medie, state lavorando anche su altre fasce detà?
Si, assolutamente. Tra la fine di Aprile e inizio Maggio ci sarà a FARM la prima edizione di OPP! Festival – energie under18.
OPP - che sta per opportunity – è un festival che nasce dal basso, rivolto agli adolscenti, a cui abbiamo chiesto di aiutarci ad organizzare un evento interamente dedicato a loro. La scelta del nome stesso del Festival è il frutto di una call for ideas lanciata su Facebook, vinta da Marco, giovane abitante di Gela (ΑG).

Cosa ci sarà in questo Festival?
Ci aspettano tre giorni ricchissimi di appuntamenti, dove ci sarà di tutto: su sollecitazione dei ragazzi stiamo coinvolgendo fotografi, musicisti, artisti.
Avremo ospiti due fotografi bravissimi e giovanissimi: Paolo Raeli, italo-danese, 22 anni, più di 190mila followers su instagram, con i suoi racconti fotografici d’amore, passione, bellezza divertimento e vita e Zoe Vincenti, giovane fotoreporter di Milano, che con due dei suoi straordinari lavori racconta la condizione delle giovani ragazze-madre marocchine (Flowers of Evil) e la nuova generazione di giovani indiani che combattono e si ribellano per sposare la persona che amano e sottrarsi a matrimoni preconfezionati (Rebels of love).
Ci piaceva l’dea che i nostri giovani all’interno di questo Festival potessero trovare nella fotografia una dimensione internazionale per far loro capire qual e la situazione degli adolescenti in altre parti del mondo.
Poi avremo l’architettura, con il collettivo Orizzontale che si occupa di architettura partecipata e autocostruzione, interventi di arte urbana, con Luca di Alberonero che riprogetterà la facciata iconica di FARM. C’è lo sport, con la partnership con il brand Bastard e i ragazzi di Eclettica di Caltanissetta, il volontariato e organizzazioni importanti che si occupano di giovani in Italia: Amnesty International, Palermo Città Capitale Italiana dei Giovani 2017, Perugia candidata European Youth Capital 2019 fra gli altri.
Continuiamo a condividere attraverso azioni culturali i valori di FARM e ci è sembrato importante iniziare a lavorare anche con gli adolescenti, spesso una fascia non troppo considerata, promuovendo in modo trasversale la conoscenza, l’educazione ai valori di accoglienza, partecipazione, tolleranza e solidarietà per Ripartire dal Futuro con generosità e impegno sociale.

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PH | © SOU – Scuola di Architettura per Bambini, Farm Cultural Park, Favara (AG)