De gustibus…disputandum est!
Milano. Il tema del cibo, e dell’alimentazione in generale, ha assunto negli ultimi anni un peso sempre più rilevante: la cucina attira sempre più l’attenzione di grandi e perfino bambini, e il prossimo anno sarà protagonista dell’Expo di Milano.
Attorno a questo argomento si stanno concentrando anche tante altre discipline, artistiche e non, approfondendolo nelle sue più ampie sfaccettature.
Si inserisce a pieno nel filone anche un progetto della Fondazione Golinelli dal titolo GOLA. ARTE E SCIENZA DEL GUSTO, che inaugura il prossimo 31 gennaio e va avanti fino al 12 marzo a La Triennale, affrontandolo dal punto di vista scientifico, affiancato a quello artistico.
L’idea è quella di dimostrare come il gusto sia un ingrediente fondamentale della nostra vita e sia strettamente correlato con le emozioni: per farlo si avvale di un percorso suddiviso in cinque ambienti espositivi, nei quali, accanto ai lavori di artisti contemporanei, si trovano degli exhibit scientifici che esplorano i meccanismi evolutivi che hanno nascosto dietro al gusto una valutazione più articolata delle proprietà del cibo che si mangia.
Sulle tematiche de «i dilemmi dell’onnivoro», «i sensi del gusto», «buono da pensare», «i segreti dei cibi-spazzatura» e «la ri-costruzione del gusto» si alternano artisti come Cheryl Donegan, Marina Abramovic, Sophie Calle, Ernesto Neto, Anri Sala, Boaz Arad, Gabriella Ciancimino, Jørgen Leth, Sharmila Samant, Martin Parr, Christian Jankowski, Hannah Collins, Marilyn Minter.
Il progetto di Giovanni Carrada, che ha curato la parte scientifica, ci conduce ad interrogarci sul perché il processo evolutivo ci ha messo in grado di scegliere sulla base del gusto, su come tutti i sensi partecipino alla valutazione del cibo basandosi su criteri insiti nel nostro DNA, sulle identità alimentari delle differenti culture, sul perché il junk-food risulti in qualche modo irresistibile, e infine su come superare il conflitto del piacere a tavola e una sana alimentazione.
Mentre la parte artistica, curata da Cristiana Perrella, ci mostra una Marina Abramovic che in un video addenta e poi mangia fino alla fine una cipolla cruda, o Sophie Calle con una serie di foto dei piatti che compongono la speciale dieta monocromatica che l’artista si è imposta, piuttosto che l’ironia trasgressiva di Marilyn Minter, e tutte le altre opere che verranno accostate alle domande con relative risposte scientifiche.
La Fondazione Marino Golinelli, natanel 1988, è oggi un punto di riferimento a livello nazionale nel campo della promozione della cultura scientifica. Fin dalla sua costituzione si propone lo scopo di avvicinare i cittadini – e in particolare le giovani generazioni - alla scienza, all’arte e alla cultura. Si rivolge sia al Sistema Scuola che al pubblico attraverso iniziative e progetti innovativi e originali al fine di fornire un contributo alla nascita della futura società della conoscenza.
Considerata l’estrema attualità dei problemi di salute provocati dall’abbondanza di cibo di questi anni, il progetto espositivo si rivolge in particolar modo alle scuole per le quali, ma anche per tutti gli altri visitatori, sono previsti laboratori di approfondimento e visite guidate, su prenotazione.
Buon appetito!
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