Musei: trasformazioni e prospettive
Nel radicale cambiamento dei pubblici della Cultura, della stessa produzione artistica contemporanea che si sta sviluppando in un ecosistema radicalmente mutato dal digitale la conseguenza diretta è, la riorganizzazione dell’offerta, attraverso una riformulazione del paradigma di quella museale tradizionale (..) in favore di una call to action/partecipazione. Si aprono nuovi interrogatici strategici. Come connettere ciò che è custodito all’interno con il mondo al di fuori dei musei e l’accelerazione delle relazioni e delle comunicazioni che lo attraversa? Il destino dei musei è di tenere il ritmo o, al contrario, di riaffermare il loro carattere di luoghi di meditazione e lentezza?
In questo scenario, Patrizia Asproni, Presidente della Fondazione Marino Marini, prosegue le sue riflessioni sul ruolo dei musei nel XXI secolo che “acquisiscono una missione speciale, quella di hubs che interagiscono col territorio e con la cittadinanza. Per questo le istituzioni museali devono tornare a praticare la ricerca e la scoperta, in relazione permanente con il mondo della scuola, dell'università e anche dell'impresa, e a incarnare strutturalmente il ruolo di laboratori del sapere e acceleratori diffusi di idee, attraverso e intorno ai quali non solo si generano meccanismi di fertilizzazione culturale e creativa ma anche, come diretta conseguenza, di crescita umana e collettiva”.