Quali sono le necessità finanziare del mondo della cultura? Lo chiede una survey on line dalla Commissione Europea
Bruxelles. Migliaia di persone attive nel campo del cinema, della TV, della cultura, della musica, delle arti dello spettacolo, del patrimonio culturale e ambiti correlati si avvantaggeranno della nuova programmazione UE 2014-2020 con il nuovo programma «Europa creativa». Bilancio proposto di 1,8 miliardi di euro per le industrie culturali e creative, importante fonte di occupazione e di crescita.
Un nuovo strand della strategia finanziaria prevede lo stanziamento di quasi 210 milioni di euro per un nuovo strumento di garanzia finanziaria destinato a consentire ai piccoli operatori culturali di accedere a prestiti bancari su un totale di quasi 1 miliardo di euro. I settori culturali e creativi dell'Europa rappresentano circa il 4,5% del PIL europeo e occupano circa il 3,8% della forza lavoro dell'UE (8,5 milioni di persone), come dichiara la Commissione Europea[1].
«Questo investimento aiuterà decine di migliaia di operatori dei settori culturali e audiovisivi a cogliere appieno i vantaggi del mercato unico e a raggiungere nuove categorie di pubblico in Europa e fuori di essa; senza questo sostegno, per loro sarebbe difficile o impossibile penetrare in nuovi mercati. Europa creativa promuove inoltre la diversità culturale e linguistica oltre a contribuire agli obiettivi della strategia Europa 2020 per l'occupazione e la crescita sostenibile»ha affermato Androulla Vassiliou, Commissario responsabile per l'istruzione, la cultura, il multilinguismo e la gioventù.
Per dare voce al mondo della cultura, per capire in modo più approfondito le necessità finanziarie e individuare i limiti dell’accesso al credito, la Commissione Europea ha lanciato on line, ad opera della società di consulenza IDEA Consult, una survey il 29 gennaio, attiva fino a metà marzo.
Ogni associazione, gruppo, fondazione è chiamato a contribuire, visitando il link http://www.eu-for-creativity.eu e rispondendo alle semplici domande.
Obiettivo è comprendere gli ostacoli burocratici, fiscali ed economici per l’accesso al credito, in modo da indirizzare la Commissione verso azioni pratiche e immediate, verso aiuti dedicati alla Cultura. L’istituzione di un Fondo di Garanzia da parte dell’EU è proprio nato per abbassare l’esposizione al rischio delle Banche Europee e le istituzioni creditizie che servono le realtà culturali. Ma soprattutto, in linea con gli obiettivi generali del programma «Europa Creativa», si vuole garantire la salvaguardia e diffusione delle differenze linguistiche e culturali; il rafforzamento della competitività del settore culturale e creativo. Con lo strand finanziario si vuole favorire l’operatività trans-nazionale e rafforzare le capacità economica dei settori culturali e creativi.
La Commissione Europea non si impegna solo a rendersi garante con le Banche, ma a fornire anche speciali servizi di consulenza per la costruzione di business, aumentare le istituzioni finanziarie specializzate per i settori creativi, distribuendole anche a livello geografico.
La politica di prestiti non sostituirà la possibilità di ottenere fondi per la cultura, ma la integrerà. Lo scopo è rendere il più possibile autonome le realtà culturali, perché si possano emancipare dal sussidio pubblico e ragionare, pensare come imprese culturali, che interagiscono con il mercato[2].
La survey è disponibile fino a metà marzo 2013 in tre lingue ufficiali dell’Unione: inglese, francese, tedesco.
Per avere istruzioni più chiare su come rispondere al questionario, si può visitare il sito www.eu-for-creativity.eu .Per ulteriori informazioni: Isabelle De Voldere, IDEA Consult – project leader | Tel: +32 2 300 85 04 | E-mail : eu-for-creativity@ideaconsult.be | www.ideaconsult.be
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[1] ec.europa.eu/culture/creative-europe/index_en.htm
[2] Si legga il paper “Creative Europe Programme. The Cultural and creative sectors loan garantee facility”, ec.europa.eu/culture/creative-europe/documents/faq-financial-instrument.pdf