Nella Rocchetta Mattei nasce la Fondazione Ontani
Grizzana Morandi (Bo). La Rocchetta Mattei ospiterà la Fondazione Luigi Ontani, ente che raccoglierà documentazioni e opere dell’artista bolognese. La comunicazione è stata data da Renato Barilli durante un incontro pubblico tenutosi lo scorso 27 gennaio alla presenza di Ontani stesso che si è dimostrato abbastanza contrariato per i termini con cui si stava comunicando la notizia, ancora non ufficiale («Questo credevo proprio che fosse ancora un segreto», si è limitato ad aggiungere). La decisione, secondo Barilli, è dunque ormai presa e quindi dopo anni si giungerà a definire una destinazione d’uso per l’edificio acquistato nell’ottobre 2005 dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna per due milioni e mezzo di euro.
I lavori di restauro dell'edificio, anch’essi finanziati dall’ente Carisbo, dopo un abbandono durato molti anni sino all’acquisizione, sono in dirittura d’arrivo. Dunque presto ogni decisione diverrà ufficiale: il nuovo museo di Ontani entrerà poi nel circuito Genus Bononiae? A suo tempo il presidente della Fondazione Fabio Roversi Monaco si era battuto per salvare il grande complesso eclettico che attende da un quarto di secolo una destinazione («Il crollo è prossimo. È un bene unico, ma richiederà uno sforzo economico significativo per il recupero. E dobbiamo agire in fretta perché corriamo il rischio che il degrado raggiunga un punto di non ritorno. Vorrei che fosse un pool di persone a studiare quale collocazione dare alla Rocchetta: Grignaffini, Pupi Avati, Faeti, Ontani. Potrebbero darci un contributo di idee. Intanto la Fondazione pensa già di ricavare un luogo per la pratica del restauro, ma anche per il Museo della fiaba e un Laboratorio didattico per insegnare l'arte ai più piccoli»).
C’è un collegamento storico tra la Fondazione Carisbo e il costruttore del complesso: il medico, poi nominato nel 1847 conte da papa Pio IX, Cesare Mattei nel 1837 fu tra i fondatori della Cassa di Risparmio in Bologna oltre che deputato nel 1848-50 al Parlamento romano. Divenne però soprattutto noto per la produzione di rimedi elettromeopatici esportati in tutto il mondo. La sua eclettica «rocchetta», realizzata a partire dal 1850, è composta da un gruppo di edifici eretti su altri medievali distrutti a fine XIII secolo (cfr. n. 314, nov. ’11, p. 64).
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da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 8 febbraio 2012