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Camillo Cavour e le sue Langhe

  • Pubblicato il: 01/07/2011 - 09:04
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Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Redazione
Michele Gordigiani

Alba (Cn). Dal 18 giugno al 13 novembre 2011 una mostra mette in luce la relazione tra Cavour e le Langhe, territorio nel quale trascorse gli anni giovanili, assumendo l’incarico amministrativo di sindaco di Grinzane. Con «Le Langhe di Camillo Cavour. Dai feudi all’Italia unita», la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo fa da capofila a una piattaforma di cooperazione a favore del territorio: insieme alla Città di Alba, alla Fondazione Ferrero e alla Regione Piemonte,oltre al profilo scientifico e divulgativo dell’indagine sul rapporto tra la grande storia con la dimensione locale in mostra al Palazzo Giacomo Morra, mette in moto un circuito turistico di memoria risorgimentale in un territorio candidato come bene patrimonio dell’umanità. L’itinerario, visitabile con la Cavour Card, coinvolge luoghi correlati come il Castello di Grinzane, il Museo del vino di Barolo, l’Agenzia reale di Pollenzo e le Cantine di Fontanafredda.

Luoghi amati da scrittori, artisti e dai Re come Carlo Felice e Carlo Alberto che frequentavano, rispettivamente, le residenze di Govone e Pollenzo e da Vittorio Emanuele II che soggiornava spesso a Fontanafredda e nel castello di Sommariva Perno.

La mostraè curata da Silvano Montaldo, direttore del Museo di Antropologia criminale Cesare Lombroso di Torino e professore associato di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino, e presenta oltre duecento opere d’arte e documenti storici, alcuni condivisi per la prima volta con il pubblico, tra cui le spettacolari mappe napoleoniche, cinquanta vedute ottocentesche delle Langhe comparate a fotografie dell’oggi e un’originale galleria iconografica di ritratti di Cavour grande tessitore, realizzati con tecniche diverse.

Il percorso espositivo porta a rileggere il Risorgimento partendo dal un caso territoriale, analizzandone le trasformazioni socio-economiche, culturali e politiche a seguito dell’unificazione italiana, anche sotto il profilo della rivoluzione prima agricola, poi dei trasporti e industriale, attraverso documenti relativi alla realizzazione di strade carrozzabili, ferrovie e canali, con un’attenzione particolare all’ambiente naturale, al mondo contadino e allo sviluppo dei centri urbani.