Venezia calling
Venezia. Mentre Venezia e la Venice Region sognano di diventare Capitale Europea della Cultura 2019 in laguna c’è un gran fermento. Aspettando il 2019, dal 25 al 27 novembre 2011 presso il Telecom Italia Future center in campo San Salvador, il Salone Europeo della Cultura di Venezia, alla sua prima edizione, indaga e riflette i grandi temi che caratterizzano lo sviluppo culturale ed economico dell’Europa e lo fa a partire da quest’anno, per proseguire a cadenza annuale, mettendo a confronto Venezia con le capitali della cultura della vecchia e nuova Europa.
Si parte con Parigi.
Organizzato da NordEstEuropa.it, rivista mensile che dà voce al dibattito politico-culturale del Nordest, il Salone Europeo della Cultura, che come afferma il direttore della manifestazione Filiberto Zovico «punta a diventare una occasione di dialogo e confronto su scala europea», inizia la sua attività con «Dialoghi tra cultura e mercato», che mette a fuoco parallelismi e differenze con la capitale francese e, nell’incontro tra cultura e impresa -insieme per produrre sviluppo -, punta sulla contemporaneità in tutte le sue forme: moda, design, turismo, arte, innovazione tecnologica e scientifica.
La tre giorni veneziana dedicata al rapporto tra Venezia e Parigi, vedrà confrontarsi numerosi protagonisti del mondo della cultura e dell’impresa, l’industriale Riccardo Illy, il fondatore dell’Harry’s bar Arrigo Cipriani, il presidente della Fondazione Triennale di Milano Davide Rampello, il regista e scrittore Philippe Claudel e tanti altri, ma la grande attesa è per la «prima uscita» del neoministro per i Beni e le attività culturali Lorenzo Ornaghi che dialogherà con la linguista e psicoanalista Julia Kristeva su «Religiosità e laicità dell’Europa».
Grazie al sostegno della Fondazione di Venezia e dell’azienda Roberto Coin, alla prima edizione del Salone inoltre parteciperanno oltre cento talenti selezionati dalle Università italiane, ospitati a Venezia per seguire il programma di incontri e portare il loro contributo di idee, proposte e sollecitazioni al dibattito sullo sviluppo culturale e economico dell’Europa.
E la candidatura alla Capitale si presenta come percorso di trasformazione e laboratorio di innovazione.
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