Partecipazione alla Partecipanza
Nonantola (Mo). Con un contributo di 700mila euro messo a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena è terminato il restauro, durato due anni e affidato a Fabio Massimo Pozzi, dell’edificio della Partecipanza agraria. Con il termine Partecipanza si indica il sistema, attivo ancora oggi, con il quale l’Abbazia benedettina di Nonantola sin dall’XI secolo gestiva le forme di concessione delle terre agrarie di proprietà collettiva. Si tratta della più antica d’Italia, come attesta l’atto costitutivo «Charta Convenientiae» del 1058 con la quale l’abate Gotescalco del monastero benedettino concede le terre «silvas, pascua e paludes» a tutto il popolo nonantolano. Queste forme, molto diffuse nel Medioevo, oggi sono pochissime: in Emilia-Romagna sono altre cinque, a Sant’Agata Bolognese, San Giovanni in Persiceto, Cento, Pieve di Cento, Villa Fontana nel Comune di Medicina. Hanno alcuni elementi in comune con quella di Nonantola: si tratta di concessioni enfiteutiche di terreni da bonificare con i vincoli di migliorarli e di risiedere nel comune; la trasmissione del diritto avviene per via mascolina ed è riservata ai discendenti delle famiglie originarie.
L'ente che gestisce il sistema ha presentato un progetto di restauro della sede, complesso settecentesco con preesistenze medievali. In particolare si è rcuparata la Sala dei Giuristi che presto ospiterà un percorso storico multimediale. Il restauro ha previsto anche il recupero di locali al pianoterra per la ricollocazione della biblioteca, dell'archivio e del centro di documentazione della Partecipanza, aperti alcuni anni fa, ma in locali poco adatti alla frequentazione pubblica.
Grazie al finanziamento il Consiglio della Partecipanza ha provveduto anche alla realizzazione di un portale web per la valorizzazione del patrimonio arhivisitco, documentario e storico-etnografico dell'istituto.
da Il Giornale dell'Arte, settembre 2011