Oltre le frontiere
A Roma, nel quartiere S. Lorenzo, allo Spazio Cerere la Fondazione Pastificio Cerere e la Nando and Elsa Peretti Foundation presentano “170 RACCONTI IN BOTTIGLIA”, un progetto ideato e curato da Paolo Marcolongo, scultore, maestro dell’arte orafa padovana e docente presso il Liceo artistico Modigliani di Padova. La mostra è realizzata nell’ambito del progetto Curare l’Educazione? ideato da Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione Pastificio Cerere. In mostra 170 bottiglie che contengono opere in miniatura, realizzate dagli studenti delle classi terze di un liceo artistico tra il 2011 e il 2015, per raccontare il lungo viaggio di Claudio Magris in uno dei suoi capolavori, Danubio. ”Un viaggio tra le frontiere politiche, sociali, religiose”. Per conoscere l’Europa, mettendo in dialogo le sue culture.
L’8 maggio 2018 allo Spazio Cerere la Fondazione Pastificio Cerere e la Nando and Elsa Peretti Foundation hanno presentato 170 RACCONTI IN BOTTIGLIA, un progetto ideato e curato da Paolo Marcolongo, scultore, maestro dell’arte orafa padovana e docente presso il Liceo artistico Modigliani di Padova. La mostra è realizzata nell’ambito del progetto Curare l’Educazione? ideato da Marcello Smarrelli, direttore artistico della Fondazione Pastificio Cerere.
In mostra 170 bottiglie che contengono opere in miniatura, realizzate dagli studenti delle classi terze del liceo artistico tra il 2011 e il 2015, per raccontare il lungo viaggio di Claudio Magris in uno dei suoi capolavori, Danubio.
Gli studenti hanno ripercorso con sorprendente creatività quasi tremila chilometri tra le sorgenti tedesche del fiume fino alla foce nel Mar Nero, riproducendo all’interno di 170 bottiglie altrettante istantanee di vita raccontata da Magris nel suo taccuino di viaggio.
Micro paesaggi fatti di boschi e di case, mondi lillipuziani abitati da contadini e arciduchi, mercanti, poeti e sacrestani, tracce del passato più funesto marchiato dalla svastica e attimi di affettuosa vita domestica. Una fantasmagorica, suggestiva traduzione dalle parole alle immagini tridimensionali realizzate dai ragazzi con le tecniche più diverse e inserite nelle bottiglie, le classiche bordolesi.
“Gli studenti hanno scoperto che Danubio non si limita a raccontare semplici storie del passato, fatte di piccoli gesti quotidiani, ma li mette in contatto con diverse culture, superando ogni tipo di frontiera, politica, sociale, religiosa – spiega Marcolongo – anche il nostro progetto non riguarda soltanto il laboratorio di figurazione, ma abbraccia anche altre materie come lettere, filosofia, storia, architettura e storia dell’arte”.
Le 170 micro installazioni custodite nelle bottiglie sono cariche di significati metaforici: messaggi da affidare all’acqua per viaggiare tra terre remote, un affidarsi al caso nella speranza di un approdo accogliente. Ecco che il Danubio raccontato da Magris e riproposto dal liceo Modigliani può trasmettere un messaggio di alto valore etico ed educativo, quanto mai attuale in quest’epoca di grandi migrazioni.
Dopo le tappe di Padova e Barcellona, le 170 bottiglie - allestite lungo un percorso di oltre 60 metri - saranno esposte dal 9 al 29 maggio 2018 allo Spazio Cerere in una spettacolare installazione.
Durante il periodo di apertura della mostra, nell’ambito di Curare l’educazione?, saranno organizzati laboratori didattici rivolti alle scuole in collaborazione con l'associazione culturale Informadarte.