Notizie in breve dal mondo delle fondazioni
Dolomiti Contemporanee verso la vetta
Casso (Belluno). Sabato scorso, nel Nuovo Spazio di Casso, si è inaugurata la mostra roccedimenti. fatte, non finite, le nature contemporanee (fino all'8 settembre) che alimenta l’ambizioso progetto di Dolomiti Contemporanee di trasformare l'ex scuola di Casso, chiusa dalla Tragedia del Vajont nel 1963, in un Centro per la Cultura Contemporanea della Montagna. Oltre agli addetti ai lavori, grande attenzione da parte di amministratori e politici che riconoscono, appoggiandolo, la portata innovativa del progetto.
Una ricca serie di appuntamenti sono poi organizzati a corollario dell’esposizione, per «produrre pensiero» ad alta quota.
Mercoledì 10 luglio, a Claut, poco distante da Casso si terrà una conversazione (Sala Convegni, ore 20.45) dal titolo «Arte in Dolomite dall’800 ad oggi», nella quale interverranno Gianluca D’Incà Levis, Philippe Daverio e Alessandra De Bigontina, direttrice del Museo d’arte moderna Mario Rimoldi di Cortina d’Ampezzo.
Giovedì 11 luglio, nello Spazio di Casso, giornata dedicata ai laboratori didattici per bambini e ragazzi (info sul sito DC), con l’artista Federico Lanaro .
Venerdì 12 luglio, alle 15.30, a Cimolais, altro paese prossimo a Casso coinvolto nelle iniziative, ci sarà un incontro-dibattito dal titolo «Fare cultura in montagna: un’impresa produttiva», nel quale diversi relatori provenienti da Università (Cà Foscari), mondo produttivo (Confindustria), amministratori e politici, operatori della montagna e della cultura, proporranno i propri interventi su format come quello proposto da DC, che riesce, attraverso arte e cultura, ad attuare una valorizzazione concreta di strutture dismesse, siti depotenziati, territori.
Julian Schnabel lascia il CIAC
Foligno (PG). Appena conclusa a Foligno la personale di Julian Schnabel al Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno, voluto dal 2009 da Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno e Comune.
Al CIAC la mostra, curata da Italo Tomassoni, ha dato modo di ammirare quattordici lavori di grandi dimensioni, alcuni mai esposti in Italia, che esemplificano il lavoro dell'artista dal 1985 sino al 2008. Di questi, otto provenienti dalla Galleria Gian Enzo Sperone, mentre gli altri sei a da una collezione milanese. In mostra anche l'opera-capolavoro JMB realizzata dopo il tragico suicidio dell'amico Basquiat, esposta una sola volta a Toronto, che rappresenta, scrive Italo Tomassoni nel catalogo «il culmine del suo linguaggio e della sua accorata testimonianza. Emozione, visionarietà, passione ed evocazione potente e tragica. La tensione spirituale dell’artista si misura in quest’opera trasfigurando il ricordo con il tragico quotidiano che trova nella tela un memoriale d’oltretomba che trascorre incessante dal qui all’altrove». Una occasione unica per apprezzare la potenza poetica e cromatica di un artista che ha segnato l'arte contemporanea internazionale degli ultimi cinquant'anni.
Aspiranti Aspiratori
Shangai. Ancora una volta la Fondazione Ermanno Casoli mette in dialogo e in reciproco scambio arte e impresa. Questa volta, dopo l’ Italia e la Polonia, si vola alla galleria Aike-Dellarco di Shangai, dove insieme all’azienda Elica è stata presentata «Aspiranti Aspiratori», mostra personale dell’artista italiana «Sissi», che presenta il risultato di un lavoro durato circa un anno realizzato in collaborazione con l’impresa marchigiana.
Nell’arco di un anno, Sissi ha prodotto disegni, collage, sculture, riflessioni, con cui ha tracciato una mappatura del proprio processo creativo, rendendo visibili le idee che hanno preso forma in dieci «Aspiranti Aspiratori», ossia dieci potenziali oggetti destinati a purificare l’aria, ciascuno con un’identità ben definita e con un nome che ne indica un concetto chiave, coerente con la sua forma e le sue funzionalità.
«Aspiranti Aspiratori » non è che il primo di una serie di progetti che la Fondazione Ermanno Casoli intende promuovere in Cina, sempre incentrato sui temi della formazione e del dialogo tra arte e impresa.
Frammenti di architettura
New York. Alla Gagosian Gallery di New York fino al 2 Agosto, in collaborazione con la Fondazione Renzo Piano, ospita la mostra «FRAGMENTS», 24 progetti del Renzo Piano Building Workshop raccontati attraverso modelli, disegni, fotografie e video.
In collaborazione con la Fondazione Stavros Niarchos, finanziatrice del progetto espositivo, la mostra – afferma Renzo Piano - «è qualcosa tra una sala lettura di una biblioteca, un’aula di una scuola, e una galleria in un museo di storia naturale».
Un altro passo per Renzo Piano verso l’Olimpo dell’architettura.
BMW Guggenheim Lab termina la sua corsa
Dopo neanche tre anni BMW interrompe il BMW Guggenheim Lab, il laboratorio di ricerca mobile, in partnership con il museo Guggenheim, su urbanistica, architettura, arte, design, scienza, tecnologia, cultura e sostenibilità per sperimentare nuovi concetti e proposte avveniristiche per migliorare la vivibilità delle città.
Una fucina di idee che doveva viaggiare fino al 2016 ma che dopo le tappe di New York, Berlino e Mumbai si arena, senza motivazioni ufficiali.
Ma tra BMW e Guggenheim, assicura Eleanor R. Goldhar, capo della comunicazione globale dell’impero di Peggy, sono in discussioni future collaborazioni.
Si tratta solo di un cambio strategico all’interno della multinazionale automobilistica, dicono.