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Nei weekend l’Ente Cassa diventa museo

  • Pubblicato il: 27/10/2016 - 14:38
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Laura Lombardi, da Il Giornale dell'Arte numero 368, ottobre 2016

 
Firenze. L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, presenza molto significativa in città per l’appoggio al patrimonio artistico da parte della sua Fondazione, apre al pubblico la propria collezione, formatasi nel corso del Novecento ma rilevata in gran parte tra il 2000 e il 2001 proprio dalla Fondazione stessa per evitarne la dispersione: circa 900 opere tra dipinti e sculture, tutte legate in qualche modo alla storia di Firenze, con maestri che vanno da Giotto all’Orcagna, da Perugino e Vasari a Mengs (bellissimo acquisto recente, il «Ritratto di Lord Cowper», figura di rilievo nella cultura fiorentina del Settecento), da Fattori e Cannicci a Primo Conti e Casorati (col bel bozzetto per la «Medea» di Cherubini), oltre a diverse migliaia di disegni e litografie degli artisti Pietro Annigoni e Luciano Guarnieri.

A differenza di altri enti bancari, qui non è stata realizzata una sede museale a parte, ma si rendono accessibili il sabato e la domenica, su prenotazione, le sale e gli uffici di via Bufalini, «dove le opere sono abitualmente collocate, nel rispetto di tutti i criteri di sicurezza e conservativi richiesti e in linea con lo statuto dell’Ente, nel quale la voce patrimonio è inserita a bilancio», come ci spiega Carlo Sisi, curatore del progetto scientifico del nuovo allestimento. Nelle sale affrescate da Galileo Chini (autore anche delle vetrate d’ingresso) troviamo i fondi oro, ma anche il celebre tondo di Filippino Lippi, raffigurante la «Madonna col Bambino e angeli», dove si staglia sul paesaggio la figura di san Giovannino, protettore dell’Ente. Di rilievo sono inoltre i nuclei dedicati al paesaggio, al Naturalismo e agli anni Trenta, col grande dipinto di Giovanni Colacicchi (nella foto), salvato dopo lo smantellamento del cinema Gambrinus, ora sede dell’Hard Rock Café. Il progetto «In collezione. Un percorso d’arte dal XIII al XX secolo» riguarda tuttavia, almeno per ora, un periodo limitato, dal primo ottobre al 15 gennaio 2017 (tel. 055 5384001, ingresso gratuito con visita guidata e proiezioni multimediali e multisensoriali di ArtMediaStudio).
 
 da Il Giornale dell'Arte numero 368, ottobre 2016