Largo ai giovani! Il comparto delle industrie creative prevede una chiamata di 32.250 risorse entro la fine dell’anno
Rimini. Dagli ultimi dati OCSE resi disponibili dalla Commissione Europea, la disoccupazione giovanile dal 2007 ad oggi è cresciuta vertiginosamente, assestandosi sui 7,8 milioni di giovani fra i 15 e i 24 anni. Per l’Italia, ISTAT parla di un’impennata del 35,3% a luglio. Sempre più chi consegue diploma o laurea fatica a entrare nel mondo del lavoro, o si barcamena nell’instabilità di una posizione professionale sempre più parcellizzata e precaria. Sebbene questi dati siano sconcertanti e gettino nella disperazione sul futuro, in assoluta e virtuosa contro-tendenza si presenza il comparto delle industrie creative e culturali.
A Rimini, dell’ultimo meeting di Comunione e Liberazione, Unioncamere in collaborazione con il Ministero del Lavoro ha presentato la ricerca «Excelsior»[1], che ha indagato il numero di occupati del settore dal 2007 al 2011, grazie al reperimento capillare delle informazioni dai territori, espressione della rete camerale. Le imprese legate alla cultura mantengono una tenuta nonostante la crisi, come già dimostrato nell’altro studio di Unionecamere-Symbola, presentato a Luglio (cfr, L’Italia che verrà riparte dalla Cultura?, 28 luglio 2012). Dal 2007 a oggi c’è stata una crescita dello 0.8% all’anno, con un totale numero di nuovi assunti che si assesta sulle 55.000 unità.
Il dato più significativo è che la previsione parla di 32.250 nuovi assunti per il prossimo anno, di cui 22.880 assunti non stagionali e 9.370 stagionali).
I profili professionali individuati sono di alta competenza, suddivisi in 127 categorie. La richiesta più ampia cade ovviamente su laureati, in particolare in materie come Ingegneria (36,7%), discipline economiche (21,8%). Fra chi ha un diploma di livello secondario emergono gli indirizzi amministrativo-commerciale (29,6%) e Informatico (9,0%). Per le qualifiche professionali, il profilo turistico alberghiero è richiesto per il 39,0%. Fra i profili culturali, analisti e progettisti di software la fanno da padrone, arricchendo le fila del comparto dell’audio-visivo, nonché i tecnici della vendita e della distribuzione dell’area marketing. Di rilevanza rimane comunque l’esperienza maturata, dunque le aziende è importante non essere «freschi di studi».
Viene anche rilevata la difficoltà del reclutamento degli addetti richiesti, poiché non è di facile reperimento una professionalità di così alta competenza unità all’esperienza in profili così giovani. Chi comunque riesce ad accedere ha la strada spianata verso il contratto a tempo indeterminato, dunque alla stabilità.
Quello che amareggia è ben dichiarato dal Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello «Gli italiani devono recuperare non soltanto il senso economico della cultura, ma anche in una certa misura il suo senso sociale». E su questo anche Pierluigi Sacco, coordinatore dello studio Unioncamere-Symbola, commenta: «Nel caso dell’impatto della produzione culturale e creativa sull’economia italiana, la dissonanza cognitiva è l’unico fenomeno che può spiegare come e perché l’opinione pubblica sia e resti scettica sul potenziale economico della cultura malgrado una messe di dati e di ricerche che è lì a dimostrare esattamente il contrario».
Fortunatamente non mancano attori importanti del settore culturale che investono non solo sulla cultura, ma anche sui giovani. Un network di 11 Fondazione di origine bancaria ha recentemente lanciato il bando «fUNDER35» (in scadenza il 28 settembre), che sostiene le iniziative imprenditoriali nel settore delle industrie creative non-profit condotte da giovani sotto i 35 anni. Il responsabile dell’iniziativa è Andrea Rebaglio, Vice direttore del settore cultura di Fondazione Cariplo, capofila del progetto, «fUNDER35» ha aggregato in piattaforma altre dieci fondazioni di origine bancaria: Banco di Sardegna, Cariparma, Cassa dei Risparmi di Livorno, Cassa di Risparmio della Spezia, Cassa di Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmio di Modena, Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, CRT di Torino, Monte di Bologna e Ravenna.
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[1] www.unioncamere.gov.it