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LA CULTURA IN PIEMONTE "IERI, OGGI, DOMANI"

  • Pubblicato il: 15/07/2018 - 00:03
Rubrica: 
STUDI E RICERCHE
Articolo a cura di: 
Francesca Vittori
In occasione dei suoi venti anni di attività, l'Osservatorio Culturale del Piemonte racconta  attraverso le Arti come le "turbolenze del digitale" hanno rivoluzionato i consumi culturali. “A cambiare è il mondo, e la cultura dentro al mondo”, afferma il Direttore, Luca Dal Pozzolo. ”Concentrarsi sulle minime variazioni dei dati, sui cambiamenti delle percentuali annuali, non è sufficiente. Dobbiamo cambiare prospettiva e capire quanto il digitale ha pervaso le nostre esistenze, impattando in modo capillare sui nostri comportamenti, dando origine a nuovi vissuti e a nuovi tipi di socialità oltre che a nuovi modi di consumare cultura”.  Da queste considerazioni OCP adotta una nuova prospettiva d’analisi, che mette al centro le persone e i loro vissuti, con ascolti in profondità dei cittadini. Su questo sfondo sono stati dati della Cultura nel 2017: crescono gli ingressi ai musei e sono in lieve aumento le risorse economiche per la cultura. Segno meno per il cinema come in tutto il Paese. Interessante lettura della partecipazione culturale di una Regione paradigmatica per l’investimento pluriennale nella Cultura e nelle politiche di audience engagement, lente di interpretazione di fenomeni in corso a livello nazionale.
 
L’Osservatorio Culturale  più longevo d’Italia compie vent’anni.  Dal 1998, il protocollo di intesa che unisce Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione CRT, Compagnia di S. Paolo, AGIS-Piemonte e Valle d’Aosta, Ires Piemonte, Camera di Commercio di Torino e Fondazione Fitzcarraldo-  con l’attività di ricerca, analisi dei dati e delle informazioni su consumi, risorse economiche e occupazionali, produzione e offerta culturale,  ricostruisce il quadro complessivo regionale delle principali variabili culturali.
 
In venti anni il mondo è profondamente cambiato: nel 1998 difficilmente erano immaginabili le conseguenze a cui la rivoluzione digitale, già in corso, avrebbe dato luogo nella vita quotidiana di ognuno, solo qualche anno dopo. Secondo Luca Dal Pozzolo, Direttore OCP, intervenuto alla presentazione della Relazione annuale, documento che cerca di leggere lo scenario oltre i numeri del mondo culturale  "Non è la cultura che cambia... A cambiare è il mondo, e la cultura dentro al mondo. Concentrarsi sulle minime variazioni dei dati, sui cambiamenti delle percentuali annuali, non è sufficiente. Dobbiamo cambiare prospettiva e capire quanto il digitale ha pervaso le nostre esistenze, impattando in modo capillare sui nostri comportamenti, dando origine a nuovi vissuti e a nuovi tipi di socialità oltre che a nuovi modi di consumare cultura".
 
Vite digitali: una performance per raccontare lo scenario e contestualizzare i dati
La restituzione del percorso con la presentazione della Relazione Annuale 2017 della “Cultura in Piemonte”, proprio per queste ragioni,  è stata realizzata pensando all’evoluzione dei pubblici,  con nuovi linguaggi, alimentati da nuove prospettive. “Il flusso dei contenuti culturali non è più compartimentabile: si ascolta musica lavorando, ci s’informa e si legge allo stesso tempo, navigando nella rete. Le vite sono cambiate ed è necessario cercare modi nuovi di narrarle perché in questo contesto i dati non bastano.” 
Di qui l’idea di adottare una diversa prospettiva d’analisi, che metta al centro le persone e i loro vissuti. Per far questo l’OCP ha  condotto circa 40 interviste a donne e uomini tra i 16 e gli 80 anni, con una prevalenza di adulti tra i 28 e i 40 anni, molti dei quali residenti a Torino e solo alcuni in piccoli centri di altre province del Piemonte. L’analisi è stata raccontata mettendo in scena una performance "Vite Digitali", una rappresentazione dell’impatto digitale nella vita quotidiana attraverso  cinque ritratti realizzati con la collaborazione di Valter Malosti ed Elena Serra.
 
Musei e beni culturali nel 2017: si conferma l'andamento positivo, ma occhio al futuro
Ma i dati contano. Nel corso del 2017, si conferma la tendenza positiva in atto già da qualche anno e che vede una progressiva crescita d’interesse nei confronti dei musei. “Il Piemonte ha registrato nel 2017, 6,64 milioni di ingressi ai musei (ndr pubblico di 184 musei aderenti al monitoraggio) con un incremento dell’11 per cento sull’anno precedente”, evidenzia l’Osservatorio. “Il monitoraggio dei musei statali piemontesi, confrontato con quello nazionale, vede vincere i primi: un dato impensabile fino a dieci anni fa”.
Uno dei fattori di successo è l’Abbonamento Musei: sono oltre 136 mila tessere vendute nel 2017 con un incremento del +6% sul 2016, anche se cala lievemente l’uso rispetto all’anno precedente.
Anche nel 2017, a trainare l'andamento positivo sono i beni dell'area metropolitana: ben l’80% degli ingressi riguarda infatti le sedi di Torino e solo il restante 20% si distribuisce su tutti gli altri beni della regione. In particolare, quasi 4 ingressi su 10 tra tutti quelli fatti nei beni del Piemonte sono riconducibili a 3 musei: la Venaria Reale, il Museo Egizio e il Museo del Cinema. Accanto ai 3 grandi catalizzatori, troviamo una dozzina di beni che si attestano tra 100 mila e 350 mila ingressi ma soprattutto un numero molto elevato di strutture che non raggiungono le 5 mila visite nel corso di un anno. L'incremento degli ingressi non riguarda però tutti i musei del sistema: sono circa 40 i musei che nel 2017 hanno visto diminuire, anche con quote significative, le visite nella propria sede rispetto all’anno precedente.
I dati finora disponibili sul primo quadrimestre 2018 segnalano un’attenzione: un calo complessivo delle affluenze pari al 7,8%.
 
Cinema: diminuiscono gli ingressi nelle sale cinematografiche
In Piemonte, così come in Italia, il 2017 dell’esercizio cinematografico è caratterizzato da un segno negativo nei 262 schermi con 7 milioni di biglietti venduti, il 12% in meno rispetto all’anno precedente, per un incasso complessivo di 43,8 milioni di euro, ovvero l’11% in meno di quanto realizzato nel 2016, da attribuire in parte all'"effetto blockbuster" di Quo Vado? il film campione di incassi di Checco Zalone in quell’anno.  Il weekend continua a rappresentare il momento prediletto per recarsi nelle sale cinematografiche. Tra film più visti si segnala che 6 pellicole su 20 sono film d’animazione indirizzati principalmente ad un pubblico di famiglie e bambini che sembra essere quello ancor oggi maggiormente coinvolto da questo consumo.  Riguardo al trend negativo che emerge guardando i risultati ai botteghini degli ultimi anni, la concorrenza dell’offerta digitale rappresenta certamente uno dei fattori che influenzano fortemente la frequentazione dei cinema: la quantità di titoli messi a disposizione dai principali provider è oramai immensa, a fronte di costi di abbonamento o noleggio estremamente contenuti.
 
Biblioteche: aumentano gli iscritti under 14
La fruizione dei servizi offerti dalle biblioteche civiche del Piemonte risulta stabile nell’ultimo triennio.  Nel 2016 sono state stimate da parte delle biblioteche civiche del Piemonte circa 1,8 milioni presenze, a fronte di poco più di 340 mila iscritti attivi, pari all’8% della popolazione regionale.  Tra gli iscritti, si registra un aumento degli under 14, segno di una concreta capacità da parte delle biblioteche piemontesi di coinvolgere i più giovani: il 12% circa della popolazione tra i 3 e i 14 anni è utente attivo di una biblioteca. C’è ancora margine.
Nel triennio 2014-2016 il patrimonio documentario è aumentato del 5% e i prestiti del 2%, mentre gli iscritti totali sono aumentati dell'1%.
Il pubblico delle biblioteche si conferma molto attivo: l'indice di fidelizzazione - che restituisce la frequenza di lettura degli iscritti - è al di sopra degli standard nazionali, con 8,17 documenti presi in prestito per ciascun utente nel 2016.
Queste istituzioni, inoltre, si trovano ad affrontare la progressiva dematerializzazione del libro e il cambiamento stesso della pratica di lettura, imposto dall’affermarsi delle nuove tecnologie. In questa direzione va la creazione della Media Library On Line (MLOL), piattaforma di prestito digitale che mette in rete le biblioteche nazionali.
 
Risorse economiche: 264 milioni di euro destinati alla cultura nel 2016
Le risorse pubbliche e private destinate alla cultura in Piemonte nel 2016 hanno superato i 264 milioni di euro. Dopo un lungo periodo si registra un segnale positivo e di incremento delle disponibilità finanziarie (+7,9% rispetto all’anno precedente). Un aumento delle risorse economiche che però corrisponde a disponibilità ben distanti dalle cifre pre-crisi del 2008: la scarsità di risorse è ancora routine difficoltosa per gran parte degli operatori. A incidere maggiormente sono le risorse erogate dalle amministrazioni comunali che, pur avendo nel 2016 ridotto del 12% le spese per la cultura rispetto all’anno precedente, rappresentano il 39% delle erogazioni complessive destinate al settore. Seguono la Regione a cui afferisce il 25% delle risorse, le Fondazioni Bancarie (22%, in lieve calo rispetto al 2015) e lo Stato (12%).
 
Il sistema della produzione culturale e creativa
Nel 2017 in Piemonte si contano (Dati Fondazione Symbola, ricerca con UniononCamere  “Io sono Cultura 2018” ) 21.065 imprese attive nella produzione culturale e creativa e nelle performing arts che hanno prodotto il 4,5% del valore aggiunto regionale corrispondente a 5.333 milioni di euro. Aumenta, a parità di numero di imprese attive sul territorio regionale, il numero di occupati (+3,6%) e la dimensione economica in termini di valore aggiunto prodotto (+4,3%), segno di una lieve ripresa che riguarda soprattutto i settori dell’industria culturale.
La lettura delle dinamiche  partecipazione culturale di una Regione paradigmatica come il Piemonte per l’investimento pluriennale nella Cultura e nelle politiche di audience engagement, offre stimoli di interpretazione di fenomeni in corso a livello nazionale.